Il ritorno del dollaro a Cuba

La crisi venezuelana e l'embargo USA pesano sull'economia cubana.

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Uno dei temi che sta emergendo negli ultimi mesi in America Latina è quello della dollarizzazione. In Venezuela, data la forte crisi economica e il conseguente deprezzamento record del Bolivar, le transazioni - soprattutto per il petrolio - sono sempre più frequentemente condotte in dollari, a fronte di una valuta nazionale ormai priva di valore.

tasso di cambio verso il dollaro bolivar venezuelano

Nota: il Bolivar Soberano è stato introdotto il 20 agosto 2018 per fronteggiare l’iperinflazione, sostituendo il precedente Bolivar Fuerte.


A Cuba invece, a fine ottobre, il dollaro è stato reintrodotto come valuta a tutti gli effetti utilizzata nelle transazioni, ponendo fine ad un divieto che durava dai primi anni 2000.
Tale scelta aggiunge un terzo pilastro al sistema valutario cubano, che è già duplice. Due sono infatti le valute attualmente utilizzate a cuba: il peso cubano (CUP) e il peso convertibile (CUC). Quest’ultimo risulta legato al dollaro USA con un rapporto 1:1 ed equivalente, secondo il tasso di cambio ufficiale, rispettivamente a 24 (sell) e 25 (buy) CUP.
Mentre il CUP è usato dalla popolazione locale (è ad esempio la valuta utilizzata per retribuire i dipendenti statali o per il pagamento delle utenze), il CUC è principalmente utilizzato dai turisti, per spedire rimesse a Cuba e nel settore privato (ristoranti, hotel, benzina...).

Difficoltà economiche alla base della scelta

La reintroduzione del dollaro a Cuba fa parte di un tentativo del governo di rispondere a due obiettivi:

  • il progressivo abbandono del CUC, per superare il sistema monetario duale;
  • l’ottenimento di valuta estera, che scarseggia nell’isola, ma necessaria per finanziare le importazioni, dalle quali l’economia cubana è fortemente dipendente.

Cuba: import e export (1995-2019)

Fonte: Elaborazioni StudiaBo su dati ExportPlanning.

In un’ottica più ampia, il ricorso al dollaro cerca di far fronte ad una situazione economica in deterioramento nell’ultimo anno, a causa tra l’altro delle accresciute tensioni con gli USA (dopo l’apertura della fase Obama). Nel corso del 2019, infatti, il presidente Trump ha inasprito l’embargo, causando:

  • una limitazione delle rimesse dagli Stati Uniti verso Cuba e la restrizione del turismo verso l’isola, entrambe cause di riduzione nell’apporto di valuta estera;
  • una riduzione negli approvvigionamenti di petrolio in arrivo a Cuba, già scarsi a causa della caduta della produzione venezuelana, e ulteriormente messi in crisi dalle sanzioni USA imposte nell’ultimo anno sulle compagnie venezuelane che trasportano petrolio verso l’isola.

La scarsità di dollari ha messo sotto pressione il CUC che, pur essendo scambiato col dollaro sull’isola ad un tasso ufficiale di 1:1, ha in realtà subito un deprezzamento sul mercato nero; ergo la decisione di reintrodurre il dollaro, nella speranza dello stato di ottenere hard currency.

Le modalità

Il dollaro potrà essere utilizzato per pagare beni di consumo come elettrodomestici, parti di ricambio di autoveicoli, televisori, condizionatori, frigoriferi ecc. in nuovi negozi statali (Tiendas Moneda Libremente Convertible), pagando esclusivamente con mezzi di pagamento elettronico. Il governo cerca così di catturare quella valuta estera che altrimenti i consumatori comunemente destinerebbero al mercato informale, data la scarsità dell’offerta di beni di consumo sul mercato ufficiale.
Secondo gli osservatori, questa fase di crisi potrebbe fungere da catalizzatore per spingere il governo cubano ad accelerare le riforme; il cammino risulta però ancora lungo.