Obiettivo diversificazione mercati: l’accordo commerciale UE – Mercosur

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Dopo oltre vent’anni di trattative, sospensioni, riaperture e momenti di forte tensione politica, il 6 dicembre 2024 l’Unione Europea e il Mercosur hanno raggiunto un’intesa storica finalizzata alla creazione di una delle più estese aree di libero scambio a livello globale. Questo passaggio ha rappresentato il preludio alla fase istituzionale successiva: il 3 settembre 2025 la Commissione Europea ha infatti trasmesso al Consiglio le proposte ufficiali per la firma e la conclusione dell’EU–Mercosur Partnership Agreement (EMPA), avviando formalmente il processo di adozione del testo.


Cosa prevede l’accordo commerciale

Dal punto di vista degli scambi di beni, l’EMPA prevede un’ampia e progressiva eliminazione delle barriere tariffarie: nell’arco di dieci anni, i Paesi del Mercosur procederanno infatti alla liberalizzazione del 90% delle importazioni europee di beni industriali e del 93% dei prodotti agricoli.
D'altro canto, l’UE si impegna alla completa apertura delle importazioni manifatturiere provenienti dal Mercosur, con una liberalizzazione secondo un calendario di riduzione tariffaria per i prodotti agricoli. Per questo comparto l’UE ha infatti mantenuto un approccio più prudente: nel caso delle importazioni europee di carni bovine, suine e pollame il processo di liberalizzazione sarà regolato da un sistema di quote (TRQ) e di clausole di salvaguardia, a fronte di standard sanitari coerenti a quelli in essere nell’area UE.

Anche per i servizi, l’accordo prevede un quadro avanzato di apertura, volto a ridurre ostacoli normativi e pratiche discriminatorie, facilitando gli investimenti nei principali comparti ad alto valore aggiunto: servizi alle imprese, servizi finanziari, telecomunicazioni, trasporto marittimo e servizi postali.
In particolare, l’intesa mira a rafforzare le condizioni di accesso al mercato attraverso due direttrici strategiche:

  • Apertura degli appalti pubblici dei Paesi Mercosur agli operatori europei;
  • Riduzione delle barriere non tariffarie, con eliminazione delle barriere tecniche e condizioni di accesso facilitate per le PMI.

L’accordo UE–Mercosur, nella sua struttura, risulta quindi coerente agli accordi “di nuova generazione” di stampo UE, e si pone l’obiettivo di costruire un’elevata integrazione dei due blocchi economici, intervenendo non solo sugli aspetti tariffari ma anche sulla previsione di standard regolamentari condivisi e meccanismi di “correzione” di possibili distorsioni di mercato e fattori di concorrenza sleale.

Un fattore che risulta importante sottolineare è che l’intesa si inserisce nella più ampia architettura di cooperazione commerciale preferenziale costruita da Bruxelles, che oggi comprende oltre 76 Paesi e costituisce la rete di accordi economici più estesa a livello globale (si veda l'articolo Obiettivo: diversificazione mercati. Evidenze dall’accordo CETA). Tale architettura ha accelerato anche in risposta al riemergere di politiche protezionistiche e di strumenti di politica industriale aggressiva adottati sulla scena internazionale, guidati in primo luogo dagli Stati Uniti.

La strategia europea si articola infatti lungo due direttrici complementari.
La prima è l’accesso preferenziale ai mercati dinamici, funzionale a garantire economie di scala e posizionamento competitivo per le imprese europee in segmenti globali a elevato potenziale di crescita. La seconda è il rafforzamento della sicurezza economica attraverso la diversificazione geografica delle forniture, la riduzione delle dipendenze critiche e la stabilizzazione degli input strategici — un’impostazione coerente con la recente agenda europea sulla “economic security”.

In tale cornice, il negoziato con il Mercosur rappresenta uno dei dossier più sensibili sotto il profilo geoeconomico.
Il blocco sudamericano costituisce infatti un mercato combinato superiore a 780 milioni di consumatori, ma soprattutto un’area chiave per l’approvvigionamento di materie prime strategiche. La rilevanza congiunta della dimensione commerciale e della dimensione di sicurezza degli approvvigionamenti colloca l’EMPA al centro delle principali traiettorie di ristrutturazione delle catene globali del valore.


L’attuale stato delle esportazioni UE verso il Mercosur

Come anticipato, un aspetto chiave dell’accordo commerciale riguarda la capacità di aumentare la competitività delle esportazioni europee in un’ampia area di mercato. Pur a fronte dell’ampio potenziale, l’area dell’America Latina si caratterizzava infatti per significative barriere all’entrata per gli esportatori europei.
La tabella che segue consente di fare chiarezza sulle esportazioni europee verso l’area, in termini di valori e di aliquote tariffarie gravanti sui diversi comparti settoriali.

Tab 1: Esportazioni UE verso il Mercosur: valori e tariffe medie per industria

*In tabella sono riportate le tariffe medie-ponderate per il valore di export UE verso l’area

Il primo dato che appare chiaro è che complessivamente le aliquote medie ponderate attualmente in essere per i beni europei sono nella quasi totalità dei casi superiori al 10%, evidenziando un alto livello di protezione all’ingresso.

Tra i prodotti maggiormente esportati dall’Unione verso il Mercosur spiccano i Prodotti e strumenti per la salute, Materie prime industriali e Componentistica per l’automotive, ai quali si affianca una varietà di beni destinati all'industria.

Particolarmente degni di nota sono alcuni comparti che presentano strutture tariffarie mediamente più onerose rispetto al resto dell’export europeo. Tra questi si distinguono, in particolare, il segmento dell’Agroalimentare confezionato (E0) e quello del Sistema Moda-Persona (E2), entrambi caratterizzati da dazi medi superiori alla media complessiva applicata dall’area. Tali livelli tariffari indicano la presenza di misure di protezione più accentuate nei confronti di settori considerati sensibili, con implicazioni rilevanti per la competitività delle imprese europee e per i potenziali benefici attesi dall’eventuale liberalizzazione derivante dall’EMPA. Per un approfondimento si veda l'articolo Olio d'Oliva e Vino Italiano: Opportunità nel mercato brasiliano.


Conclusioni

Nel complesso, l’EU–Mercosur Partnership Agreement si configura come un accordo di portata sistemica, destinato a incidere in modo significativo sulle dinamiche di integrazione economica tra i due blocchi. Allo stesso tempo, l’intesa stabilisce standard avanzati in materia ambientale, sociale e di governance commerciale.
L’accordo va interpretato alla luce della più ampia architettura di politica commerciale dell’UE, sempre più orientata a combinare logiche di apertura con obiettivi di sicurezza economica, diversificazione delle forniture e riduzione delle dipendenze critiche. In questo senso, l’EMPA non rappresenta soltanto un intervento di natura tariffaria, ma uno strumento di riallineamento geoeconomico, atto a rafforzare il posizionamento europeo in un contesto globale caratterizzato da crescente competizione tra modelli economici e da un ritorno del protezionismo come strumento di politica industriale.