Tra incertezza e diversificazione: la mappa della domanda nei primi nove mesi 2025

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Domanda mondiale Congiuntura Congiuntura Internazionale

In una congiuntura internazionale sempre più complessa, il sistema multilaterale di cooperazione si trova in fase di profonda ristrutturazione, accelerata dalle politiche protezionistiche dell’amministrazione Trump, che hanno messo in evidenza la sostanziale rottura da parte degli Stati Uniti delle regole condivise costruite dalla comunità internazionale a partire dal secondo dopoguerra.
Le imprese si trovano così ad operare in un contesto segnato da una maggiore incertezza geopolitica e una conseguente ri-allocazione delle catene del valore. In tale scenario, il monitoraggio real time delle geografie di destinazione assume una valenza strategica: esso consente infatti di interpretare tempestivamente i mutamenti in atto e orientare in modo più efficace le decisioni di posizionamento internazionale. Oggi più che mai, infatti, strategie di diversificazione dei mercati di vendita risultano leve imprescindibili di adattamento e resilienza alla nuova arena competitiva internazionale.

In questo contesto, l’aggiornamento del datamart Congiuntura Mondiale di ExportPlanning ci consente di delineare un quadro dettagliato della domanda in termini geografici, offrendo una lettura delle dinamiche nei primi nove mesi del 2025 dei maggiori mercati mondiali.

Gennaio-settembre: una mappa della domanda per paese

Come abbiamo avuto modo di evidenziare in più occasioni, nel 2025, il commercio mondiale di beni ha mantenuto un ritmo espansivo: nel complesso le pre-stime ExportPlanning indicano una crescita reale della domanda mondiale di beni pari al 4.6% per il periodo gennaio–settembre 2025, valore che si riduce al 3.8% al netto della componente di mercato USA, evidenziando tuttavia un progressivo rallentamento e prospettive più contenute per il 2026.

Non tutti i mercati mondiali hanno tuttavia sostenuto la domanda. La bubble map che segue posiziona le maggiori economie sulla base dei tassi di variazione a prezzi costanti registrate nel 2024 (asse delle X) e quelli relativi ai primi nove mesi dell’anno in corso (asse delle Y). Questa rappresentazione fornisce una panoramica chiara e sintetica dei cambiamenti nella domanda per ciascuna geografia, appartenente a cinque macro-aree colorate: America, Asia, Europa UE, Europa non UE e MENA.
La bisettrice (rappresentata in giallo) costituisce un riferimento interpretativo chiave: i paesi che si collocano lungo la bisettrice evidenziano un ritmo di crescita sostanzialmente in linea con quello del 2024, quelli al di sotto della linea mostrano un rallentamento della dinamica espansiva, quelli al di sopra denotano, al contrario, un’accelerazione. La dimensione di ciascuna ball è proporzionale al volume complessivo importato dal paese nel 2024.

Fig.1– Mappa dei maggiori importatori mondiali
(variazione tendenziali a prezzi costanti, gennaio-settembre 2025)

Fonte: ExportPlanning

La mappa consente di identificare in maniera chiara quattro diversi cluster rilevanti:

  1. Mercati che si confermano in crescita
    In questo cluster ritroviamo quei mercati collocati in alto a destra del grafico: si tratta di geografie che stanno sperimentando un buon ritmo di crescita, che segue ad un 2024 già ampiamente positivo.
    Nell’area sono chiaramente distinguibili le economie ASEAN e l’India, per le quali l’import di beni ad alto contenuto tecnologico sostiene fortemente la domanda dall’estero di manufatti; ritroviamo inoltre le economie europee di Polonia e Romania, con segnali di crescita delle importazioni di componentistica automotive ed elettrotecnica.
  2. Mercati in netta ripresa
    In questo cluster ritroviamo quei mercati collocati in alto a sinistra del grafico: si tratta di geografie che stanno sperimentando un’ampia ripresa rispetto alla debolezza del 2024.
    L’area è popolata soprattutto da economie europee, come Spagna, Italia, Austria e Repubblica Ceca, insieme alla Turchia.
    Le performance di Irlanda e Svizzera sono invece fortemente influenzate da movimentazioni straordinarie di oro da investimento e farmaceutica di base, prodotti successivamente riesportati verso gli USA.
  3. Mercati in progressivo recupero
    Un secondo gruppo di economie in ripresa si colloca a sinistra del grafico nel riquadro giallo, con segnali di recupero delle importazioni, ma una dinamica ancora inferiore rispetto al ritmo di espansione mondiale: si tratta ancora una volta di un’area largamente popolata da economie europee. Tra tutti, spiccano i grandi mercati di Germania e Giappone.
    L’aspetto interessante è che per entrambi i paesi emergono spunti di crescita nella domanda di componentistica auto, oltre agli aumenti dinamici di import di beni ICT e ad alto contenuto tecnologico.
  4. Mercati in difficoltà
    L’area rossa include le economie in maggiore difficoltà, per le quali le importazioni non danno segnali di crescita, anzi nel caso della Cina chiudono il periodo in territorio negativo. In particolare, pesano le riduzioni delle importazioni di commodity energetiche e di beni agricoli, colpite anche dalle risposte di retaliation alle azioni tariffarie USA, oltre che dalla debole domanda interna. Gli unici cluster di prodotti in controtendenza sono quelli ad elevato contenuto tecnologico, oltre alla domanda di macchinari per semiconduttori.

Conclusioni

L’analisi delle dinamiche di domanda dei principali mercati mondiali nei primi nove mesi del 2025 evidenzia un quadro articolato. La classificazione in cluster consente di individuare con chiarezza le zone di maggiore vitalità (ASEAN e India), i mercati in recupero (Europa continentale e Turchia), quelli in ripresa ma ancora distanti dai ritmi globali (Germania e Giappone) e, infine, le aree in difficoltà, capitanate dalla Cina.
Anche in termini settoriali, il profilo appare differenziato, e appare in maniera sempre più chiara il ruolo centrale delle filiere ad alto contenuto tecnologico, in particolare quelle legate all’ICT, ai semiconduttori e ai macchinari avanzati.

L’esigenza di monitorare in modo continuo le geografie della domanda si pone come condizione imprescindibile per anticipare i mutamenti e per orientare decisioni strategiche informate. Per le imprese, ciò implica ridefinire priorità di mercato, rafforzare la capacità di adattamento e integrare la diversificazione come pilastro della competitività internazionale.