Il cammino di recupero della domanda mondiale

Il recupero del commercio mondiale visibile dai mesi estivi segna a settembre il miglior risultato

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Le informazioni aggiornate a settembre relative alle dichiarazioni doganali delle imprese delle principali economie mondiali, disponibili in ExportPlanning nel datamart Congiutura Mondiale, consentono di fare il punto sulla situazione congiunturale del commercio internazionale.
Dopo la marcata contrazione registrata nei mesi primaverili, il cammino di recupero inaugurato dagli scambi mondiali a giugno non si è per il momento mai arrestato. Nel grafico che segue sono riportati i tassi di variazione tendenziali (rispetto al corrispondente mese dell’anno precedente) della domanda mondiale di beni in dollari, confrontando le informazioni elaborate dall'istituto CPB|Economic Policy Analysis con quelle disponibili in ExportPlanning.

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

Sebbene i dati CPB ed ExportPlanning siano frutto di una diversa metodologia[1], l’allineamento della dinamica delle due serie certifica il grado di affidabilità e coerenza dei due risultati.
A seguito della caduta tendenziale del 25% dei mesi di aprile-maggio, la strada del recupero del commercio mondiale visibile dai mesi estivi ha fatto segnare il miglior risultato a settembre: la contrazione della domanda mondiale rispetto al mese di settembre 2019 - misurata in dollari correnti- risulta inferiore di "solo" 2.7 punti percentuali.

Al fine di estrarre la sola componente che misura l’andamento degli scambi reali, e non gli effetti nominali legati alle variazioni dei prezzi e dei cambi, risulta particolarmente informativo riportare anche la dinamica delle domanda mondiale a prezzi costanti.

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

Anche in questo caso entrambe le misurazioni della dinamica della domanda mondiale, pur essendo frutto di metodologie diverse[2], sono tra loro molto simili e attendibili in termini di capacità di misurare la dinamica degli scambi reali mondiali.
In termini di quantità, il risultato è quello di una contrazione tendenziale della domanda mondiale in un intorno del -1.5% (per EP) e del -2% (per CPB) nel mese di settembre, certificando come il gap con i livelli della domanda mondiale di beni pre-Covid si sia sensibilmente ridotto dall'inizio dell'estate.
Il quadro complessivo che emerge nei primi nove mesi dell’anno è quello di una flessione compresa tra -7.5% e -8.5% a prezzi costanti, limitando la caduta del commercio mondiale ad un tasso di variazione ad una sola cifra, diversamente da quanto temuto all'inizio della crisi Covid.

Quanto il trend di recupero evidenziato può dirsi consolidato nell'ultimo trimestre dell'anno dipende strettamente dagli effetti della ripresa del contagio e delle relative misure di contenimento delle ultime settimane. In attesa della diffusione delle statistiche ufficiali sui dati di commercio internazionale, uno degli indicatori “real-time” della prestazione economica è il Purchasing Managers’ Index (PMI), che sintetizza le prospettive in merito ai livelli di attività industriale, sulla base delle dichiarazioni di acquisto delle imprese. Il grafico che segue riporta l'ultimo aggiornamento del PMI Index relativo all'industria manifatturiera.

Fonte: Pricepedia

Dal grafico risulta come, dal mese di giugno in poi, il PMI Index si sia stabilmente mantenuto al di sopra della soglia critica di 50, indicando aspettative di espansione dei livelli dell’attività produttiva per tutte le principali aree geografiche mondiali. Il risultato evidenzia una relativa tenuta dell’industria manifatturiera anche nei mesi più recenti di ottobre e novembre, contrassegnati dalla ripresa dell'epidemia in Occidente. Non a caso l'indice ha perso leggermente terreno nel mese di novembre per l'Eurozona.

Se gli ultimi dati disponibili segnalano un'industria manifatturiera resiliente nel corso degli ultimi mesi, è tuttavia opportuno segnalare come lo stesso non può dirsi per il settore dei servizi, che si trova a fronteggiare, al contrario, prospettive ribassiste dei livelli di attività.
Dal lato della domanda mondiale di beni, la chiusura dell'anno si prospetta meno negativa di quanto inizialmente ipotizzato, tuttavia il cammino di recupero dei livelli pre-Covid risulta ancora lungo e dipendente dall'evoluzione dell'epidemia e dalla disponibilità del vaccino su larga scala.


[1] L’istituto CPB Netherlands Bureau for Economic Policy Analysis aggrega i dati delle importazioni totali di merci resi disponibili dagli istituti di statistica dei diversi paesi; ExportPlanning considera le dichiarazioni effettuate dalle imprese dei principali paesi mondiali a livello di codice doganale Harmonized System a 6 digit.

[2] Per effettuare questa deflazione esistono varie metodologie. Il CPB deflaziona gli scambi in dollari totali di un paese con un indice di prezzo ottenuto considerando i tassi di cambio delle diverse valute e l’inflazione nei vari paesi, ricavata dalle indagini sui prezzi al consumo, all’ingrosso e alla produzione. ExportPlanning utilizza degli opportuni indici di prezzo ottenuti utilizzando i valori medi unitari a livello di singolo codice Harmonized System a 6 digit.