Israele e lo Shekel: un aggiornamento

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Uno dei temi caldi delle ultime settimane sono state le elezioni parlamentari israeliane, che si sono tenute il 9 aprile. Lo spoglio dei voti completato ieri ha confermato come primo partito Likud, guidato dell’attuale premier Netanyahu. Il prossimo passo sarà la formazione di una coalizione di governo; al suo interno, le probabilità che Netanyahu ottenga un quinto mandato sono dunque elevate.
Cogliamo quindi l’occasione per fornire un aggiornamento in merito alla situazione economica e valutaria del paese.

L’incertezza elettorale non penalizza lo Shekel

Guardando alla valuta israeliana, lo Shekel, si nota come questa non abbia risentito negativamente dell’incertezza pre-elettorale; al contrario, da fine dicembre si è registrato un continuo apprezzamento, in linea con la tendenza di fondo della valuta. Nel complesso, lo Shekel si è apprezzato di quasi il 5% in termini effettivi dall’inizio del 2019 ad oggi, qualificandosi tra le valute che hanno registrato il maggiore rafforzamento tra le 120 monitorate nel nostro tool.

Tasso di cambio effettivo shekel israeliano

Come si nota dal grafico qui riportato, il recente apprezzamento dello Shekel può in realtà meglio essere qualificato come un recupero rispetto al fase di indebolimento verificatasi tra metà settembre e fine dicembre 2018. Ad oggi, la valuta israeliana è sostanzialmente tornata sui livelli di massimo storico di settembre 2018.

Bank of Israel: le scelte di politica monetaria

Alla vigilia delle elezioni si è tenuta la riunione del Monetary Committee della Bank of Israel (BOI), che ha deciso di mantenere i tassi invariati allo 0.25%, dopo il primo rialzo dei tassi dal 2011 portato avanti lo scorso novembre.
Questa scelta si inserisce nel quadro di un rallentamento del processo di normalizzazione della politica monetaria da parte delle maggiori banche centrali (BCE e FED), che la Bank of Israel prende come riferimento per non generare un interest rate gap troppo ampio, ma anche nell’ambito di un preciso approccio della BOI, che mira a rialzare gradualmente e con cautela i tassi in linea con la stabilizzazione dell’inflazione nel target dell’1-3% e con il supporto all’attività economica.

Economic outlook: continua la crescita

Nonostante la delicata situazione politica, complessivamente la situazione economica dell’Israele continua ad essere solida: l’economia cresce attorno al suo potenziale, mentre il rallentamento osservato nel corso del 2018 sembra essere superato. In particolare, gli ultimi dati rilasciati dalla BOI mostrano un recupero nei consumi privati, indicando la presenza di una forte domanda.

Secondo le previsioni del FMI (World Economic Outlook, aprile 2019), l’economia israeliana dovrebbe continuare a crescere a ritmi elevati per l’anno in corso, superiori al 3%, e di gran lunga superiori a quelli delle altre economie sviluppate (2.33% per gli USA, 0.98% per il Giappone, 0.75% per la Germania).

Un elemento di rischio per l’economia israeliana, e che il nuovo governo dovrà affrontare, è il deficit delle finanze pubbliche in crescita, che a gennaio-febbraio 2019 ha sforato la soglia del 2.9%. Un deficit elevato darebbe al governo poco spazio di manovra qualora fossero necessari stimoli ad un’economia in rallentamento.
A ciò si aggiungono sfide di lungo periodo: la questione dell’apprezzamento dello Shekel, che deve essere contenuto per non penalizzare gli esportatori nazionali, lo snellimento della burocrazia, il miglioramento delle infrastrutture e del sistema educativo.