Dinamiche e opportunità del commercio internazionale della filiera tessile

L’approfondimento di ExportPlanning all'interno del webinar Ceipiemonte dedicato ad approfondire i trend e gli scenari di settore

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Mercati esteri Made in Italy Incertezza Congiuntura Marketing Internazionale

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Si è tenuto oggi, 5 aprile, il webinar “Dinamiche e opportunità del commercio internazionale della filiera tessile” organizzato da Ceipiemonte, su incarico della Regione Piemonte, nell’ambito del PIF (Progetto Integrato di Filiera) Tessile, e volto ad approfondire i trend e gli scenari futuri del settore. L’evento ha coinvolto i relatori Giovanni Roncucci, Partner e Presidente di Roncucci&Partners, il Prof. Marcello Tadini, Associate Professor in Economic Geography presso l'Università del Piemonte Orientale, e il Dott. Marcello Antonioni per StudiaBo, società di sviluppo della piattaforma ExportPlanning. Una breve sintesi del suo intervento.

In uno scenario internazionale che si preannuncia non esente dai rischi e segnato da un rallentamento della crescita economica, il settore tessile italiano può giocare la sua partita, sostenuto dall’ottimo posizionamento nell’arena competitiva mondiale e da un’attività di scouting delle geografie più promettenti.

La leadership italiana nei segmenti premium

Quello del tessile è un comparto di punta del Bello e Ben fatto del Belpaese. Andando infatti a segmentare il ruolo della penisola nei tre diversi comparti di specializzazione risulta evidente la centralità delle aziende italiane, soprattutto nel segmento premium-price.

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Da monte a valle delle filiera l’Italia infatti si colloca nella top five dei maggiori player internazionali nei segmenti premium: nel caso dei prodotti Intermedi e delle Macchine Tessili segue i concorrenti giapponesi, tedeschi e americani, mentre particolarmente significativo appare essere il posizionamento del Belpaese per i Finiti Tessili, dove gode di una leadership assoluta a livello mondiale, precedendo ampiamente la stessa Francia.

A fronte di ottimo posizionamento internazionale, anche le evidenze congiunturali appaiono positive per l’export italiano del tessile. Nel corso dello scorso anno, infatti, l’export del Belpaese ha segnato un recupero pieno delle flessioni accusate nel 2020, causate dallo “shift” nei consumi e delle chiusure imposte dai lockdown. In particolare, i livelli 2022 in euro sono risultati nell’ordine di 17 punti percentuali superiori a quelli del 2019, complici i rialzi significativi dei prezzi e della svalutazione dell’euro.
Se valutata a prezzi costanti la performance italiana appare infatti meno brillante, ma comunque positiva segnando un aumento del 3.5% rispetto ai livelli 2019.



Particolarmente interessante risulta essere la dinamicità del comparto delle Macchine Tessili, a testimonianza di una buona tenuta del ciclo degli investimenti internazionali del settore.
Non mancano tuttavia casi di differenziazione territoriale, in termini di performance sui mercati esteri, dei distretti del tessile made in Italy. In particolare, l’export piemontese di prodotti tessili risulta (a differenza della media nazionale) ancora leggermente inferiore ai livelli pre-pandemici (-1.1%). Inoltre, lo scenario prospettico al 2023 appare contrassegnato da un significativo rallentamento della crescita per la generalità dei prodotti della filiera tessile, complice l’outlook al ribasso atteso per la crescita internazionale e gli effetti delle politiche monetarie restrittive, aumentando le incertezze che gravano sul settore nei prossimi anni.

In un contesto internazionale non privo di sfide, assume perciò sempre più rilevanza per gli esportatori italiani inseguire le geografie più promettenti.
In un contesto di rallentamento della domanda internazionale appare infatti fondamentale per le imprese della filiera individuare quei mercati “BLue OCean” (BLOC) che stanno attraversando una fase di accelerazione “strutturale” nelle importazioni di prodotti tessili. Sono infatti questi mercati che si candidano a risentire in misura minore delle incertezze che caratterizzeranno il prossimo biennio, grazie alla presenza di fattori di medio-periodo che sostengono la crescita delle importazioni e una presenza ancora limitata di concorrenti.

Al di là dei mercati “consolidati”, la geografica delle opportunità è ampia guardando ai mercati Blue OCean

Tra i diversi casi presentati nel corso del webinar, il grafico che segue riporta l’interessante evoluzione delle importazioni di Prodotti Finiti Tessili della Corea del Sud.


Fonte: Elaborazioni ExportPlanning.

Nel 2022 il Paese si è attestato al 12° posto assoluto nel ranking dei principali mercati mondiali, grazie ad una crescita pressoché ininterrotta sia in valori che in quantità e arrivando a superare la soglia dei 30 miliardi $ di importazioni del segmento. Il mercato sta infatti assumendo sempre maggiore rilevanza nell’area del Far East per il fashion mondiale, grazie al sempre più solido bacino di clienti caratterizzati per un elevata disponibilità di spesa.

In uno scenario in continuo mutamento, assume sempre maggiore importanza l’attività di monitoraggio “real time” delle informazioni congiunturali e un approccio pianificato all'internazionalizzazione, al fine di ottimizzare strategie e investimenti.