Coesione dell'industria europea nell'applicazione delle sanzioni alla Russia

L'efficacia delle sanzioni UE al mercato del Cremlino dipende anche dalle scelte del sistema industriale europeo

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La risposta UE all'invasione russa dell'Ucraina

Di fronte all'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia, l'UE ha reagito con molteplici azioni che hanno l'obiettivo, da un lato, di consentire all'Ucraina di difendersi e, dall'altro, di ridurre il consenso politico e sociale del governo russo, macchiatosi di questo crimine.
In questa crisi l'UE si è mossa con grado di unità che ha sorpreso non pochi commentatori. In poco tempo si sono prese decisioni importanti, quali l'invio di armi all'esercito ucraino e molteplici sanzioni economiche, tra cui vincoli alle esportazioni verso la Russia da parte delle imprese UE. Nei cinque pacchetti di sanzioni decise, e nel sesto in via di decisione, sono state infatti previste le seguenti limitazioni:

  • blocco delle esportazioni di prodotti che possono essere utilizzati in ambito militare (dual use);
  • blocco delle esportazioni di prodotti utilizzati per l’industria petrolifera, per quella aeronautica e per la navigazione marittima;
  • blocco delle esportazioni di prodotti di lusso;
  • blocco delle esportazioni di prodotti che possono contribuire alla crescita dell’industria russa.

La pubblicazione dei dati delle esportazioni per prodotto dell'Unione Europea verso la Russia consente una prima disamina per verificare quanto queste sanzioni si sono tradotte in scelte e comportamenti coerenti tra i sistemi industriali dei 27 paesi UE.

Grado di coesione dell'industria europea

Una metolodogia

Le esportazioni UE verso la Russia sono diminuite del 53% a marzo 2022 rispetto al corrispondente mese del 2021. Questa caduta può essere però il risultato di situazioni molto diverse, che vanno da un estremo in cui tutte le imprese europe hanno ridotto tutte le esportazioni in Russia dello stesso ammontare, alla situazione opposta in cui una parte di imprese ha azzerato le esportazioni a fronte di un altra parte di imprese che non ha modificato le sue scelte verso il mercato russo.
Chiaramente questi due casi rappresentano circostanze differenti e portebbero a giudizi diversi in merito al grado di coerenza nei comportamenti del sistema industriale europeo.
Al fine di qualificare la situazione in maniera più dettagliata, abbiamo scomposto gli oltre 8000 prodotti della nomenclatura combinata in tre classi:

  1. prodotti (probabilmente) non sanzionati: questo gruppo include i prodotti che non sono stati colpiti dalle sanzioni. Abbiamo individuato questi prodotti in modo indiretto, considerando appartenenti a questo gruppo i prodotti in cui nessun paese UE ha registrato una riduzione significativa1 delle esportazioni verso la Russia. È evidente che se nessun paese ha ridotto le esportazioni verso la Russia, questo fatto risulta un'indicazione indiretta dell'assenza di sanzioni sul prodotto;
  2. prodotti (probabilmente) sanzionati: anche l'appartenenza dei prodotti a questo gruppo è stata misurata in modo indiretto. Abbiamo considerato appartenenti a questo gruppo quei prodotti in cui tutti i 27 paesi dell'Unione Europea hanno registrano un crollo2 delle esportazioni verso la Russia;
  3. altri prodotti: include i prodotti rimanenti di cui non è possibile conoscere la presenza o meno di sanzioni sulla base dei risultati delle imprese UE perché per alcuni paesi le esportazioni verso la Russia sono crollate, mentre per altri paesi esse hanno registrato riduzioni meno intense.

Nella tabella che segue è riportato, per ciascun gruppo, il loro peso sul totale delle esportazioni UE verso la Russia, calcolato considerando le esportazioni dei diversi prodotti registrate a marzo 2021 e marzo 2022.

