Opportunità dell'Albania per le imprese italiane

Alcuni spunti di analisi dal Country Report SiUlisse

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Macroeconomic analysis Data visualization Foreign market analysis

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La conoscenza della lingua italiana e la compatibilità con il sistema produttivo locale hanno reso l'Albania una meta importante per molti imprenditori italiani; la posizione geografica favorisce i rapporti commerciali, facilitando gli scambi verso l'Europa orientale e dal punto di vista macroeconomico emergono alcuni aspetti positivi.

In seguito alla grande recessione, il PIL albanese ha registrato un significativo rallentamento nella sua crescita, passando dal 7% nel 2008 al 3% nel 2009 per poi decelerare all'1% nel 2013, salvo tuttavia tornare nuovamente al tasso del 3% in questi ultimi anni. La dinamica di lungo periodo del PIL mostra come l'ultima rilevazione con crescita negativa di questo indicatore risale al 1997, un aspetto non di poco conto per valutare la resilienza del paese ai cicli internazionali negativi.
L'inflazione è sotto controllo su un intorno del 2% mentre il debito pubblico si è attestato nel 2016 al 71,5% del PIL, relativamente alto ma in calo rispetto al 2015. Si segnala inoltre l'impegno del Ministero delle Finanze albanese nel fissare al 60% la soglia da raggiungere entro il 2020.
Il mercato del lavoro si caratterizza per un'offerta abbondante e da un basso livello dei costi che rende l'Albania competitiva ed attrattiva per molte imprese, specialmente per le PMI.

Da questa breve descrizione emerge come il Paese delle aquile possieda buone prospettive di crescita. Uno dei fattori in grado di favorire lo sviluppo economico è rappresentato dalla relativamente buona qualità delle istituzioni, caratterizzate da un buon funzionamento del mercato, dall'indipendenza del sistema finanziario e da una elevata apertura agli scambi internazionali.
Per illustrare lo stato di salute di questa economia, si procederà ad una breve analisi sul sistema economico e sui rapporti con l'Italia, nella parte finale dell'articolo.


IL SISTEMA ECONOMICO


Uno degli indicatori che consente di analizzare, in maniera immediata ma allo stesso tempo articolata, le potenzialità di sviluppo del sistema economico di un paese è l'Indice di Libertà Economica (Index of Economic Freedom) – IEF.
L'Heritage Foundation pubblica annualmente questo indice il cui obiettivo è misurare la capacità di un soggetto economico nel riuscire ad adottare un insieme di comportamenti all'interno di un contesto in cui i diritti di proprietà e le condizioni di mercato non ostruiscono le sue decisioni.
L'IEF attribuito all'Albania nel 2016 è pari a 65.9, addirittura maggiore a quello dell'Italia (pari a 61.2) e, attraverso l'immagine riportata di seguito, si spiegheranno le ragioni di questa differenza.

Index of economic freedom Albania

Il calcolo dell'IEF è basato su di un insieme di dimensioni o sotto-indicatori (riportati nella figura) e risulta evidente come per alcune di esse il Paese delle aquile presenta punteggi maggiori rispetto a quelli del Bel paese.

La dimensione con la differenza maggiore tra l'Albania e l'Italia è l'Efficacia marginale della spesa pubblica: essa cattura i benefici marginali all'economia derivanti dalla spesa pubblica che un Paese sostiene per favorire il proprio sviluppo economico, l'assistenza sanitaria, i consumi, ecc.. È evidente che, man mano che cresce la spesa pubblica, i benefici marginali per l'economia tendono a ridursi e questo giustifica il basso punteggio per l'Italia. Per quanto riguarda l'Albania, le ragioni di uno score sufficientemente alto in questa dimensione (pari a 75) si possono ricondurre ai diversi provvedimenti emanati per perseguire gli obiettivi di crescita economica. Tra questi è importante considerare gli interventi finalizzati alla realizzazione di nuove infrastrutture, ispirate alle cosiddette “best available technologies”, che intendono assicurare un significativo miglioramento ad una rete ferroviaria e stradale obsoleta e, in alcuni zone, assente, come certificato dal Logistic Performance Index (LPI)1 dell'Albania, che allo stato attuale presenta valori tra i più bassi in Europa.

L'Efficacia fiscale dell'Albania è la dimensione che assume il punteggio maggiore tra quelle che compongono l'IEF. In termini di politica fiscale è importante segnalare la riforma del 2014 che ha rimosso la flat-tax (prevedeva l'applicazione di un'aliquota del 10% su tutti i redditi) e re-introdotto il sistema progressivo a scaglioni che prevede tre fasce di tassazione per i redditi individuali e due per i redditi di impresa.

