Le importazioni USA nel I trimestre 2025: Oro, Farmaci e Tecnologia trainano gli scambi

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Stati Uniti Import Analisi Mercati Esteri

Nel corso delle ultime settimane è salita all’attenzione dei media internazionali la forte impennata delle importazioni statunitensi di beni nel primo trimestre 2025, che segnala un aumento nominale del 25% tendenziale – cioè sul I trimestre 2024 – e del 10% congiunturale – cioè sul IV trimestre 2024.
Analizzando il periodo più recente, si tratta di un aumento che trova pochi eguali, se non nel periodo di ripresa delle importazioni a seguito della crisi pandemica, come evidenziato nel grafico che segue. Questa dinamica è stata da molti commentatori interpretata come un anticipo di importazioni per evitare le tariffe che effettivamente l'amministrazione Trump ha introdotto il 2 aprile di quest'anno.

Fig. 1 – Importazioni degli Stati Uniti
(variazione tendenziale in dollari)

Fonte: ExportPlanning

Tuttavia, è necessaria molta cautela per interpretare questa dinamica: in particolare può essere utile “depurare” il dato complessivo da eventuali outlier e segmentare le diverse importazioni per isolare quelle che possono essere interpretate effettivamente come un “anticipo degli acquisti” dai segnali di natura differente.
Articolando l’analisi in termini settoriali è infatti evidente come il risultato complessivo includa dinamiche di diversa natura.

Nella tabella seguente sono riportati, in ordine decrescente, i principali settori di importazione degli Stati Uniti nei primi mesi del 2025. Per ciascun settore viene indicata:

  • la variazione tendenziale complessiva delle importazioni nel primo trimestre 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024;
  • la variazione tendenziale depurata, ovvero corretta escludendo i prodotti che hanno registrato i maggiori scostamenti rispetto all’anno precedente, al fine di ridurre eventuali distorsioni dovute a fattori eccezionali.

Questa doppia lettura consente di distinguere tra la crescita effettiva e quella influenzata da eventi straordinari, offrendo così un’analisi più accurata della dinamica settoriale delle importazioni.

Settore Variazione totale 2025-Q1 Variazione depurata 2025-Q1
Gioielleria, orologi e bigiotteria 584% 46%
Prodotti farmaceutici di base 493% 15%
Farmaci 70% 55%
Computer e unità periferiche 54% 34%
Parti di computer e altre macchine per ufficio 63% 40%
Apparecchiature per le comunicazioni 39% 30%
Metalli preziosi 140% 57%

La tabella conferma che, nel primo trimestre del 2025, alcuni settori — in particolare gioielleria, metalli preziosi e farmaceutici di base — hanno registrato aumenti straordinari delle importazioni, ma fortemente influenzati da pochi prodotti specifici. Al contrario, comparti come farmaci, informatica e comunicazioni mostrano crescite più equilibrate, suggerendo tendenze più strutturali.

Andiamo ora a scomporre le importazioni non solo per settore ma anche per paese di provenienza.

Il boom dei metalli preziosi: tra finanza e produzione

Uno degli elementi più rilevanti emersi dai dati commerciali è il forte aumento delle importazioni di oro. Questo metallo prezioso continua a rappresentare un bene rifugio in un contesto globale segnato da incertezze economiche, inflazione persistente e tensioni geopolitiche. La maggior parte dell’oro importato è giunto negli USA sotto forma di lingotti raffinati, provenienti in larga parte dalla Svizzera, uno dei principali centri di lavorazione aurifera al mondo.

L’argento ha mostrato un andamento simile, anche se su scala minore, con il Kazakistan come principale fornitore. In parallelo, si osservano importazioni di oro e argento non lavorati, utilizzati in parte nell’industria tecnologica e in parte come riserva di valore, provenienti da Canada, Messico e Colombia. Secondo un’analisi pubblicata da S&P Global, questa dinamica si è intensificata a causa di un differenziale di prezzo favorevole sul mercato statunitense, che ha incentivato l’ingresso fisico di oro raffinato nel Paese, specialmente attraverso il porto aereo di New York (si veda il seguente articolo).

Farmaceutica: l’hub irlandese

Altro settore meritevole di attenzione è quello farmaceutico, con un aumento delle importazioni USA sia nei prodotti di base sia nei prodotti finiti. Gli Stati Uniti hanno acquistato grandi volumi di ormoni e composti biochimici dall’Irlanda, che conferma il suo ruolo centrale come hub farmaceutico a livello mondiale, grazie alla presenza di numerosi stabilimenti multinazionali e che potrebbe evidenziare movimenti intra-gruppo a fronte di una minacciata azione tariffaria (che sembra aver trovato toni più cauti nel periodo più recente).

Oltre ai prodotti di base, sono inoltre cresciute le importazioni di prodotti immunologici e medicinali specializzati, provenienti non solo dall’Irlanda ma anche da Germania e Svizzera. Questo a conferma dei forti legami di filiera esistenti con l’Unione Europea, grazie anche ad importanti localizzazioni di multinazionali americane.

Tecnologia e semiconduttori: la dipendenza asiatica resta alta

Il terzo grande fattore che ha determinato la crescita senza precedenti nel primo trimestre 2025 delle importazioni statunitensi è rappresentato dal settore tecnologico. Gli USA hanno importato grandi quantità di computer, periferiche e dispositivi elettronici avanzati, specialmente da Messico e Taiwan. Le importazioni comprendono anche unità combinate per l’elaborazione delle informazioni, molto richieste sia nei settori commerciali sia in ambito industriale e militare.

Meritano una citazione particolare i processori, circuiti integrati e memorie, fondamentali per l’industria dei semiconduttori. I principali fornitori in questo ambito sono Taiwan, Malesia, Vietnam e Corea del Sud, che – a seguito dell’avvio della guerra commerciale Usa-Cina – hanno visto un aumento della loro importanza come fornitori del mercato USA.
L’elevata dipendenza da fornitori asiatici continua, infatti, ad essere un nodo strategico per la sicurezza economica statunitense. Anche gli smartphone, classificati tra le apparecchiature per la comunicazione, sono stati tra i prodotti più importati, provenienti in gran parte da Cina, India e Vietnam.

Conclusioni

Quella che è stata ribattezzata come una “corsa agli acquisti” del mercato USA è da interpretarsi attraverso una lettura integrata di diversi fenomeni. Gli eventi geopolitici, l’aumento dell’incertezza e delle scorte di oro, oltre che i movimenti intra-gruppo suggeriscono che i dati nel suo complesso devono essere letti con cautela.

All’effetto scorte nei prossimi trimestri seguirà necessariamente un ridimensionamento della domanda e delle importazioni, ma, per comprendere appieno la portata e le conseguenze di questa tendenza, sarà essenziale monitorare con attenzione i dati dei prossimi trimestri. Solo così sarà possibile distinguere tra dinamiche congiunturali e cambiamenti strutturali nel commercio internazionale e valutare la reazione del sistema economico e produttivo degli Stati Uniti al nuovo protezionismo.