La saga Airbus-Boeing e il vis-à-vis transatlantico

Dopo circa un anno dall’imposizione tariffaria Usa, anche l’Unione Europea colpisce 4 miliardi di prodotti americani. Quali i settori più esposti?

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Continua la saga dello scontro commerciale transatlantico che contrappone l’Unione Europea e gli Stati Uniti per via della vicenda giudiziaria Boeing-Airbus. Dopo una disputa durata quindici anni, lo scorso anno il WTO ha autorizzato gli Stati Uniti ad applicare nei confronti dell’Unione Europea contromisure sulle merci importate per un ammontare complessivo di 7,5 miliardi $ l’anno. Attraverso il meccanismo della carousel retaliation, inoltre, l’ammontare e la tipologia dei beni colpiti vengono rivisti dagli Stati Uniti a cadenza regolare, contribuendo a creare un clima d’incertezza e massimizzando così l’effetto delle tariffe.
Circa un anno dopo, in particolare lo scorso 26 ottobre, nell’ambito di una vicenda giudiziaria parallela alla prima, il WTO ha autorizzato anche l’Unione Europea ad introdurre misure tariffarie per un totale di 4 miliardi $ (controvalore di 3,4 miliardi €) su prodotti di origine americana, come compenso per i sussidi illeciti concessi alla compagnia Boeing da parte degli Stati Uniti.

La decisione è arrivata alla vigilia della tornata elettorale americana, che ha perciò fatto ipotizzare, in un primo momento, un atteggiamento attendista da parte dell’Unione Europea, in funzione delle nuove possibili strategie di politica commerciale del presidente eletto Joe Biden. Pochi giorni dopo, tuttavia, il Vice Presidente Esecutivo della Commissione Europea Valdis Dombrovskis ha fatto sapere che, sebbene la via del dialogo fosse quella inizialmente preferita, sulla base delle attuali circostanze, l'UE ha deciso di far valere il proprio diritto e di imporre le penalità sancite dal WTO ai prodotti americani. Le tariffe sono entrate in vigore lo scorso 10 novembre, coprendo una varietà di beni made in US, sulla base di quanto pubblicato sul sito della Gazzetta Ufficale Europea (si veda il link).

I prodotti made in US inclusi nella lista di Bruxelles

Nella definizione della lista di prodotti americani oggetto di tariffe, l’Unione Europea ha seguito una logica punitiva speculare a quella adottata lo scorso anno dal partner americano, colpendo con tariffe del 15% l’industria degli aerei e con extra-dazi del 25% un paniere più ampio di beni. In particolare, al netto del settore dell’aviazione, i prodotti americani maggiormente colpiti risultano dal grafico che segue.

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

Sulla scia di quanto previsto lo scorso anno da parte dell'amministrazione Usa (per un approfondimento si veda l’articolo USA-UE: nuovo fronte della guerra commerciale?), anche il nuovo provvedimento tariffario UE colpisce principalmente le esportazioni americane di prodotti agro-alimentari. A questi si associano i comparti di macchine agricole e macchine movimento terra, ed infine il sistema moda-persona, in particolare per i dazi imposti agli articoli sportivi e alla pelletteria.

Prodotti agricoli e bevande

La filiera agroalimentare risulta essere di gran lunga uno dei settori maggiormente colpiti dal provvedimento europeo. I dazi UE colpiscono circa 470 milioni € di esportazioni Usa di tabacco, arachidi e frumento, un valore totale di 347 milioni € di ortaggi (soprattutto patate), malto e filetti di pesce (soprattutto salmone).
Si tratta di settori in cui gli Stati Uniti detengono una quota di mercato relativamente contenuta, essendo così maggiormente esposti al possibile effetto distorsivo delle tariffe.
Per l’alimentare confezionato, invece, le tariffe interessano circa 413 milioni €, colpendo soprattutto bevande alcoliche e distillati, in particolare vodka, rum e vermouth.
Si tratta di prodotti per i quali il posizionamento sul mercato europeo del partner americano risulta più robusto: nel caso del rum, ad esempio, gli Stati Uniti rappresentano il primo partner commerciale dell’Unione.

Macchine agricole e macchine movimento terra

Sul fronte metalmeccanico, le tariffe Ue colpiscono complessivamente circa 623 milioni di €, includendo trattori agricoli e alcune categorie di macchine movimento terra. Per questi prodotti gli Stati Uniti rappresentano il terzo partner commerciale del mercato, in competizione con diversi paesi membri dell’Unione, che potrebbero beneficiare di un ridimensionamento della presenza USA.

Sistema moda-persona

Nel caso del sistema moda-persona, i dazi UE impattano in particolar modo su attrezzi destinati al fitness e sulla pelletteria, per un valore complessivo di 240 milioni €.
Anche nel caso delle attrezzature fitness gli Stati Uniti risultano tra i primi 10 partner commerciali dell'Unione Europea, tuttavia, a fronte di un aumento della domanda di tali articoli negli ultimi trimestri, l'andamento delle esportazioni del partner americano ha sperimentato una debole performance, a differenza di quanto evidenziato dal partner cinese.

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

Sebbene, per il momento, il fronte della guerra tariffaria transatlantica sembra allargarsi, alcuni timidi segnali positivi per la ripresa del dialogo Usa-UE sono emersi nel corso degli ultimi giorni. Lo scorso 18 novembre, infatti, il Consiglio europeo ha appoggiato un minipacchetto tariffario di concessioni reciproche con gli Stati Uniti, abolendo i dazi doganali attualmente esistenti su alcuni crostacei e sulle sigarette elettroniche, nell'intento di migliorare le relazioni commerciali transatlantiche. La ripresa del dialogo e un rafforzamento dei rapporti Washington-Bruxelles sono infatti azioni sempre più auspicabili davanti a una nuova possibile configurazione geo-economica internazionale, soprattutto a seguito della firma del Regional Comprehensive Economic Partnership.