La terza ed ultima dimensione che mostra un punteggio maggiore rispetto a quello italiano è l'Efficienza ed autonomia del sistema finanziario. Il punteggio associato all'Albania è pari a 70 (questo livello si registra dal 2006, anno in cui è stata introdotta la riforma sul sistema finanziario) e, in base alle indicazioni fornite dall'Heritage Foundation, il sistema finanziario albanese rientrerebbe tra quelli che godono di un relativamente elevato grado di autonomia rispetto a ingerenze del governo.

A fronte degli aspetti positivi appena esposti, dall'analisi del grafico emergono anche alcuni limiti che interessano l'economia albanese, in particolare l'incertezza sui diritti di proprietà e la lotta alla corruzione, fattori di sviluppo che presentano punteggi inferiori a quelli dell'Italia.


I RAPPORTI CON L'ITALIA


La storia dell'Albania mostra come l'Italia abbia da sempre avuto relazioni importanti con questo paese, fornendole spesso un supporto non solo economico ma anche sociale.
Il rapporto bilaterale tra i due paesi è da sempre buono: la stretta collaborazione tra le istituzioni e il sostegno italiano verso l'integrazione europea dell'Albania lo dimostrano.

Principali partner Albania

Come riportato nella figura, l'Italia rappresenta il principale partner commerciale dell'Albania, detenendo il 32,8%2 del commercio estero albanese nel 2016. A questo si aggiunge l'importanza degli investimenti diretti italiani in Albania, sostenuti anche dalle novità introdotte attraverso la recente riforma fiscale e alle politiche che sta adottando il governo sull'attrazione di investimenti esteri.

Nel 2016 l'Albania ha importato complessivamente 4.6 miliardi di euro di merci, di cui quasi 600 milioni di fascia alta e medio alta, aumentati nell'arco di un quinquennio dal 8% al 12% del totale merci importate. Per alcuni comparti, nei segmenti premium price la quota di importazioni dall'Italia presenta livelli molto elevati, anche superiori al 50%, segnalando un posizionamento favorevole per le imprese italiane. E' il caso ad esempio del settore dei Tessuti non tessuti e tessuti per uso tecnico dove l'Albania ha importato nel 2016 dall'Italia 8.6 milioni di prodotti di fascia alta e medio alta, pari ad una quota del 66% sul totale di importazioni delle fasce di prezzo medio-alte.
La tabella che segue consente di avere una visione d'insieme di quelli che sono i settori in cui le importazioni dall'Italia di fascia alta e medio alta sono significative, superiori al milione di euro. Questi settori fanno riferimento soprattutto al comparto tessile – abbigliamento (in particolare, si segnalano le già indicate importazioni di Tessuti non tessuti e tessuti per uso tecnico e quelle di Abbigliamento esterno), all'agroalimentare (Bevande alcoliche, Carne e pesce lavorati e confezionati, Latte, yogurt, burro e formaggi), al sistema casa (Elettrodomestici, Mobili, Lampadari e apparecchi di illuminazione, Pentole e tegami), persona (Lenti e occhiali, Gioielleria, orologi e bigiotteria, Calzature, Igiene Personale) e salute (Strumenti e attrezzature medico-dentistici e Farmaci), oltre che all'industria metalmeccanica (Motori, generatori e trasformatori elettrici, Macchine alimentari, Macchine e attrezzature per ufficio e negozio, Parti di computer e altre macchine per ufficio).


Principali settori per import dall'Italia di fascia Alta e Medio-Alta di prezzo dati (2016)2

Settore Valore (mln €) Quota mercato
B2.34 Tessuti non tessuti e tessuti per uso tecnico 8.6 65.6%
E0.42 Bevande alcoliche 5.0 32.3%
E3.22 Mobili, materassi e elementi d'arredo per la casa 3.5 62.5%
D4.11 Metori, generatori e trasformatori elettrici 3.0 26.3%
E0.22 Carne e pesce, lavorati e confezionati 2.9 18.4%
E4.22 Strumenti e attrezzature medico e dentistici 2.6 31.7%
E3.25 Elettrodomestici per la casa 2.5 14.3%
E2.13 Abbigliamento esterno 2.3 18.0%
F1.32 Mobili e oggetti per ufficio, negozio e scuola 2.3 62.3%
E2.55 Oggetti personali 2.2 22.9%
E3.24 Lampadari e apparecchi di illuminazione 2.2 68.8%
F4.36 Macchine alimentari 2.0 43.5%
E4.11 Farmaci 1.9 2.6%
F1.33 Macchine e attrezzature per ufficio e negozio 1.6 32.7%
E2.71 Gioielleria, orologi e bigiotteria 1.3 17.1%
E2.22 Calzature 1.1 16.7%
E1.81 Igiene Personale 1.1 14.3%
D1.12 Parti di computer e altre macchine per ufficio 1.1 26.8%
E3.34 Pentole e tegami 1.0 66.7%



(1) Fonte: World Bank.

(2) Fonte: Sistema Informativo Ulisse.