Componentistica automotive: le opportunità oltre confine

Il processo di motorizzazione in atto nel mondo sta modificando la mappa delle opportunità per l’industria dei componenti.

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Il settore dell’automotive è tra quelli che più stanno rispecchiando lo sviluppo economico dei paesi emergenti. Valutare l’evoluzione in corso nella geografia della produzione di autoveicoli può quindi costituire un’utile bussola per le imprese che orbitano attorno al settore automobilistico, prima fra tutte la componentistica, contribuendo ad identificare nuovi mercati magari ancora poco noti, ma che potrebbero rivelarsi cruciali nei prossimi anni.

Produzione di autoveicoli: conferme e novità

Per individuare trend di ascesa e declino che hanno avuto luogo nell’ultimo decennio, abbiamo analizzato i dati OICA sulla produzione mondiale di autoveicoli e confrontato la situazione del 2017 con quella del 2007.

Considerando le variazioni in termini percentuali nel numero di autoveicoli prodotti per quei paesi che lo scorso anno hanno superato il milione di unità, lo scenario che si presenta è il seguente: guardando ad Oriente, incrementi significativi nel numero di autoveicoli prodotti si sono verificati soprattutto per la Cina, ma anche per India, Indonesia, Iran e Thailandia; al contrario, la produzione giapponese risulta in calo del 16%.
In Europa si distingue la crescita produttiva di Slovacchia, Repubblica Ceca e Turchia. Guardando più a ovest, la produzione di autoveicoli made in Italy, benché in forte crescita negli ultimi anni, non ha ancora recuperato i volumi pre-crisi (quasi 1 milione e 300 000 veicoli prodotti nel 2007). Anche per Germania e Spagna si registra un lieve declino nel numero di autoveicoli prodotti rispetto ai livelli del 2007, così come per Gran Bretagna e Francia.
Nell’area NAFTA cresce in modo deciso la produzione messicana; debole aumento per la produzione USA, in calo quella canadese.

Nuovi produttori: non solo Oriente

Considerando invece i paesi in cui l’industria dell’autoveicolo ricopre ancora un ruolo marginale, ma per i quali si sta registrando una rapida crescita, da segnalare i casi di Ungheria e Marocco: la prima ha quasi raddoppiato la sua produzione nell’ultimo decennio, mentre per il secondo la crescita è stata esponenziale, segnalando l’instaurarsi di un’industria dell’automotive prima sostanzialmente assente.

Data l’evoluzione descritta, ad oggi lo scenario produttivo è sintetizzato dal grafico che segue.

Produzione di autoveicoli (2017)

Fonte: Elaborazioni StudiaBo su dati OICA.

Produzione di autoveicoli (2017)

Il primato incontestato è detenuto dalla Cina che, con più di 29 milioni di veicoli prodotti lo scorso anno, sfiora il 30% della produzione mondiale e più che raddoppia i livelli statunitensi, di poco superiori agli 11 milioni. Il terzo produttore mondiale risulta il Giappone, seguito dalla Germania.
L’Italia si colloca soltanto al 19° posto, in calo di 4 posizioni rispetto al 2007, superata da paesi emergenti come la Turchia, l’Iran, l’Indonesia e la Repubblica Ceca.

Le opportunità per la componentistica

Conoscere la geografia della produzione di autoveicoli è fondamentale per tutte quelle industrie che ruotano attorno all’automotive, creando una vera e propria filiera interconnessa.

Nel caso italiano, la componentistica per mezzi di trasporto costituisce un’eccellenza. Come mostrano i dati SIUlisse, il saldo commerciale del settore è costantemente positivo dal 1995. L’industria nazionale risulta dinamica e fortemente orientata verso l’estero. Secondo l’edizione 2018 dell’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana il 74% delle imprese intervistate risulta esportatrice, ricavando dalle vendite all’estero il 38% del proprio fatturato.
Altro punto di forza di questa industry è l’innovazione: il 73% delle imprese ha infatti dichiarato di investire regolarmente in R&S, elemento competitivo fondamentale in un contesto in cui l’arricchimento elettronico dei veicoli sta acquisendo sempre di più un ruolo di primo piano.

Le vie dell’export

Benché le vendite estere rivestano per questa industria una posizione chiave, i maggiori destinatari delle stesse si limitano ad essere i paesi vicini, da un punto di vista geografico o comunque a livello di business: si pensi che il 70% dell’export nazionale di componentistica si dirige verso i paesi UE28, mentre soltanto il restante 30% entra sui mercati extra-UE. Germania, Francia, USA, Gran Bretagna e Spagna assorbono la metà delle nostre esportazioni di componentistica per mezzi di trasporto, come si può notare nel grafico che segue.

L’analisi della geografia della produzione ha però mostrato come i maggiori sviluppi produttivi nel mondo dell’automotive si stiano ormai svolgendo altrove, al di fuori dei cosiddetti mercati maturi. Per le imprese del settore componentistica potrebbe quindi risultare importante rafforzare il proprio posizionamento anche nei mercati emergenti, i quali potrebbero di qui a pochi anni offrire le maggiori opportunità, come testimoniato dalle importazioni di componenti per autoveicolo in costante ascesa.