Trade Policy Uncertainty e commercio mondiale: analisi congiunturale e prospettive
Pubblicato da Marzia Moccia. 30 Aprile 2025.
Guerra commerciale FMI Incertezza Congiuntura Internazionale
“We are entering a new era as the global economic system that has operated for the last 80 years is being reset”, con quest’affermazione il Chief Economist e Direttore del Research Department del Fondo Monetario Internazionale, Pierre-Olivier Gourinchas, ha introdotto il nuovo World Economic Outlook, pubblicato lo scorso 22 aprile.
L’incertezza che caratterizza lo scenario internazionale ha, infatti, registrato una repentina e rapida crescita nel corso degli ultimi mesi, in particolare nella sua componente relativa alla politica commerciale.
Il ritorno dell’amministrazione Trump e la spirale protezionistica della politica commerciale USA, culminata nell’annuncio delle tariffe generalizzate del 2 aprile, ha portato a un’impennata dell’incertezza legata alle politiche commerciali senza precedenti, rendendola un fattore determinante per le prospettive di crescita dell’economia mondiale e, naturalmente, del commercio estero.
Come evidenziato dal grafico che segue, il Trade Policy Uncertainty Index, ha toccato livelli di massimo nel corso delle ultime settimane, collocandosi su valori quasi quattro volte superiori a quelli che avevano caratterizzato la prima amministrazione Trump.
Fig.1 - Indice di incertezza della politica commerciale globale - Trade Policy Uncertainty
(dinamica giornaliera, media mobile 7 giorni)

Nell’attuale contesto, le imprese quindi si trovano a fronteggiare uno scenario di incertezza di ampia portata, che incide in modo significativo sulle attività di pianificazione e sulle prospettive di investimento e crescita, minacciando fortemente il cammino di ripresa che il commercio mondiale aveva inaugurato nel corso del 2024.
Quali segnali possiamo, dunque, ricavare dalle informazioni relative al primo trimestre dell’anno e quale trend lo aveva caratterizzato nel periodo più recente?
Il commercio mondiale nel I trimestre 2025
La disponibilità delle pre-stime ExportPlanning relative ai primi tre mesi del nuovo anno - accessibili attraverso il datamart Congiuntura Mondiale - permette di fare il punto congiunturale sulle dinamiche più recenti del commercio mondiale di beni.
In Fig.2 si riporta la serie delle variazioni trimestrali mensili delle importazioni mondiali di manufatti a prezzi costanti, cioè al netto delle dinamiche dei prezzi e dei cambi, mettendo a confronto i dati raccolti e sistematizzati da ExportPlanning con quelli del Central Planning Bureau, istituto che a sua volta raccoglie ed elabora le informazioni sugli scambi internazionali di beni.
Fig.2 - Domanda mondiale in dollari
(dati CPB vs dati ExportPlanning, variazione tendenziale)

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning.
Entrambe le fonti permettono di documentare come il 2024 è stato un anno di sostanziale recupero dei flussi commerciali; in particolare, la ripresa che si è avviata nei primi mesi dello scorso anno, ma ha trovato consolidamento sul finire del 2024. Complessivamente, le stime ExportPlanning documentano un recupero del 3% rispetto alla flessione del 2023.
Particolarmente interessante appare il dato relativo al primo trimestre del nuovo anno, che si colloca in sostanziale continuità con la dinamica di sviluppo che caratterizzava gli scambi nei mesi invernali e che è ragionevole ritenere incorpori un c.d. “effetto scorta”, per anticipare l’entrata in vigore delle tariffe americane.
Nel periodo gennaio-marzo 2025 si stima infatti che le importazioni mondiali siano cresciute del 3.4% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.
Su questo fronte, appare significativo il confronto con i segnali ricavabili dal Purchasing Managers Index manifatturiero globale, indicatore “real-time” della prestazione economica, che sintetizza le prospettive future in merito ai livelli di attività industriale, sulla base delle dichiarazioni di acquisto delle imprese (Fig.3): valori al di sopra della soglia di 50 indicano aspettative di espansione, e, al contrario, valori inferiori segnalano un peggioramento delle aspettative.
Fig.3 - Global manufacturing PMI e New Export Orders
(la linea in grigio segnala la soglia di neutralità di 50)

Proprio nel corso nel mese di marzo, le aspettative degli operatori economici in merito all’output manifatturiero complessivo – da poco tornate sopra la soglia di 50 - ha registrato un relativo ripiegamento. Esso non sembra ancora caratterizzare la componente New Export Orders, indicatore anticipatore della dinamica del commercio estero, che invece si colloca attualmente sulla soglia di riferimento, mostrando una prosecuzione del ritmo di miglioramento delle aspettative non interrotto negli ultimi mesi.
Tale effetto si è registrato anche nel corso del 2019, quando lo scoppio della guerra commerciale Usa-Cina avevo portato a un rallentamento degli scambi internazionali: il ripiegamento delle aspettative sull’output manifatturiero complessivo ha infatti anticipato quello legato agli ordini dall’estero.
L’impennata dell’incertezza legata alle politiche commerciali arriva, quindi, in un momento di recupero degli scambi mondiali di beni, impattando significativamente sulle prospettive di crescita del 2025. Al netto di dinamiche di anticipo degli acquisti, che possono sostenere i flussi commerciali nel breve periodo, i principali previsori internazionali hanno fortemente rivisto al ribasso le stime di crescita del commercio mondiale di beni per l’anno in corso. Secondo il WTO, esso incontrerà una flessione dello 0.2%, rispetto alla precedente stima di una crescita del 3.1%.
Il monitoraggio costante delle informazioni e l'attuazione di politiche di diversificazione dei mercati appaiono leve strategiche sempre più rilevanti per fronteggiare uno scenario complesso e mutevole.
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