2020-Q1: il commercio mondiale ai tempi di Covid-19

Solo i dati effettivi consentiranno di superare l'elevata incertezza che grava sulla dinamica del commercio internazionale nel 2020

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In attesa che i dati del commercio mondiale di aprile 2020 diano una misura più precisa dell’intensità della crisi in termini di commercio mondiale, può essere utile una lettura di come gli scambi mondiali si sono avvicinati al grande crollo del secondo trimestre. L’analisi delle dinamiche del periodo a cavallo della fine del 2019 può, infatti, fornire alcuni indicazioni su quanta parte delle attuali difficoltà del commercio mondiale è dovuta agli shock di domanda e offerta causati dai lockdown e quanta parte, invece, è legata ad un ciclo negativo della domanda mondiale, già manifestatosi nel corso del 2019.

Nella mappa che segue sono riportati i principali paesi del mondo, posizionati sulla base di due misure: il tasso di variazione tendenziale delle importazioni in quantità nel quarto trimestre 2019 e il corrispondente tasso nel primo trimestre 2020.
Nel grafico è riportata una linea grigia in corrispondenza del valore y=0 che consente di evidenziare i paesi che nel primo trimestre 2020 hanno registrato, rispettivamente, una variazione positiva delle importazioni (posizionati sopra la linea) o una variazione negativa (posizionati sotto la linea). E’ inoltre riportata la bisettrice del grafico (linea gialla) che consente di distinguere tra paesi le cui importazioni risultano in accelerazione (a sinistra e in alto della linea) nel primo trimestre da quelli che, viceversa, hanno registrato nel primo trimestre 2020 una minor crescita o un maggior calo.

2020-Q1: importazioni mondiali a prezzi costanti

Posizionandosi con il mouse sul cerchio che identifica un paese è possibile visualizzare una tabella che riassume i dati relativi al paese selezionato.
Fonte: ExportPlanning - Datamart Congiuntura Mondiale

L’analisi di questa mappa consente di evidenziare alcuni importanti elementi per valutare l’evoluzione recente del commercio mondiale:

  1. gli interventi di distanziamento sociale e di chiusura attività attuati in alcuni paesi asiatici nel corso del trimestre hanno avuto effetti relativamente contenuti. Tutti i paesi asiatici della mappa registrano nel primo trimestre 2020 una variazione delle importazioni in accelerazione rispetto a quelle registrata alla fine del 2019, con esclusione della Cina. Anche per la Cina, inoltre, che ha attuato un rigido lockdown, la caduta delle importazioni in quantità è contenuta a poco più del 2%. L’Asia quindi, pur essendo l’area maggiormente coinvolta dalla crisi sanitaria nel primo trimestre, ha subito effetti relativamente contenuti. La bassa crescita degli scambi nel primo trimestre 2020 rappresenta quindi in buona parte la prosecuzione del rallentamento negli scambi mondiali già accusato nel corso del 2019;
  2. i paesi del Nord America sono tutti posizionati lungo la bisettrice del grafico, segnalando come, anche per quest’area del mondo, il primo trimestre 2020 debba essere letto principalmente come prosecuzione delle dinamiche del 2019. All’interno di quest’area, gli Stati Uniti sono il paese che accusa le maggiori flessioni, riflettendo la guerra commerciale avviata dall’amministrazione Trump alla fine del 2018;
  3. l’Europa è l’area mondiale che ha accusato la maggiore decelerazione. Tutti i paesi europei, ad eccezione di pochi casi, accusano riduzioni delle importazioni nel primo trimestre 2020 e si collocano abbondantemente sotto la bisettrice, segnalando come gli interventi di lockdown introdotti dai diversi paesi nel corso del mese di marzo hanno condizionato pesantemente i flussi di commercio estero dell’intero primo trimestre;
  4. tra le eccezioni dei paesi europei, figura l’Irlanda, la cui posizione nella mappa sembra dipendere più dal crollo delle importazioni nell’ultimo trimestre 2019 che non da una vero e proprio recupero nei primi mesi del 2020;
  5. nell'area europea in senso lato, le eccezioni più interessanti sono rappresentate dalla Svizzera, Russia e Turchia. Per i primi due paesi la crescita tendenziale registrata nel primo trimestre 2020 deriva principalmente da un effetto statistico, dati i bassi livelli di importazione nel primo trimestre 2019. Per la Turchia, invece, è la prosecuzione di una fase di recupero delle importazioni dopo il crollo subito all’indomani della svalutazione delle lira alla fine del 2018.

Conclusioni

L’analisi dei dati delle importazioni a prezzi costanti per paese relativa al primo trimestre 2020 evidenzia un maggior effetto negativo dovuto al lockdown europeo rispetto a quello asiatico, anche se il primo ha riguardato solo gli ultimi 15 giorni del trimestre. È confermata quindi la maggior preparazione delle società asiatiche alla gestione di epidemie rispetto a quelle europee. Diversamente da quanto successo all’inizio della Grande recessione del 2008-2009, in questa crisi il commercio estero sembra manifestare una maggior tenuta. Una parte della sua debolezza nei primi mesi del 2020 trova inoltre spiegazione negli effetti della guerra commerciale avviata dall’amministrazione Trump alla fine del 2018.
L’effetto degli shock di domanda e offerta manifesterà certamente i suoi maggiori effetti sul commercio mondiale nel secondo trimestre di quest’anno. I timori di un crollo molto elevato e di un recupero molto lento nel corso della seconda parte dell’anno hanno portato, alla fine di maggio, l'Organizzazione mondiale del commercio a prevedere un calo nel 2020 compreso tra il 13 e il 32%. Pochi giorni dopo la Commissione europea ha previsto per il commercio dell'UE27 una diminuzione compresa tra il 10-16%. Nei giorni più recenti l’UNCTAD (l’Organizzazione per lo sviluppo e il commercio dell’ONU) ha previsto un crollo del commercio nel 2020 prossimo al 20%.
L’elevata forchetta nelle stime riflette l’attuale grande incertezza che solo i dati storici dei prossimi mesi potranno superare.