Il recupero delle imprese italiane sui mercati extra-UE
Pubblicato da Luigi Bidoia. 18 Ottobre 2013.
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Il primo grafico presenta la dinamica relativa delle esportazioni italiane sia sui mercati extra-UE che sui mercati UE. Il grafico relativo ai mercati UE è impietoso, documentando una continua perdita competitiva delle imprese italiane nei confronti, non dei paesi a basso costo o delle economie asiatiche emergenti, ma nei confronti degli altri paesi comunitari. Se consideriamo il mercato UE come un mercato “domestico”, allora le imprese italiane stanno chiaramente perdendo la gara “interna” con le imprese tedesche, spagnole e con le imprese localizzate negli altri stati dell'Unione Europea, a partire dai “nuovi” entrati dell'Europa Centro Orientale.
Meno impietoso è il grafico sulle performance relative ottenute sui mercati extra-UE. In questo caso, dopo il crollo del triennio 2008-2010, negli ultimi 2 anni si registra sicuramente una stabilità delle capacità competitive e, probabilmente, un'inversione di tendenza. Questa inversione di tendenza è più evidente se scomponiamo i mercati extra-UE nelle diverse aree del mondo.
Il secondo grafico riporta le performance relative delle imprese italiane verso i mercati nord americani e verso i mercati asiatici. Il recupero della competitività delle imprese italiane sul mercato nord americano è chiaramente documentato dal grafico della quota di esportazioni italiane verso quell'area, con un momento di svolta positiva collocabile all'inizio del 2010. Altrettanto evidente è il recupero della competitività verso i paesi asiatici, anche se il punto di svolta è avvenuto solo recentemente, all'inizio del 2012.
In conclusione le informazioni a disposizione segnalano un punto di svolta positivo dei risultati delle vendite all'estero delle imprese italiane prima sul mercato nord americano e poi anche sui mercati asiatici, confermando come, nonostante tutto, nel mondo industriale italiano non siano venuti meno coraggio e determinazione nel ricercare in paesi lontani (geograficamente e culturalmente) quelle opportunità di crescita senza le quali le imprese muoiono. Questo segnale positivo è particolarmente importante perchè dalla minore o maggiore capacità dell'industria italiana di affermarsi sui mercati mondiali dipenderà l'uscita o meno della nostra economia dall'attuale prolungata fase di declino.
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