India: le sfaccettature di un paese ricco di opportunità

In un scenario in cui la crescita dell’economia mondiale sta spostando il suo baricentro sempre più a Oriente, l’India sta acquisendo un peso sempre più rilevante. Non mancano tuttavia le sfide

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Come presentato nell’articolo Resilienza e opportunità del mercato indiano, edito nella sezione Estero di Bper Banca, nell’attuale congiuntura l’India costituisce indubbiamente una geografia da monitorare.
Si tratta del paese più popoloso al mondo dopo la Cina e della quinta economia mondiale, con prospettive di crescita del PIL particolarmente positive: il Fondo Monetario internazionale stima infatti una crescita medio-annua del 6.5% nel biennio 2023-2024, attribuendo al Paese un ruolo di primo piano in termini di contributo alla crescita economica mondiale.

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning.

Lo sviluppo economico degli ultimi venti anni, inoltre, ha portato a un aumento sostenuto del livello di ricchezza pro-capite e al progressivo consolidamento di una classe media: si stima che oggi il livello di PIL pro-capite è prossimo a 2500$ annui, e risulta essere di cinque volte superiore al dato di inizio secolo.

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning.

Pur in un contesto di opportunità e di crescita della domanda interna, il regime commerciale e il contesto normativo indiano rimangono tuttavia relativamente restrittivi. Nonostante le semplificazioni burocratiche degli ultimi anni, il mercato resta infatti complesso e con grandi diversità geografiche.

Come evidenziato nell’articolo Resilienza e opportunità del mercato indiano, la politica di self-reliance del Paese e di promozione del “Make in India” influenza fortemente la struttura delle importazioni del paese, che si concentra sull’importazione di particolari tipologie di beni per i quali la disponibilità (o la produzione) interna risulta limitata, e di quei prodotti volti ad irrobustire la capacità manifatturiera dell’industria domestica.

Composizione delle importazioni indiane

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning.

Il 60% delle importazioni indiane è infatti costituito da Materie Prime, con un peso principe rivestito dalle importazioni di petrolio e carbone, oltre che di metalli preziosi, testimoniando il significativo ruolo di hub manifatturiero del Paese.
Il grafico che segue si focalizza sulle rimanenti famiglie di beni, riportando per ciascuna il peso rivestito sul totale delle importazioni indiane, al netto delle materie prime.

India: principali settori di importazione

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning.

Con un valore di 33 miliardi $, l’industria delle componenti elettroniche (processori, parti di telefonia, circuiti integrati ecc..) è la prima voce delle import indiano al netto delle materie prime, rappresentandone circa il 15%. Il risultato testimonia la sempre maggiore rilevanza dell’Information Technology come motore di modernizzazione dell’economia locale e della crescita segnata dal Paese nell’ambito della specializzazione ICT. Tale evidenza non si ricollega esclusivamente al comparto manifatturiero, ma anche all’importanza significativa del Paese nella gestione dei servizi professionali informatici.

Particolarmente significative risultano essere inoltre le importazioni della filiera chimica, dove spiccano le importazioni di beni intermedi destinati all’industria farmaceutica. Per il comparto, l’India è infatti un player di spicco sul panorama internazionale, in virtù soprattutto del ruolo di fornitore di farmaci generici. Appaiono di rilievo anche le importazioni indiane di fertilizzanti, data il ruolo significativo dell’industria agroalimentare e di food-processing all’interno dell’economia locale.
Più contenuto appare invece il peso delle importazioni di beni di consumo, per i quali la voce più rilevante risulta essere il Fashion System, guidate dal settore dell’oreficeria.

Conclusioni

In un scenario in cui la crescita dell’economia mondiale sta spostando il suo baricentro sempre più a Oriente, l’India sta acquisendo un peso sempre maggiore, restituendo un quadro di opportunità significative. Con la presidenza del G20 gli osservatori internazionali hanno inoltre riconosciuto al Paese le potenzialità di diventare un attore geopolitico di primo piano nella nuova configurazione internazionale. Non mancano tuttavia le sfide, imposte da un contesto normativo ancora stringente e una struttura delle importazioni ancora fortemente orientata ai processi di trasformazione dell’industria locale e alle esigenze dell’apparato produttivo. Gli obiettivi del programma “Make in India” (manifattura avanzata, transizione energetica ed economia digitale) e la crescente attenzione da parte dell’UE verso la Tigre indiana potrebbe rappresentare un momento di svolta nelle relazioni tra le due aree, al fine di valorizzare un potenziale non ancora pienamente sfruttato.