Corea del Sud: un mercato in accelerazione per le importazioni di vino

Con 51.7 milioni di consumatori e una classe media alto spendente, la Corea del Sud si colloca a pieno titolo tra i mercati più attrattivi per le esportazioni di vino in Asia

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Nel segmento del vino, sia fermo che spumante, la Corea del Sud sta diventando un mercato dalle prospettive sempre più interessanti.
Come anticipato nell’articolo Misurare le potenzialità di domanda: big data per la market selection, il Paese sta sperimentando un rapido e significativo sviluppo delle importazioni di vino, tanto da essere identificato, dall’algoritmo di Machine Learning adottato da ExportPlanning, come un mercato in cui ha luogo una decisa fase di accelerazione delle vendite del prodotto.
Per un'impresa esportatrice, intercettare tale stadio di penetrazione di un prodotto in un mercato appare particolarmente strategico, in quanto esso rappresenta di gran lunga il modo più profittevole di entrare sul mercato. In tale fase, infatti, l’esportatore si troverà a fronteggiare ancora pochi concorrenti attivi e la domanda si caratterizza per una crescita a tassi sostenuti, garantendo all’impresa il c.d “vantaggio della prima mossa”.

Le determinanti della fase di accelerazione della domanda di vino della Corea del Sud

La Corea del Sud sta sempre più crescendo in qualità di meta per il commercio enoico mondiale: tra il 2018 e il 2021 le importazioni del paese hanno sperimentato una crescita media annua superiore al 34% nel caso del vino imbottigliato e del 21% nel caso del vino spumante. Per entrambi i segmenti, infatti, le importazioni coreane hanno toccato un nuovo record storico, collocandosi lungo un trend di crescita particolarmente dinamico che ha caratterizzato gli ultimi anni (Fig.1).
Non a caso, lo scorso anno, il rapporto Global Compass 2021, pubblicato da Wine Intelligence, ha indicato il paese asiatico come il secondo mercato più attrattivo sul panorama internazionale del vino.

Fig.1 - Corea del Sud: importazioni di vino imbottigliato e spumante

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Le ragioni del rapido sviluppo del mercato sono legate a diversi fenomeni in essere e a condizioni strutturali di lungo periodo che si sommano a tendenze di consumo più recenti.
In primo luogo, quella della Corea del Sud è un’economia solida, essendo la decima economia mondiale e la quarta in Asia. Il Paese si caratterizza per un reddito pro-capite medio-alto (paragonabile a quello italiano), che ha permesso il consolidarsi di una classe media alto-spendente.

Fig.2- Corea del Sud: outlook economico

Fonte: Country Report - ExportPlanning.

Tali caratteristiche stanno sostenendo le importazioni del Paese, in particolare di beni di consumo, la cui incidenza sul totale delle importazioni è cresciuta in modo considerevole nel corso degli ultimi vent’anni. La domanda è orientata a soddisfare una sempre maggiore sofisticazione nei gusti e un orientamento verso prodotti di segmento high-end.
Come mostrato in Fig.3, infatti, la quota delle fasce più alte di prezzo è oggi pari a circa il 30% delle importazioni totali, a fronte del 20% del 2011. A beneficiarne sono soprattutto prodotti stranieri “simbolo” che, molto spesso, vantano un fascino esotico che ne aumenta la desiderabilità agli occhi del consumatore locale.

Fig.3 - Corea del Sud: distribuzione delle importazioni per fasce di prezzo

Fonte: ExportPlanning.

I fenomeni strutturali di medio periodo appena descritti si sono inoltre affiancati a quello che sembra essere un vero e proprio cambiamento progressivo della cultura del bere locale, emerso soprattutto negli ultimi tre anni e in parte sostenuto dalle modifiche nelle scelte di consumo indotte dalla pandemia.
Se da un lato l’accesso a una sempre maggiore quantità di informazioni sui modelli e sulla cultura occidentali hanno aumentato la desiderabilità di particolari categorie di beni, tra cui il vino, dall’altro l’aumento dell’interesse verso il vino sembra aver penalizzato altre tipologie di alcolici, come la birra. Tale risultato appare particolarmente evidente se si considera l’evoluzione delle importazioni di vino e vino spumante e le si confronta con quelle della birra.

Fig.4 - Corea del Sud: import delle principali bevande alcoliche

Fonte: ExportPlanning.

A partire dal 2018, le importazioni di birra coreane hanno avviato un trend discendente tuttora in atto, e confermato dai dati disponibili relativi al primo semestre 2022: si stima che tra il 2021 e il 2018 si sia registrata una contrazione di circa 87 milioni di dollari. Al dato fa da contraltare l'incremento pari a 276 milioni di dollari per il segmento vini fermi e di 33.5 milioni di dollari per il vino spumante.

Conclusioni

Con 51.7 milioni di consumatori e una classe media alto spendente, la Corea del Sud si colloca a pieno titolo tra i mercati più attrattivi per le esportazioni di vino in Asia. Sul mercato, infatti, il consumo di vino si sta caratterizzando sempre più come un fenomeno sociale, collocandosi in quella che viene definita come “fase di accelerazione” nel ciclo di penetrazione di un prodotto in un dato mercato. Questo aspetto ci permette di categorizzare come particolarmente elevata la potenzialità di domanda del prodotto nel paese, tuttavia non va dimenticato che l’area potrebbe presentare anche aspetti di criticità se non viene affrontata con un’adeguata conoscenza del mercato.
Solo l’analisi congiunta delle opportunità e dei rischi, in relazione ai punti forza e debolezza dell'impresa, può costituire un riferimento oggettivo per decidere se fare o meno della regione un proprio mercato target.