Barriere non tariffarie e ostacoli al commercio: gli effetti sull’export del made in Italy

Gli effetti delle barriere non tariffarie all’export alla luce della ripartenza post emergenza Covid: il punto di ICE Agenzia

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Nell’ottica di un sostegno alla ripartenza dopo l’emergenza Covid-19, secondo le linee guida definite nel Patto per l’Export, Agenzia ICE e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale hanno promosso un nuovo ciclo di webinar formativi, denominati Formazione in Diretta.

Il primo di questi appuntamenti si è tenuto lo scorso 25 giugno ed ha avuto come tematica principale quella delle “Barriere non tariffarie e ostacoli al commercio”.
Le diverse tematiche affrontate nel corso del webinar hanno evidenziato come il tema dell’accessibilità dei mercati internazionali sia un elemento estremamente rilevante e attuale nella pianificazione e attuazione di una strategia export vincente.
In particolare, il webinar si è concentrato sulle restrizioni, quantitative o legislative, applicate in modo tale da rendere impossibile, difficile o particolarmente costoso il loro recepimento e/o rispetto da parte dei produttori stranieri, soprattutto alla luce della ripartenza post emergenza Covid-19.
Nel corso dell'incontro, sono stati altresì analizzati gli effetti delle barriere non tariffarie sull'export del Made in Italy e si è concluso con un focus dedicato al mercato USA, con un aggiornamento su atti, provvedimenti o prassi che incidono sul libero accesso al mercato, in particolare modo sulle certificazioni e sui permessi di importazione.

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Sintesi degli interventi

ACCESSIBILITA’ AI MERCATI: LE FONTI

Dopo i saluti del prof. Claudio Dordi, Professore associato di Diritto Internazionale presso la SDA Bocconi, che ha moderato l’evento, il Dott. Andrea Maggiori, della Direzione generale per l’Unione Europea, che si occupa dell’accesso ai mercati esteri e difesa commerciale, ha presentato le informazioni sul Market Access Advisory Committee (MAAC), che si occupa dell’aggiornamento di tutte le informazioni relative all’accessibilità ai mercati da parte dei Paesi dell’UE. Il dott. Maggiori ha inoltre fornito un punto della situazione aggiornato sui Paesi che attualmente presentano il maggior numero di barriere per i Paesi UE e ha comunicato la possibilità per gli esportatori di segnalare all’Unione Europea ogni difficoltà o problematica incontrata nell’accessibilità ad un particolare mercato.

BARRIERE NON TARIFFARIE: STRUMENTO COMMERCIALE NELLE MANI DELLA POLITICA

Il secondo intervento è stato quello dell’Avv. Giuseppe De Marinis, dello Studio Legale Tupponi & De Marinis & Russo, che si è soffermato maggiormente su tutte le misure non tariffarie che possono essere adottate da uno Stato per imporre una limitazione al commercio internazionale: embarghi, quote all’import, restrizioni quantitative, licenze, barriere tecniche e di standard, ecc.

L’intervento è stato molto interessante poiché, accanto alla descrizione generale del funzionamento di queste barriere sono stati posti alcuni casi pratici di grande attualità, come, ad esempio, quello inerente alla recente autorizzazione da parte del WTO all'imposizione di dazi USA per $ 7,5 mld sulle merci made in UE, in risposta alle sovvenzioni dell’Unione Europea ad Airbus.

A suscitare particolare interesse, sono stati, inoltre, i casi citati in merito al blocco volontario delle esportazioni di alcune categorie di beni da parte dei paesi produttori, che può rivelarsi strategico in alcune situazioni di politica internazionale. Ne è un esempio attuale il caso della Cina, che dopo il rallentamento all’implementazione della tecnologia 5G negli Stati Occidentali, minaccia il blocco all’esportazione delle cosiddette terre rare2.

FOCUS USA: STRUMENTI DI DIFESA COMMERCIALE

L’incontro si è concluso con l’intervento di Emanuele Bardazzi, dello Studio Legale Bardazzi Law, in collegamento dall’Ufficio ICE di New York, il quale si è soffermato sulle procedure da espletare per l’esportazione negli Stati Uniti, con un focus particolare sull’agroalimentare e sui vini. Bardazzi non ha tralasciato di dare alcuni utili consigli agli esportatori per evitare di incorrere in problematiche all’interno del mercato americano: la tutela del marchio e il rispetto delle norme e regolamenti USA.


1) Per documentazione: “Caso Airbus, Wto pronta a riconoscere i dazi Usa per 7,5 miliardi di dollari di export Ue”.
2) Per approfondimenti sul tema si rimanda all'articolo: “Aumenta l’interesse per le terre rare ed anche il loro prezzo”.