Export motore della crescita: il caso del Vietnam

Il boom (e le debolezze) di un’economia export-oriented

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Liberamente tratto da “Vietnam is the most globalized populous country in modern history” - World Economic Forum 15 ottobre 2018

In un periodo storico di nazionalismi sempre più diffusi e guerra commerciale in corso, in cui la globalizzazione non sembra stia vivendo il suo momento migliore, un paese emergente del sud-est asiatico va in controtendenza: è il caso del Vietnam, i cui flussi commerciali (import e export congiuntamente considerati) hanno toccato nel 2017 il 200% del PIL, segnando quindi un considerevole primato. In questa classifica il paese è seguito, a debita distanza, da Thailandia (122% del PIL), Germania e Messico (meno del 100%).

Il forte orientamento al commercio dell’economia vietnamita è relativamente recente, e si deve alle politiche portate avanti dai governi comunisti del paese dalla fine degli anni ‘80: queste si sono concentrate sull’adozione di riforme volte ad aprire l’economia, nonché sulla firma di accordi di libero scambio. Ciò ha reso il paese un fondamentale punto di approdo per gli investitori esteri, interessati soprattutto al basso costo del lavoro locale. Il Vietnam si è così trasformato in uno dei maggiori esportatori mondiali di abbigliamento ed elettronica.
La realizzazione di questi prodotti richiede significative importazioni, in particolare per quanto riguarda le materie prime e la componentistica per macchinari, che provengono principalmente da Cina e Corea del Sud. Le cifre delle importazioni possono aiutare a comprendere la vastità dell’industria tessile nel paese: basti pensare che il Vietnam risulta nel 2017 il maggior importatore mondiale di cotone, superando la Cina di quasi 200 milioni di kg, nonché il quarto maggiore importatore di macchine tessili.

L’industrializzazione vietnamita basata sull’export ha dato una forte spinta all’economia nazionale, aiutando milioni di persone ad uscire dalla povertà. Emergono però anche rischi in questa forte dipendenza dal commercio estero, che nel caso del Vietnam risultano chiari a colpo d’occhio.
I principali destinatari delle sue esportazioni sono infatti Cina e Stati Uniti, attualmente protagonisti di una guerra commerciale. Se questa dovesse portare le due rispettive economie ad una chiusura verso l’estero, il Vietnam si collocherebbe in prima linea nell’accusarne il colpo.