La corsa del dollaro di Taiwan

Dopo aver approfondito, nel corso delle ultime settimane, i casi di alcune valute emergenti che nel corso del 2020 hanno mostrato performance deboli (si veda il caso della rupia indiana) o sottoperformance rispetto alla media del cluster (come il rublo russo), andiamo ora ad analizzare una valuta che ha mostrato una tendenza opposta, rafforzandosi notevolmente dall’inizio del 2020 ad oggi: è il caso del dollaro di Taiwan, la valuta EM fluttuante che più si è apprezzata rispetto al dollaro USA nel periodo considerato (+6.65%).

Come si nota dal grafico, il rafforzamento a partire dalla primavera del 2020 è stato considerevole e continuo, per poi arrivare ad una stabilizzazione, a inizio 2021, su livelli di massimo storico. La valuta è attualmente scambiata a 28 TWD per USD, valore che rappresenta un massimo per gli ultimi 20 anni. Ciò sta suscitando la preoccupazione della banca centrale per gli effetti sulla competitività dell’export, tanto che l’istituto si sta impegnando per contrastare questo rally tramite interventi sui mercati forex. Le riserve di valuta estera del paese, già prossime ai 500 miliardi di dollari alla fine del 2019, hanno visto nel 2020 un ulteriore aumento di 50 miliardi, secondo quanto riportato dalla banca centrale.

In relazione ai persistenti interventi e alla presenza di un rilevante surplus commerciale con gli Stati Uniti, a dicembre Taiwan è entrato nella Monitoring List del Tesoro americano, che tiene traccia dei potenziali “currency manipulator”. A questa notizia, il governatore della banca centrale di Taiwan ha risposto dichiarando come la politica del presidente Trump verso la Cina, che ha causato un rimpatrio dei capitali taiwanesi dalla Cina e incrementato la domanda di tecnologia taiwanese rispetto a quella cinese, sia tra le ragioni dell'incremento del surplus del paese nei confronti degli USA (fonte: Reuters).

Le ragioni del rally

L’attuale mood favorevole al rischio dei mercati finanziari e la relativa debolezza del dollaro stanno certamente supportando il dollaro di Taiwan, così come la generalità delle valute emergenti in questo momento storico. Nel caso dello Stato Asiatico è tuttavia possibile individuare diversi elementi specifici che stanno alimentando la corsa della valuta – primo fra tutti l’export.
I dati di commercio estero rilasciati dal ministero delle finanze di Taiwan segnalano infatti un aumento significativo delle esportazioni del paese nell’ultimo anno, in relazione alla sua specializzazione su prodotti tecnologici (in particolare i circuiti integrati, componenti fondamentali di smartphone e computer), che hanno conosciuto un boom di domanda nel corso della pandemia. Nel complesso del 2020, l’export da Taiwan è cresciuto di quasi il 5% in dollari, con tassi di variazione tendenziali positivi nel I, III e soprattutto IV trimestre dell’anno (+11.7%). Ciò ha sostenuto il saldo commerciale del paese (beni), che ha infatti mostrato un significativo incremento nella seconda metà del 2020, rispetto ai livelli del 2019.

Taiwan: Saldo beni della bilancia commerciale

Per un’economia come quella taiwanese fortemente dipendente dal commercio estero, con le esportazioni che ammontano a circa il 70% del PIL, si deduce quindi il ruolo importante delle partite correnti nel sostegno alla valuta.

Ulteriore importante fonte di sostegno al dollaro di Taiwan sono i flussi di capitale in entrata, in crescita dall’inizio dell’anno, secondo quanto riportato dalla banca centrale.
L’esuberanza finanziaria che sta caratterizzando il paese si vede anche dalla borsa: l’indice Taiwan Weighted ha ampiamente recuperato la caduta dello shock Covid, e mostra una crescita decisa nella seconda metà del 2020. Ciò rispecchia gli abbondanti flussi di capitali stranieri che si stanno riversando a Taipei, attirati dal settore tecnologico in crescita, in un periodo storico in cui le maggiori banche centrali stanno abbondantemente elargendo capitali sui mercati per fronteggiare l’impatto del Covid-19.

Indice di borsa Taiwan Weighted
Fonte: DailyDataLab

Ulteriore elemento da tenere in considerazione nell’analisi del rafforzamento della valuta è infine la possibilità della speculazione. La banca centrale ha infatti recentemente lanciato un’indagine che ha portato, la scorsa domenica, a punire quattro banche straniere per aver aiutato la speculazione sul mercato forex di aziende asiatiche leader nel trading del settore food.