Importanza per i diversi gruppi delle esportazioni UE verso la Russia
GRUPPO PESO (%)
Prodotti non sanzionati 4.09
Prodotti sanzionati 17.34
Altri prodotti 78.57

I risultati

I risultati ottenuti segnalano alcuni fatti rilevanti:

  • il primo gruppo ha un peso molto contenuto. Questo significa che o le esportazioni UE verso la Russia di prodotti non sanzionati sono limitate, oppure molte imprese hanno preso atto del conflitto esistente tra l'UE e la Russia e ne hanno tratto conseguenze di business, a prescindere dalle sanzioni;
  • la quota del secondo gruppo di prodotti non è elevata, ma risulta comunque significativa. Non era scontato che una quota prossima al 20% delle imprese di tutti i 27 paesi dell'Unione Europea decidesse di ridurre drasticamente le proprie vendite verso il mercato russo. Questo ci sembra confermi come in questa crisi l'Unione Europea abbia saputo mostrarsi unita non solo dal punto di vista istituzionale ma anche dal lato del sistema imprese.

Le possibili triangolazioni

L'informazione sulle esportazioni dirette verso la Russia può tuttavia essere inficiata da operazioni di triangolazione, cioè di vendite verso paesi terzi ma con la finalità di servire (tramite il paese di triangolazione) il mercato russo.
I paesi che potenzialmente possono svolgere il ruolo di destinazione di triangolazione sono i paesi che hanno un forte legame commerciale sia con la UE che con la Russia; tra questi: Turchia, Kazakistan, Uzbekistan e Serbia.
Abbiamo quindi considerato le esportazioni della UE verso questi quattro paesi e verificato se ci sono segnali statistici che inducono a sospettare che parte delle esportazioni non indirizzate al mercato russo abbiano transitato attraverso questi paesi. L'analisi si è concentrata sui prodotti del secondo gruppo.
Per la somma di questo gruppo e per ciascun paese UE è stato calcolato un indice di variazione delle esportazioni verso la Russia e delle esportazioni verso questo gruppo di paesi. Al fine di cogliere gli elementi di accelerazione e decelerazione, quest'indice è calcolato come la variazione tra marzo 2022 e marzo del 2021 meno la variazione media dei due mesi precedenti. Se questo indice è positivo significa che il flusso in esame ha registrato un accelerazione e quindi si sono verificati fatti specifici legati al mese di marzo 2022 di sostegno delle esportazioni; viceversa se questo indice è negativo.
Nello scatter qui riportato ogni paese è posizionato sulla base del valore di quest'indice calcolato rispetto al mercato russo e rispetto ai quattro paesi considerati. I paesi in cui quest'indice risulta negativo per la Russia e positivo per il gruppo dei quattro paesi considerato, segnalano situazioni in cui potrebbero essersi verificate operazioni di triangolazione. Tra i paesi le cui esportazioni verso questo gruppo di paesi a marzo 2022 hanno registrato l'accelerazione maggiore sono l’Italia, la Polonia e il Portogallo.

Questa segnale è, tuttavia, solo una prima indicazione. Questa potrebbe risultare più precisa scomponendo l'analisi a livello di singolo prodotto.

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

Conclusioni

Questa analisi segnala un grado elevato di coesione nei comportamenti dell'industria europea nell'ambito delle sanzioni applicate alla Russia quale risposta alla invasione dell'Ucraina. Da questo punto di vista la sorpresa della reazione unitaria da parte dell'UE non riguarda solo le istituzioni ma anche il sistema industriale.
Esiste, tuttavia, la possibilità che in alcuni casi le minori esportazioni verso la Russia siano state parzialmente compensate da triangolazioni verso Turchia, Kazakistan, Uzbekistan e Serbia.


[1] Per riduzioni poco significative si intende una riduzione che non ha superato il -20% tra marzo 2022 e marzo 2021.
[2] Abbiamo considerato come crollo una riduzione di oltre il -60% tra marzo 2022 e marzo 2021.