Esportare negli USA in tempi di dazi: aspetti da monitorare
Dazi al 50%, tariffe differenziate e concorrenza globale: una guida per interpretare rischi e opportunità
Pubblicato da Marco Pappalardo. .
Guerra commerciale Incertezza Mercati esteri Congiuntura InternazionaleUn recente articolo del Wall Street Journal riporta il contenuto di una lettera inviata dal presidente dell’Associazione tedesca dell’industria meccanica, Bertram Kawlath, alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Nella missiva si esprimono profonde preoccupazioni per l’estensione della tariffa del 50% sui prodotti in acciaio e alluminio provenienti da tutti i partner commerciali, che colpisce tutti i beni importati dagli Stati Uniti in proporzione alla quantità di questi metalli contenuta al loro interno.
La lettera sottolinea come questi dazi aggiuntivi possano avere un impatto significativo sul settore metalmeccanico europeo, mettendo a rischio la stabilità dell’accordo raggiunto lo scorso luglio tra Von der Leyen e Donald Trump. Il Framework Agreement tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti aveva finora imposto un’aliquota generalizzata del 15% sulla maggioranza dei beni europei esportati, rappresentando, secondo Kawlath, un delicato equilibrio che potrebbe essere compromesso dall’ampliamento delle misure protezionistiche sui prodotti derivati di acciaio e alluminio.
La penalizzazione delle esportazioni europee: tra realtà e apparenza
A prima vista le esportazioni europee di acciaio, alluminio e derivati sembrano subire un peggioramento competitivo di prezzo pari alla media tra il 50% che grava sulla quota di acciaio e alluminio contenuto e il 15% che grava sulla quota rimanente del valore del prodotto esportato.
In realtà, per valutare l’effettiva penalizzazione dei prodotti europei, è necessario considerare anche la probabile variazione dei prezzi dei concorrenti.
Un primo fattore da considerare è il diverso prezzo dell’acciaio sul mercato degli Stati Uniti, rispetto al prezzo medio europeo.
Ad esempio, confrontando la serie storica dei prezzi dei coils laminati a caldo quotati al Chicago Mercantile Exchange (CME) con sottostante i prezzi di consegne sul mercato USA e sul mercato Nord Europa, si osserva che l’acciaio statunitense è costantemente più caro, con un differenziale che è andato via via aumentando in corrispondenza dell'introduzione dei dazi sull'acciaio.
Il grafico permette quindi di evidenziare come le imprese americane sostengono costi maggiori per l’acciaio rispetto ai loro concorrenti europei.
Fig.1 – Prezzo acciaio sul mercato degli Stati Uniti vs prezzo medio europeo

Fonte: Elaborazioni PricePedia
L’imposizione dei dazi sull'acciaio importato dall'estero comporta un aumento dei costi di produzione per l’industria americana. Ciò avviene per due motivi: da un lato, l’imposizione delle tariffe fa aumentare i prezzi dell'acciaio importato; dall’altro, le imprese siderurgiche americane possono adeguare i propri prezzi a quelli più elevati dei beni importati, contribuendo alla crescita dei costi delle imprese utilizzatrici.
La perdita di competitività delle imprese europee rispetto alle imprese USA può quindi essere valutata pari al solo dazio distintivo del 15% e non alla combinazione di questo con il dazio specifico del 50% sul contenuto di acciaio e alluminio.
I competitor internazionali sul mercato americano: quale minaccia per le esportazioni europee
La competitività dei prodotti europei non dipende solo dalla concorrenza diretta con i prodotti statunitensi, ma anche dalla competizione delle imprese europee con gli altri esportatori sul mercato americano, che rappresenta il secondo fattore di analisi.
Il grafico seguente mostra i principali esportatori mondiali di prodotti metalmeccanici[1] in USA, ordinati per valore di export nel 2024.
Fig.2 – Principali esportatori verso USA, settore metalmeccanica (2024)

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning.
Dal grafico emerge che Messico, Cina, Canada, Giappone e Germania sono i principali fornitori di beni intermedi in metallo, componenti meccaniche e parti per mezzi di trasporto verso gli Stati Uniti. Con l’Ordine Esecutivo del 31 luglio 2025, l’amministrazione Trump ha introdotto dazi "reciproci" differenziati per partner commerciale, determinando condizioni tariffarie diverse a seconda della posizione negoziale di ciascun Paese. Questo comporta, quindi, un diverso grado di esposizione agli effetti dei dazi per i diversi partner commerciali, creando allo stesso tempo ostacoli e potenziali opportunità per le imprese europee.
Di conseguenza, parte della competitività dei prodotti metalmeccanici europei sul mercato statunitense dipende da queste aliquote differenziate. L’Unione Europea gode tuttavia di un vantaggio relativo: sulle importazioni europee l’aliquota è del 15%, tra le più basse al mondo (escluso il Regno Unito), mentre quella sulle importazioni cinesi e canadesi, per esempio, è del 35%.
Competitività prodotti esportati sul mercato americano: l’analisi attraverso l’utilizzo delle fasce di prezzo
Infine, un ulteriore elemento che permette di valutare la competitività delle esportazioni europee sul mercato americano riguarda la valutazione delle esportazioni metalmenccaniche per fascia di prezzo.
Come si nota dai due grafici sottostanti, le esportazioni europee (in particolare, quelle tedesche) si concentrano principalmente su una fascia di prezzo medio-alta, mentre quelle cinesi su una fascia di prezzo bassa, delineando un ulteriore fattore di distinzione nella competitività tra paesi.

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning.
Conclusioni
La perdita di competitività delle esportazioni europee verso gli Stati Uniti va valutata considerando i prezzi relativi dei prodotti e non solo l'effetto dei dazi sui prezzi di provenienza UE. L’aumento dei costi dovuto ai dazi introdotti dall’amministrazione americana colpisce non solo i produttori europei e gli altri esportatori mondiali, le cui merci diventano più costose, ma anche le imprese statunitensi che acquistano acciaio sia da fornitori esteri sia da produttori interni, con possibili ripercussioni sui loro costi e prezzi finali.
Complessivamente è certa una perdita di competitività delle imprese metalmeccaniche UE sul mercato americano, ma gli effetti sulle riduzione delle esportazioni europee potrebbero non essere particolarmente forti, anche alla luce della maggior qualità dei prodotti europei.
Una questione altrettanto importante riguarda la contrazione degli investimenti da parte dell’industria americana, che riflette l’incertezza generata dalla politica commerciale ambigua dell’amministrazione Trump. Normative poco chiare, maggiore burocrazia e l’incertezza sulle possibili contromosse rendono difficile interpretare le regole e pianificare strategie di lungo periodo.
In questo contesto, le esportazioni europee non risultano penalizzate solo dai prezzi, ma anche dall’andamento complessivo della domanda americana, influenzata dalla cautela degli investitori.
[1] In questo aggregato abbiano considerato i prodotti su cui grava l'aliquota del 50% sul contenuto di acciaio e alluminio incorporato. Essi sono riconducibili principalmente ai settori dei beni intermedi in metallo, componenti meccanici e parti per mezzi di trasporto