Si inaspriscono le tariffe su acciaio e alluminio: una lettura per States
Pubblicato da Simone Zambelli. .
Stati americani Guerra commerciale Incertezza Accessibilità mercato
I segmenti dell'acciaio e dell'alluminio rimangono uno dei comparti a maggior attenzione da parte dell'amministrazione Trump.
Le tariffe su questi prodotti erano infatti state introdotte nel 2018 - durante il primo mandato Trump - ma poi sospese nel 2021 nei confronti dell’Unione Europea, a fronte del ritrovato dialogo transatlantico durante l'amministrazione Biden.
Già a febbraio, tuttavia, la nuova amministrazione Trump aveva riportato i dazi aggiuntivi al 25% sui due segmenti, fino ad arrivare all'ultimo annuncio di un’aliquota al 50% a partire dal 4 giugno 2025.
A giustificazione dell'ultima decisione di inasprimento dell'aliquota tariffaria aggiuntiva, il Presidente statunitense ha dichiarato di dover garantire maggiore sostegno alle industrie domestiche, al fine di eliminare la minaccia alla Sicurezza Nazionale documentata dall'esito dell'indagine del 2018. Ma quali informazioni possiamo ricavare dall'analisi dei flussi di importazioni USA dei prodotti oggetto di tariffe?
Nel grafico seguente sono riportati la serie storica dei livelli delle importazioni americane di acciaio e alluminio.
Fig. 1 – Importazioni degli Stati Uniti di acciaio e alluminio

Fonte: ExportPlanning
Dal grafico risulta evidente un dato particolarmente interessante: la serie della domanda USA di prodotti in acciaio e alluminio dall'estero restituisce una valutazione molto diversa se considerata in valori nominali o in quantità (Kg).
A seguito della prima azione tariffaria del 2018, si è registrato un calo sia in valori che in quantità nell'import dei due settori. A partire dal 2021 è tuttavia evidente una crescita nei valori, sostenuta anche dall’incremento significativo dei prezzi delle materie prime.
In termini di quantità, infatti, il parziale rimbalzo delle importazioni visibile dal 2021 - sostenuto anche dagli accordi bilaterali promossi dall'amministrazione Biden - è stato di entità largamente più ridotta e, complessivamente, le importazioni di acciaio e alluminio non hanno ma più raggiunto i livelli precedenti al 2018. Questo dato appare in contrasto con la scelta dell’amministrazione Trump di incrementare ulteriormente le aliquote fino al 50%, suggerendo che l’attuale livello delle importazioni potrebbe non giustificare una misura di tale severità.
Un focus per States USA
Un secondo fattore che appare utile analizzare attiene alle significative differenze tra i vari States americani, grazie alla disponibilità nel Sistema Informativo ExportPlanning delle informazioni sulle importazioni americane segmentate per State.
La tabella seguente mostra i primi dieci stati americani che, nel 2024, hanno importato le maggiori quantità di acciaio e alluminio dai Paesi dell’Unione Europea, risultando quindi i più esposti all’inasprimento tariffario che coinvolge anche la UE.
I valori relativi al 2024 sono confrontati con quelli del 2017, e per ciascuno stato viene calcolata la variazione (delta) come differenza tra i due anni.
Tab. 1 – Principali Stati americani per import di acciaio e alluminio dalla UE
Stato americano | Valore 2017 (milioni $) |
Valore 2024 (milioni $) |
Delta 2024–2017 (milioni $) |
---|---|---|---|
Texas | 1428 | 2076 | 648 |
Illinois | 753 | 769 | 16 |
Michigan | 661 | 752 | 91 |
South Carolina | 427 | 703 | 276 |
Ohio | 512 | 634 | 122 |
New Jersey | 747 | 589 | -158 |
Alabama | 418 | 433 | 15 |
Pennsylvania | 400 | 409 | 9 |
Indiana | 265 | 370 | 105 |
Louisiana | 121 | 336 | 215 |
Naturalmente, le aree industriali degli Stati Uniti sono responsabili della maggior parte delle importazioni di acciaio, alluminio, dato il peso che in questi stati ricopre l'industria manifatturiera. In secondo luogo, il delta tra i valori del 2024 e quelli del 2017 appare per la quasi totalità di Stati positivo, proprio a fronte del disaccoppiamento tra la dinamica delle importazioni in valori e in quantità illustrata nella prima parte dell'analisi.
Il Texas risulta, di gran lunga, lo stato americano che importa più acciaio e alluminio dall’Unione Europea, con un valore che nel 2024 ha superato i 2 miliardi di dollari. È inoltre lo stato che ha registrato la crescita più marcata rispetto al 2017 in termini assoluti (650 milioni di dollari).
Al secondo posto si colloca l’Illinois, con importazioni pari a circa 770 milioni di dollari; tuttavia, questo valore è rimasto sostanzialmente stabile nel tempo. Anche il Michigan e il South Carolina mostrano livelli significativi di importazioni, con un trend di crescita costante nel corso degli ultimi anni.
Il New Jersey è l’unico tra i dieci principali stati a registrare un delta negativo: rispetto al 2017 ha perso diverse posizioni in classifica, passando dal terzo posto a un meno rilevante sesto posto.
Conclusioni
L’inasprimento delle tariffe da parte dell’amministrazione Trump rappresenta un ritorno a politiche commerciali protezionistiche già sperimentate nel 2018. Tuttavia, i dati più recenti mostrano che, in termini di quantità, le importazioni di acciaio e alluminio non sono mai tornate ai livelli precedenti all’introduzione dei dazi, mettendo in discussione l’efficacia di un ulteriore aumento delle aliquote al 50%.
Il quadro eterogeneo mostrato degli stati americani suggerisce che le conseguenze economiche delle nuove tariffe saranno distribuite in modo disomogeneo sul territorio nazionale, colpendo con maggiore intensità stati come il Texas.
Alla luce di ciò, la misura appare più come una scelta politica di segnale che una risposta a un'effettiva impennata delle importazioni, e rischia di alimentare nuove tensioni commerciali con l’Unione Europea, in un momento in cui le relazioni transatlantiche avrebbero bisogno di ritrovare un dialogo.
Con il Sistema Informativo ExportPlanning è possibile:- rimanere sempre aggiornati sulle tariffe in vigore per gli esportatori UE verso il mercato USA per tutti i 5500 codici doganali del Sistema Armonizzato;
- segmentare le importazioni USA a livello di singolo State