I semestre 2018: il commercio mondiale per aree geografiche

Gli scambi commerciali interni all’Asia del Pacifico e all’Unione Europea trainano la crescita mondiale

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Mentre nel mondo imperversa una forte incertezza riguardo l’andamento futuro del commercio internazionale, a causa dell'ondata protezionistica e delle ritorsioni della guerra commerciale Usa-Cina, le pre-stime Studiabo dei dati di commercio estero di quasi 70 paesi segnalano che il primo semestre 2018 si è chiuso con un aumento dei flussi di scambio del 3.9% a prezzi costanti1 in dollari rispetto al primo semestre 2017.

La tabella riportata di seguito mostra l’andamento a prezzi costanti del commercio internazionale nell’ultimo semestre, suddiviso per aree geografiche. Le zone geografiche individuano tre aree di libero scambio: Unione Europea, Nord America (soggetto all’accordo di libero scambio NAFTA che include Stati Uniti, Canada, Messico) e Asia del Pacifico2; categoria residuale è il resto del mondo.
Il grafico riporta in colonna le aree di origine del flusso commerciale e in riga le aree di destinazione. La grandezza del cerchio all’incrocio tra l’area di esportazione e l’area di importazione è proporzionale al valore a prezzi costanti del flusso commerciale registrato nel primo semestre 2017; il colore di ciascun cerchio rappresenta, invece, il tasso di variazione registrato nel primo semestre 2018 rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.
Il menu a tendina permette di selezionare la rappresentazione dei flussi commerciali totali o per una serie di prodotti distintivi; è, infatti, possibile scegliere una specifica categoria merceologica tra le seguenti: Strumenti e attrezzature ICT e servizi, Prodotti e strumenti per la salute, Componenti elettroniche, Alimentari confezionati e bevande, Componenti per i mezzi di trasporto e Prodotti finiti per la casa.

Commercio mondiale per area geografica



Fonte: SIUlisse.it, Data Warehouse Congiuntura World


Gli scambi regionali interni all'UE e all'Asia del Pacifico trainano la crescita del commercio mondiale

La prima considerazione che emerge dall’analisi degli scambi totali è che due flussi commerciali hanno guidato la crescita registrata su base semestrale del commercio internazionale: il flusso di maggior rilievo consiste nello scambio di merci interno ai paesi dell’Asia Pacifica, che nel I semestre 2017 ha registrato un valore pari a 1600 miliardi di $ (USD 2012) e che ha segnalato un variazione del +4.1% per il primo semestre 2018; il secondo flusso riguarda gli scambi intra-europei, i quali registrano una variazione tendenziale del +5.8% nel I semestre 2018, a fronte di un valore di 1528 miliardi di $ (USD 2012) registrato nel semestre precedente.
Più contenuti, invece, gli scambi interni al mercato del Nord America, che tuttavia crescono al tasso di variazione tendenziale del 4.4% a prezzi costanti, in linea alla crescita media del commercio mondiale. Ottima la performance dei flussi commerciali UE-NAFTA: le importazioni NAFTA dall’UE crescono al tasso del 6.4% a prezzi costanti, mentre le esportazioni NAFTA verso l’Unione Europea si attestano su una crescita tendenziale del 9.1% a prezzi costanti.

I tassi di variazione tendenziale più dinamici vengono registrati dai flussi commerciali di strumenti per la salute e attrezzature ICT

I tassi di variazione tendenziale più dinamici vengono segnalati dai flussi commerciali di prodotti e strumenti per la salute e strumenti e attrezzature ICT.
Tuttavia, se nel caso di prodotti e strumenti per la salute i flussi di commercio più rilevanti sono interni all’area UE e registrano ottime performance su tutti i mercati di destinazione, nel caso degli strumenti e attrezzature ICT è l’Asia del Pacifico a rappresentare la parte più rilevante del commercio internazionale, per via dei flussi interni alla regione.
Sul fronte del mercato intra-europeo i flussi commerciali di entrambi i prodotti chiudono il I semestre 2018 con tassi di variazione tendenziale a due cifre: +17.3% a prezzi costanti per prodotti e strumenti per la salute, +15.4% a prezzi costanti per gli strumenti e attrezzatura ICT.

Si attesta su tassi di variazione solo leggermente inferiori ai casi precedenti la crescita su base semestrale del commercio di componenti elettroniche e di alimentari confezionati e bevande.
Gli scambi commerciali di componenti elettroniche spingono l’aumento dei flussi interni alle regioni dell’Asia Pacifica; i prodotti elettronici costituiscono, infatti, più del 20% del flusso commerciale intra-regionale e registrano un aumento del 9.5% a prezzi costanti sul primo semestre 2017. L’aumento dei flussi di commercio estero di prodotti alimentari confezionati e bevande si deve, invece, agli scambi commerciali tra i paesi membri dell’UE: i flussi interni alla regione segnalano una crescita del’8.6% a prezzi costanti sul primo semestre 2017. Per ulteriori approfondimenti si rimanda a Agroalimentare: continua la crescita del commercio mondiale.

Per le componenti di trasporto e i prodotti finiti per la casa performance positive solo sul mercato europeo

I casi di commercio estero delle componenti dei mezzi di trasporto e dei prodotti finiti per la casa segnalano, invece, performance positive solo in riferimento al mercato europeo: i flussi di commercio nell'area UE sono aumentati a tassi superiori al 6% rispetto al I semestre 2017, mostrandosi in controtendenza rispetto agli altri player di mercato.


1) Il principale vantaggio del ricorso alle stime di commercio a prezzi costanti consiste nel poter cogliere gli effetti di volume degli scambi tra i paesi, depurando la dinamica in valore dalle variazioni dei prezzi e dei cambi.
2) L'Asia del Pacifico include le regioni dell'Asia Meridionale, del Sud-Est Asiatico, dell'Asia orientale e dell'Oceania.