Rischio di cambio: focus Turchia

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Uno dei principali fattori di rischio da considerare quando si intraprende un processo di internazionalizzazione è rappresentato dalle fluttuazioni del tasso di cambio.
Il rischio di cambio assume aspetti diversi a seconda del periodo temporale su cui è valutato. Nel breve periodo esso rappresenta il rischio associato ad un minor importo dell’incasso relativo a crediti commerciali espressi in una valuta estera. Nel medio-lungo periodo esso rappresenta il rischio che il potere d’acquisto dei potenziali clienti presenti sul mercato estero subisca una significativa riduzione, tanto da modificare la loro propensione all’acquisto dei beni offerti dall’impresa.
Il primo rischio di cambio di breve periodo può essere facilmente gestito attraverso la copertura del rischio associati ai crediti espressi in valuta estera. La gestione del secondo rischio di medio-lungo periodo è più complessa, sta in capo all’impresa, e richiede un continuo adattamento delle condizioni di offerta del bene/servizio da parte dell’impresa per tener conto delle modificazioni sul mercato estero indotte dalle modificazioni del cambio. Questa gestione ha naturalmente un costo, la cui valutazione ex ante è proporzionale al rischio di cambio di medio/lungo periodo.
L’indicatore rischio di cambio sviluppato da ExportPlanning misura solo il rischio di medio-lungo periodo. Esso è composto da tre pilastri:

  1. Inflazione relativa: equilibrio del cambio in termini di parità di potere d’acquisto (PPP: Purchasing power parity), basato sull’evoluzione passata e futura dell’inflazione relativa del paese.
  2. Riserve in valuta: disponibilità di riserve in valuta estera, comparate al valore degli scambi del paese.
  3. Credibilità del paese e della valuta, derivata dalla qualità delle istituzioni del paese, dalla sua politica monetaria e valutaria.

Per maggiori informazioni sul tema si rimanda al precedente articolo metodologico: I rischi per l’export: focus rischio di cambio. L’indice rischio di cambio di medio-lungo periodo di ExportPlanning è compreso tra 0 e 100 e misura il rischio di deprezzamento associato alle valute di 152 paesi del mondo.

Il seguente grafico riporta la classifica dei paesi che ad inizio anno presentano il più elevato rischio di cambio. Tra questi al primo posto troviamo paesi del continente americano come Cuba e Venezuela e paesi dell’Africa orientale come Siria e Somalia. Per questi paesi lo score è uguale a 100, ovvero rappresenta il massimo rischio possibile.
A seguire troviamo Haiti, Yemen e Afghanistan con uno score di 98.28, 97.92 e 97.90 rispettivamente e Liberia, Iran e Sierra Leone con 96.81, 96.67 e 95.97 punti.

Focus Turchia

Tra i paesi più rischiosi, al ventiquattresimo posto, rientra anche la Turchia. Il grafico che segue riporta la scomposizioni delle componenti dell’indice rischio di cambio ExportPlanning per le ultime due pubblicazioni disponibili: Giugno 2021 e Febbraio 2022.
Questo grafico offre un overview della dinamica del rischio di cambio del paese. Dall'analisi dei dati si può notare che negli ultimi sei mesi l’indicatore rischio di cambio (IDX) è leggermente diminuito passando da 90 a 88.24. Variazioni dell’indice ExportPlanning sono dovute a variazioni delle sue componenti. Per quanto riguarda il primo pilastro (PPP), riguardante l'Inflazione relativa, ed il terzo pilastro (CRED), riguardante la credibilità del paese e valuta, questi non hanno registrato variazioni significative nell’ultimo periodo. Diverso è per il secondo pilastro (RES), relativo alla risorse in valuta, che è diminuito, passando da 85.09 a 76.

Lo scorso autunno la lira turca ha subito un importante deprezzamento, a cui è seguito un significativo recupero. Questa fase della valuta non è stata recepita dall’indicatore ExportPlanning. Questo perché l’indice è stato pensato tenendo conto degli elementi strutturali di un economia ed eventuali shock di carattere temporaneo possono passare inosservati.
Nonostante sia stato segnalato un leggero miglioramento dell’indice rischio di cambio, la Turchia rimane comunque un paese a rischio elevato. Ogni decisione di internazionalizzazione verso la Turchia deve quindi essere oggetto di un attenta riflessione.

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