Quanto sta crescendo l’economia cinese?

Per scegliere tra mercati di paesi diversi è importante avere misure attendibili delle loro potenzialità di crescita.

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Analisi Macro Asia Import Congiuntura Internazionale

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Uno dei fattori di maggior incertezza sullo stato attuale dell'economia mondiale riguarda l’intensità del rallentamento in atto dell’economia cinese. L’incertezza non riguarda solo la possibile evoluzione futura, ma anche l’effettiva crescita cinese nel primo semestre di quest’anno.

Dubbi sulla qualità delle statistiche economiche della Cina

Alcuni giorni fa ha attirato l’attenzione degli analisti lo studio pubblicato da Rhodium Group ( China’s GDP: The Costs of Omertà ) in cui si sostiene che i dati economici ufficiali della Cina degli ultimi 4 anni sono stati "too smooth to be realistic".
Considerando un indicatore dato da una media ponderata di 103 statistiche ufficiali sulla produzione industriale cinese, lo studio del Rhodium Group ha misurato una volatilità significativa della produzione industriale tra il 2015 e il 2018. Ad esempio, questo indicatore registra una crescita della produzione industriale prossima allo zero nell'estate del 2015 e superiore a due cifre nel primo trimestre del 2017. Questa forte oscillazione non si è però riflessa nei dati ufficiali di crescita economica del PIL cinese: essa è stata del 6.9% annuo nel terzo trimestre del 2015 e del 6.8% nel primo trimestre del 2017. Allo stesso modo, l’indicatore calcolato misura un netto rallentamento nell'estate 2018. Viceversa il PIL è rallentato solo dal 6.7 del secondo trimestre al 6.4 del quarto.
Questo disallineamento tra dinamica dei livelli di attività nell’industria e crescita economica è molto strano perché l’industria pesa per il 40% nell’economia cinese e, soprattutto, perché i servizi, che pesano per oltre la metà del PIL, sono ritenuti la componente più volatile dell’economia.

I dubbi sulla qualità delle statistiche ufficiali cinesi risalgono almeno alla fine degli anni '90, quando Thomas Rawski [1] ha osservato come in Cina, durante la crisi finanziaria asiatica iniziata nel 1997, si fosse verificata una riduzione molto più forte nella produzione di elettricità rispetto a quella del PIL.
Da allora, molti altri studi hanno fatto emergere dubbi sulla qualità delle statistiche cinesi. I dubbi nascono inoltre dalla constatazione che i dati ufficiali cinesi non sono mai stati oggetto di revisioni, cosa che, invece, avviene in tutti gli altri paesi del mondo. Il motivo è che, in Cina, le discussioni sull'accuratezza dei dati economici sono viste internamente come possibile attacco alla legittimità del Partito Comunista. Una diversa misura della crescita economica potrebbe suggerire un messaggio politico alternativo a quello della leadership del Partito. Una Cina che sta crescendo a un ritmo più lento non è più un paese lanciato a diventare, in breve tempo, la prima economia del mondo.

Una doppia misurazione delle importazioni cinesi

Le informazioni disponibili nel Sistema Informativo Ulisse consentono di portare un contributo a questo dibattito e, soprattutto, fornire informazioni attendibili sulle potenzialità di crescita della Cina quale mercato di esportazione. Come noto ciascun flusso di commercio mondiale viene dichiarato due volte: dall’impresa esportatrice e dall’impresa importatrice. Queste dichiarazioni sono poi raccolte dai rispettivi istituti di statistica e concorrono a formare le statistiche ufficiali dei diversi paesi. Le importazioni di merci della Cina possono quindi essere misurate sia utilizzando le dichiarazioni di importazioni delle imprese cinesi, sia utilizzando le dichiarazioni di esportazioni verso la Cina fatte dalle imprese da cui originano i flussi.

Il grafico che segue riporta il tasso di variazione anno su anno delle importazioni trimestrali a prezzi costanti della Cina, misurate aggregando le dichiarazioni di:

  • importazioni delle imprese cinesi;
  • esportazioni verso la Cina delle imprese di un campione di 70 paesi, tra i maggiori partner commerciali della Cina.
Importazioni della China

L’analisi di questo grafico fa emergere i seguenti fatti:

  1. tranne per pochi trimestri (il terzo del 2018, ad esempio), le due serie rappresentano la medesima dinamica, suggerendo di considerare come relativamente affidabili le statistiche cinesi sulle importazioni di merci;
  2. le importazioni cinesi nel 2015 e prima parte del 2016 registrano una dinamica fortemente minore di quanto non registrato nel corso del 2017, confermando i segnali emersi dall’indice congiunturale calcolato dal Rhodium Group;
  3. le importazioni cinesi nel primo semestre 2019 accusano sostanzialmente una stabilità, avvalorando le ipotesi di un rallentamento in atto nell’economia cinese più accentuato di quanto non registrato dalle statistiche ufficiali su PIL.

Conclusioni

L’ipotesi di un rallentamento in atto nell’economia cinese più accentuato di quello rappresentato dai dati ufficiali cinesi trova sostegno nei risultati di questa breve analisi.
La Cina quale mercato di esportazione presenta potenzialità elevate nei livelli. Non è altrettanto certo in termini di aumenti. Questa distinzione è importante per una valutazione sulle opportunità offerte dal mercato cinese perchè il grado di competizione in un mercato è tanto maggiore quanto più esso risulta maturo. Le statistiche sulle importazioni (meglio ancora se ricavate aggregando le dichiarazioni delle esportazioni dei paesi partner) possono essere un indicatore importante per valutare le opportunità offerte dal mercato cinese.


[1] Thomas Rawski, “What is Happening to China’s GDP Statistics?” China Economic Review, vol. 12, no. 4 (2001): 347-354.