Gli scambi internazionali di beni per industria: vecchi e nuovi trend

Un’analisi degli scambi internazionali per industria, in relazione alle performance di lungo e breve periodo

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Sistema casa Sistema moda Sistema salute Importexport Congiuntura Settori Incertezza Congiuntura Internazionale

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Come documentato nel precedente articolo I semestre 2022: la congiuntura del commercio mondiale tra guerra e inflazione, a fronte del significativo aumento dell’incertezza internazionale legata al conflitto in Ucraina, delle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime e delle conseguenti pressioni inflazionistiche e delle persistenti strozzature nei trasporti, il ritmo di espansione del commercio mondiale di manufatti si sta significativamente moderando.
Dopo un 2021 particolarmente positivo, che per dinamicità ha ricordato la stagione di aumenti registrati nel biennio 2017-2018, gli scambi internazionali di beni hanno infatti ceduto il passo a un marcato rallentamento, particolarmente visibile nel secondo trimestre del nuovo anno, nel quale pesano gli effetti del conflitto e dei lockdown cinesi.

Nel quadro di una decelerazione decisa del ritmo di crescita degli scambi appena descritto, risulta particolarmente rilevante capire quali modifiche settoriali stiano interessando il commercio mondiale nel corso degli ultimi trimestri. È infatti indubbio che la pandemia abbia imposto un cambio di paradigma sulla scena mondiale, impattando sia sul segmento business-to-consumer, influenzando le preferenze di consumo internazionali, sia su quello business-to-business, imponendo una riflessione sistematica sulla possibilità di riorganizzare una filiera globalmente integrata e atomizzata.

Come la pandemia ha modellato il commercio mondiale di beni

Al fine di evidenziare quali industrie si collocano in una fase di accelerazione/decelerazione rispetto al trend di lungo periodo, il grafico che segue posiziona sull’asse delle ascisse la variazione media annua registrata dalle principali industrie tra il 2019 e il 2011, sull’asse delle ordinate viene invece riportata la variazione media segnalata tra il primo semestre 2019 e il corrispondente periodo 2022. Attraverso tale rappresentazione è possibile distinguere nella sezione del grafico in alto a sinistra quei settori che hanno accelerato rispetto al trend di lungo periodo, e nella sezione in basso a destra quelle che invece sono stati penalizzati dal contesto pandemico.

Fonte: ExportPlanning - Datamart Congiuntura Mondiale

In primo luogo, è evidente come, in termini di quantità, la crescita degli scambi mondiali di Materie Prime naturali e industriali (A1 e A2) si stia collocando su ritmi in linea a quelli del periodo 2011-2019, mentre più differenziato appare il quadro relativo ai beni di consumo, intermedi e di investimento.

Sul fronte dei beni di consumo, l’industria che ha decisamente accelerato rispetto al trend pre-pandemico è naturalmente quella del Sistema Salute (E4): anche nel periodo 2011-2019, il comparto aveva dominato – in termini di variazione media annua - tutti gli altri segmenti di consumo, rendendosi protagonista di un'ulteriore spinta nel corso dell’ultimo triennio.
Da menzionare anche il caso del Sistema Casa (E3), che, sostenuto dallo shift di interesse verso la valorizzazione degli spazi domestici, negli ultimi tre anni è stato maggiormente dinamico rispetto al lungo periodo. Inoltre, se il comparto Agroalimentare di prodotti finiti (E0) sembra aver sostanzialmente proseguito al ritmo di espansione di lungo periodo, maggiori difficoltà sono state segnalate dagli scambi di Beni alimentari non confezionati (B1), soprattutto a causa dell’incidenza di prodotti destinati al canale Ho.Re.Ca, che hanno mostrato un rallentamento rispetto al trend di lungo periodo. È indubbio che per il cluster di prodotti destinati al consumo, il comparto dei Prodotti finiti per la persona (E2), e soprattutto della filiera Tessile (B2), sia stato quello maggiormente penalizzato dal ridimensionamento dei consumi voluttuari e maggiormente legati ai contesti di socialità, sebbene il comparto E2 stia dando i primi segnali di un progressivo ritorno alla "normalità".

Nel caso dei beni di investimento, a dominare in modo deciso è la performance segnata dalle Attrezzature ICT (F1), che si accompagna a quella dei beni intermedi associati: le Componenti elettroniche (D1). La filiera sta infatti sperimentando una fase di crescita spiccata, trainata sia dalle nuove preferenze di acquisto, sia dall’accelerazione della spinta digitale.
In una situazione diametralmente opposta si colloca, invece, la domanda di Mezzi di trasporto (F3) e della relativa filiera (D3), che risulta essere il comparto più penalizzato dal contesto pandemico e interessato da ampi cambiamenti strutturali.
Da citare, infine, il caso delle attrezzature industriali: se i Macchinari stanno conoscendo una fase di espansione, a ritmi più accelerati di quelli di lungo periodo, in maggiore difficoltà sembra essere il settore dell’Impiantistica industriale (F5). Il risultato sembra segnalare come le decisioni di investimento delle imprese nel corso degli ultimi anni si siano maggiormente concentrate su un ammodernamento del parco macchine più che su aumenti della capacità produttiva.