Effetto Covid-19 sulle esportazioni UE nel primo semestre

L'analisi dei dati del primo semestre del 2020 rivela un quadro congiunturale complesso per l'export europeo

.

Covid-19 Europa Congiuntura Congiuntura Internazionale

Accedi con il tuo account per utilizzare le funzioni stampa migliorata (pretty print) e includi articolo (embed).
Non sei ancora registrato? registrati!

A livello europeo, le ricadute economiche della crisi dovuta all’emergenza Covid-19 hanno richiesto agli stati membri uno sforzo comune al fine di sostenere la ripresa e l’economia interna dei diversi paesi coinvolti. Dopo quattro giorni e quattro notti di tensione, a causa di ritrosie di alcuni Paesi, lo scorso 21 luglio al Consiglio Europeo si è chiusa una delle più intense trattative nella storia dell’UE, portando all’accordo sul Recovery Fund e sul bilancio europeo 2021-2027. In prossimità di quello che è stato definito da molti un “accordo storico”, la disponibilità dell’aggiornamento del datamart Congiuntura paesi UE nel Sistema Informativo ExportPlanning, ci permette di tracciare il quadro congiunturale dello stato di salute dei flussi di esportazione europei.

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning


Come permette di evidenziare il grafico proposto, dopo una contrazione tendenziale (rispetto a marzo 2019) del -9.6% in marzo, le esportazioni UE hanno registrato una forte intensificazione del crollo nel corso dei mesi di aprile e maggio. In particolare, i flussi di export intra-UE hanno segnato il loro peggior risultato nel corso del mese di aprile, a fronte di una riduzione tendenziale del -33%; al contrario nel caso delle esportazioni extra-UE è il dato di maggio a segnalare l’andamento più negativo. In termini complessivi, la flessione che ha interessato le esportazioni europee è stata prossima al 31% sia nel corso del mese di aprile che in quello di maggio.
La disponibilità di tali dati permette, inoltre, una prestima della dinamica complessiva relativa al secondo trimestre dell’anno: come mostrato dal grafico di seguito, la contrazione che ha interessato le esportazioni UE è stata più marcata delle flessioni registrate nella fase più negativa della crisi del 2008-2009.


Tuttavia, il diverso timing della diffusione dell’epidemia nei diversi stati membri e le conseguenti politiche di lockdown, differenziate per rigidità e durata, rendono evidente una situazione relativamente etereogenea per i diversi paesi dell’UE.
Estendendo l'analisi ai primi sei mesi del nuovo anno, è possibile tracciare una mappa che posiziona gli stati membri sulla base del tasso di variazione registrato nel primo semestre 2019 e quello relativo al primo semestre 2020. Il grafico proposto permette di indagare l’intensità della caduta di alcune aree europee rispetto ad altre e segnalare quei paesi che, in termini di commercio estero, risultano maggiormente esposti agli effetti recessivi della pandemia.

Fonte: ExportPlanning -Datamart Congiuntura UE

La totalità dei paesi europei ha evidenziato una contrazione significativa rispetto ai risultati del 2019, collocandosi molto al di sotto della bisettrice tracciata in giallo, che divide i paesi in flessione da quelli in accelerazione. In basso a destra si collocano i paesi che nel primo semestre dell’anno hanno registrato le flessioni più significative.
Ad eccezione dell’Olanda, si tratta dei principali paesi esportatori europei: Germania e Italia hanno evidenziato una contrazione prossima al -15% in euro rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Flessioni leggermente più marcate vengono invece segnalate da Francia (-18.8%) e Spagna (-18.2%). Come anticipato, maggiormente resiliente è stato il risultato olandese, in riduzione del -8%. Dal lato delle economie emergenti, la performance peggiore viene segnalata dalla Romania, fortemente integrata nelle catene del valore tedesche e italiane, mentre Ungheria e Repubblica Ceca si attestano su un intorno del -13%. Il risultato irlandese è l'unico che rimane in territorio positivo, seppur in rallentamento rispetto al 2019. Evidenza largamente attribuibile alla crescita delle esportazioni verso il mercato USA.

Conclusioni

La natura simmetrica della crisi sanitaria, che coinvolge al tempo stesso domanda e offerta, restituisce una fotografia congiunturale complessa per le esportazioni europee. In particolare, le contrazioni più significative si segnalano per i principali paesi esportatori e le relative economie emergenti ad essi integrate attraverso le catene del valore. Inoltre, la diffusione del virus su scala internazionale ha neutralizzato la lieve ripresa registrata a maggio dai flussi intra-UE, a causa del peggioramento delle vendite sui mercati extra-UE.