Settore nutraceutico: un’analisi dei flussi di commercio internazionale

In forte espansione la domanda mondiale di prodotti nutraceutici, sostenuta dalla crescente attenzione dei consumatori ai temi salutistici

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Agroalimentare Sistema salute Domanda mondiale Analisi Mercati Esteri

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Nel corso dell’ultimo decennio, l’industria nutraceutica internazionale ha registrato una crescita sorprendente. In particolare, con il termine nutraceutica si intende l’industria a cavallo degli ambiti nutrizionale e farmaceutico. Si tratta di prodotti, nella più parte dei casi di derivazione naturale, la cui assunzione svolge una funzione benefica sull’organismo, con l’obiettivo di rispondere ai nuovi bisogni di salute legati all’invecchiamento della popolazione – ed al conseguente aumento delle patologie croniche e metaboliche – e, più in generale, alla maggiore importanza attribuita alla salute ed all’aspetto fisico sviluppatasi nei Paesi industrializzati durante gli ultimi anni.

I dati ExportPlanning sui flussi di commercio mondiale permettono di analizzare l’andamento della domanda relativa ai prodotti nutraceutici, offrendo un resoconto sui trend attualmente in atto.
Dal 2011 al 2021, il commercio mondiale di nutraceutici ha mostrato un tasso di crescita medio annuo pari al 4.3%, sfiorando, nell’ultimo anno, la soglia dei 210 miliardi di dollari.


Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

Tra i principali mercati importatori troviamo, oltre alla Cina (68 miliardi di dollari) ed agli Stati Uniti (13 miliardi), la Germania (12 miliardi), il Giappone (7 miliardi) e l’Italia (6 miliardi).

Ai fini di una valutazione efficace e coerente dei dati, il settore è stato scomposto in tre principali comparti:

  • alimenti funzionali (o biofortificati), cioè alimenti o composti dietetici che possono fornire benefici alla salute al di là della nutrizione di base, come il miele, i pomodori, i mirtilli, l’olio d’oliva, i formaggi stagionati, le noci, nonchè la cannella, lo zenzero ed altre spezie;
  • integratori alimentari, ovvero delle formulazioni nelle quali i nutrienti sono presenti in grandi quantità allo scopo di correggere delle carenze nutrizionali, come gli integratori a base di ferro o vitamine;
  • medicinali fitoterapici, cioè tutti quei medicinali il cui principio attivo è una sostanza vegetale.

Come si può osservare dal grafico sottostante, ciascuno dei tre comparti mostra una crescita significativa nell’arco dell’ultimo decennio, collocandosi su livelli più alti rispetto a quelli del 2011. Tuttavia, mentre il commercio di integratori alimentari e di alimenti funzionali ha incontrato un tasso di crescita medio annuo pari rispettivamente al 4.8% e 4.5%, i medicamenti fitoterapici fanno segnare un incremento decisamente più contenuto: in 10 anni, gli scambi sono infatti passati da un valore di 8.3 miliardi di dollari ai circa 9.1 miliardi.


Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

Fra i tre clusters esaminati, quello degli alimenti funzionali è il più eterogeneo. Oltre a prodotti tipici della dieta mediterranea che vantano proprietà terapeutiche, come l’olio vergine d’oliva ed i pomodori, fanno parte della categoria anche altre tipologie di beni di derivazione naturale come i semi di ravizzone (i cui olii sono ricchi di omega 3) e di girasole, scambiati rispettivamente per un valore pari a 13 e 5 miliardi di dollari nel 2021. Altri beni che hanno visto recentemente aumentare la loro presenza sui diversi mercati sono i mirtilli, le cui esportazioni hanno raggiunto quota 3.2 miliardi di dollari, il miele (2.2 miliardi), e lo zenzero (1.2 miliardi).
Il commercio mondiale dell’aggregato appena considerato ha evidenziato una crescita decisa, in particolar modo nel corso degli ultimi tre anni. Come anticipato, data la natura relativamente eterogenea del cluster, la classifica dei principali esportatori del comparto rispecchia le specializzazioni agricole dei diversi paesi: tra i più importanti elenchiamo il Brasile, gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia e la Russia.

Nel caso degli integratori alimentari e dei medicamenti fitoterapici, la specializzazione produttiva è da rintracciarsi nell’industria farmaceutica occidentale, tuttavia non mancano le sorprese. In particolare, per la categoria degli integratori alimentari,composta da alcuni prodotti farmaceutici di base, come le vitamine, e da beni finiti, come i concentrati di proteine. A dominare la classifica dei principali esportatori nel comparto troviamo la Cina, che detiene da sola una quota di mercato del 35%. Inoltre, nel corso del 2021, il partner cinese sembra aver guadagnato quote, a discapito degli Stati Uniti, che hanno invece visto ridimensionare gradualmente il proprio ruolo internazionale.


Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

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Per il comparto dei medicamenti fitoterapici, i dati evidenziano invece la concentrazione della produzione nei paesi occidentali. Nonostante il recente trend in discesa, la Germania rimane il principale player nel comparto, con una quota pari a circa il 26%.


Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

Conclusioni

La crescita significativa della domanda di prodotti nutraceutici (intesi nel loro significato ampio) deriva dalla sempre maggiore attenzione rivolta dai consumatori internazionali ai temi del benessere psico-fisico e della buona alimentazione. Il mercato della nutraceutica è infatti ormai un driver di crescita importante per il comparto farmaceutico e alimentare.
La risposta delle industrie alimentari e farmaceutiche alla nuova domanda di salute non si è fatta attendere, con l’offerta di sempre nuovi prodotti e tecnologie. Considerando il trend in ascesa dei suoi principali comparti, il settore nutraceutico sembra quindi vantare numerose opportunità di crescita sui mercati internazionali, rispondendo alla sempre più alta attenzione e responsabilità individuale nella tutela della salute.