Commercio mondiale di Pasta: alcune geografie Blue Ocean

La sempre maggiore celebrità della dieta mediterranea su scala mondiale ha portato a una significativa crescita della domanda di pasta. Un focus su alcuni mercati promettenti

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Nel corso degli ultimi 20 anni, la domanda mondiale di pasta ha sperimentato una crescita robusta: se a inizio secolo gli scambi mondiali del prodotto non arrivano a valere 2 miliardi di dollari, nel 2022 questi hanno registrato il record storico di 9.3 miliardi, per una crescita medio annua del 7.6%, e un ulteriore sprint di accelerazione sperimentato proprio nel corso degli ultimi anni.

Fig. 1 – Domanda mondiale di pasta (1995-2022)


Particolarmente significativo è stato il risultato segnato nel corso dell’anno pandemico, quando il comparto ha evidenziato una crescita del 20%, sostenuto dallo shift delle preferenze di consumo indotte dalla pandemia.
L’aumento ha interessato tutte le principali tipologie di pasta, ma è stato trainato soprattutto dagli scambi mondiali di pasta di grano duro (si veda Fig.2), che oggi costituiscono circa il 70% della domanda mondiale del settore.

Fig.2 – Domanda mondiale per le diverse tipologie di pasta (1995-2022)


Il Belpaese ricopre indubbiamente un ruolo di primo piano, detenendo circa il 40% degli scambi mondiali del segmento e occupando saldamente il primo posto nel ranking dei maggiori esportatori mondiali, seguito a distanza da Turchia e Cina. La pasta è infatti tra i prodotti agroalimentari che tengono alta la bandiera tricolore nel mondo, insieme al vino, ed è forse tra i beni più rappresentativi del made in Italy su scala internazionale, grazie ai suoi elevati standard qualitativi e ad un straordinario appeal sui consumatori esteri.

Data la centralità del settore per il Sistema paese Italia, risulta particolarmente interessante intercettare quelle geografie che si profilano come altamente promettenti per orientare al meglio strategie e investimenti commerciali. Si tratta dei c.d. mercati BLue Ocean (BLOC), caratterizzati da una domanda che cresce a tassi particolarmente accelerati, a fronte di fattori strutturali.

I Mercati esteri BLOC

Il caso del mercato serbo

Quello della Serbia sembrerebbe essere un caso particolarmente interessante per il settore della pasta. Sebbene sia un mercato dalle dimensioni ancora contenute, con un valore di importazioni che nel 2022 è stato di poco superiore ai 14.7 milioni di dollari, le importazioni di tutte le principali tipologie di pasta si collocano in una fase di crescita particolarmente accelerata in quantità, che continua ininterrotta da circa un decennio.

Fig. 3 – Serbia: import di pasta

Pasta di grano duro

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Pasta ripiena

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Pasta all'uovo

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La crescita economica del Paese si è fatta più solida nel corso degli ultimi anni, portando a un progressivo miglioramento delle condizioni reddituali: la Serbia è passata da un PIL pro-capite pari a 5 mila $ nel 2015 ai 9 mila del 2022, ed è prevista raggiungere gli 11 mila $ nel 2024.


Pasta di grano duro: il mercato della Colombia

Per il segmento della pasta di grano, un’ulteriore geografia da monitorare risulta essere la Colombia, dove la crescita spiccata delle importazioni del prodotto si è resa fortemente dinamica a partire dal 2016, arrivando a triplicarsi in circa sei anni.

Fig. 4 – Colombia: import di pasta di grano duro


In questo caso, appare particolarmente interessante il fatto che il mercato si collochi in fase di accelerazione in diversi sotto-segmenti tipici dell’Agroalimentare italiano, come le importazioni di olio e di vino spumante.
Il mercato colombiano, infatti, si caratterizza per una scarsa offerta locale di prodotti tipici della dieta mediterranea, soddisfando la domanda interna e la crescita dell’attenzione dei consumatori locali verso questa tipologia di prodotti attraverso beni di importazione.

Fig. 5 – Colombia: importazioni di altri prodotti alimentari

Import di olio di oliva

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Import di vino spumante

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Conclusioni

Il processo di globalizzazione nel commercio internazionale di Food&Beverage e la sempre maggiore celebrità della dieta mediterranea su scala mondiale ha portato a una significativa crescita della domanda di pasta. L’attività di scouting delle geografie più promettenti ha permesso di inquadrare alcuni mercati, vicini e più lontani, in una fase di strutturale accelerazione delle proprie importazioni, sostenuti dal consolidamento della classe media e dalla modifiche delle preferenze di consumo locale.
In uno scenario internazionale che sarà anche molto differenziato per paese, per le imprese italiane del settore sarà strategico iniziare a tenere in considerazione nuove geografie e nuovi fenomeni.