Rincaro dei noli: un’analisi dei flussi di commercio internazionale

La combinazione di fattori congiunturali legati alla pandemia con fattori strutturali ha esacerbato le attuali tensioni sul mercato dei noli navali

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Covid-19 Analisi Macro Domanda mondiale Congiuntura Internazionale

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Come abbiamo già avuto modo di raccontare, l’epidemia da Covid-19 ha avuto importanti ripercussioni sul commercio internazionale, influenzando profondamente sia le scelte dei produttori che le preferenze dei consumatori. La crisi ha avuto inoltre un impatto significativo sull’operatività delle global supply chains, mettendone in luce le principali vulnerabilità.

In quest’ottica, un tema indubbiamente rilevante, soprattutto in virtù delle sue implicazioni sull’andamento del commercio mondiale, è costituito dal trasporto marittimo, visto il ruolo cruciale che lo shipping ricopre nello sviluppo degli scambi globali (secondo un rapporto di SRM, circa il 90% delle merci viaggia via mare).

Dalla seconda metà del 2020, i principali indici di prezzo dei noli navali sono stati segnati da forti rialzi, raggiungendo picchi mai toccati in precedenza. Il grafico che segue mette a confronto il Baltic Dry Index, che sintetizza l’andamento dei noli delle principali navi cargo per il trasporto di carichi secchi e sfusi, con il World Container Index, che intercetta i valori di noleggio sulle principali rotte di navi portacontainer.
Entrambi gli indici (aggiornati a settembre) mostrano ritmi record di espansione, registrando variazioni percentuali in tripla cifra rispetto al corrispondente mese dello scorso anno. Mentre il BDI è passato dai 1411 ai 4062 dollari per container, il WCI ha superato i 10000 dollari (+301% rispetto a settembre 2020).

Fig. 1 - Indice dei noli marittimi (2010-2021)

Fonte: Sistema Informativo PricePedia

Alla base di queste tensioni sui prezzi sembrano esserci, in unione a fenomeni più strettamente congiunturali legati alla gestione della pandemia, fenomeni di carattere “strutturale”, che connessi ai primi hanno generato quella che potrebbe definirsi una “tempesta perfetta”. In quest’analisi, il nostro focus è sui secondi, gli effetti dei quali potrebbero rientrare in tempi più lunghi rispetto ai primi.

Se il prezzo dei noli sembra andare incontro ad un aumento indubbiamente significativo, è importante tuttavia sottolineare che non si tratta di una dinamica generalizzata, ma che coinvolge principalmente alcune delle rotte navali sulle quali si snoda il commercio via mare. Si tratta, in particolare, di quelle tra Asia e Stati Uniti e tra Asia ed Europa, e, seppur in misura minore, tra Europa e Stati Uniti. Secondo dati Drewry il costo del trasporto tra Shanghai e Los Angeles è circa 9 volte il nolo nella direzione opposta; lo stesso vale per la rotta Shanghai-Rotterdam.

Fig. 2 - Costo del trasporto su container, per principali rotte

Fonte: Dwery

Le motivazioni che sono alla base di questa diversità vanno ricercate nei maggiori volumi scambiati dalla Cina verso gli Stati Uniti e dalla Cina verso l’Europa piuttosto che nei sensi opposti.
Il seguente grafico confronta l’andamento dei flussi merci, in quantità, trasportate su containers (al netto delle merci alla rinfusa) tra la Cina e gli Stati Uniti.

Fig. 3 - Flussi Cina-USA ed USA-Cina, tonnellate (2011-2021)

Fonte: Sistema Informativo ExportPlanning

Ad un primo sguardo, è possibile osservare quanto il gap presente tra i due flussi in termini di volume complessivo delle merci scambiate sia rilevante, nonostante esso abbia registrato una timida diminuzione in seguito alla contesa commerciale tra i due paesi. Quest’elemento strutturale, insieme a quello congiunturale legato alla pandemia, ha alterato drasticamente il delicato equilibrio su cui si basa il sistema logistico.

La medesima analisi può essere quindi replicata per altre rotte coinvolte dal fenomeno di rincaro dei noli, come quelle dei flussi Cina-UE ed UE-USA (e viceversa).

Fig. 4 - Flussi Cina-UE ed UE-Cina, tonnellate (2011-2021)


Fig. 5 - Flussi USA-UE ed UE-USA, tonnellate (2011-2021)


Fonte: Sistema Informativo ExportPlanning

Anche in questo caso possiamo constatare l’elevato differenziale esistente tra i flussi, che sembra addirittura essersi allargato per le rotte tra Stati Uniti ed UE.

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Dalla lettura dei dati sul commercio estero sembrerebbe dunque evidente che la combinazione dello shock pandemico (come la gestione infrastrutturale dei porti e delle operazioni di carico e scarico merci) con fattori strutturali di lungo periodo abbiano provocato la “rottura” del meccanismo di ottimizzazione dei trasporti.
Una diretta conseguenza di questa rottura è costituita dall’accumulazione di navi container al di fuori di alcuni porti, comportando chiare difficoltà nello svolgimento delle abituali operazioni di carico e scarico e generando un vero e proprio “ingorgo” logistico (secondo seaexplorer, l’8 ottobre erano più di 571, a fronte di un numero pari a 362 relativo alla fine di agosto).

Conclusioni

Gli squilibri strutturali esistenti tra le diverse rotte marittime, insieme al diverso timing della ripresa industriale che ha interessato le economie del mondo a seguito della crisi pandemica, hanno giocato un ruolo determinante nelle attuali tensioni al rialzo sui prezzi dei noli navali. Data la complessità degli elementi che compongono l’attuale scenario, è lecito aspettarsi che, se fenomeni congiunturali più specificatamente legati alla gestione pandemica possono via via essere riassorbiti nel breve-medio periodo, le strozzature dal lato dell’offerta intesa come un ritorno all’ottimizzazione delle rotte commerciali possano protrarsi per un periodo più lungo. Per questo motivo, l’andamento dei costi di trasporto va rilevato ed analizzato con sistematicità, costituendo un' informazione indispensabile nel processo di descrizione degli andamenti del commercio mondiale.