Più fattori alla base dell'apprezzamento del dollaro canadese

Il dollaro canadese si conferma "commodity currency", ma è anche un sensibile "strumento speculativo"

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Commodity currency

Con 92 miliardi di dollari esportati nel 2020, il Canada è il sesto paese al mondo per esportazioni di materie prime naturali. Se si considerano anche le materie prime industriali, le esportazioni canadesi superano i 150 miliardi di dollari e rappresentano oltre un terzo del totale delle entrate in valuta estera del paese.
Questa forte dipendenza delle entrate estere dalle vendite di materie prime espone il Canada a pressioni verso un deprezzamento della propria valuta quando i prezzi delle materie prime sono in diminuzione; viceversa, quando i prezzi delle materie prime salgono, essa crea le condizioni per un progressivo apprezzamento del dollaro canadese.

Questa ultima settima si è chiusa con una variazione annua dei prezzi delle materie prime agricole superiore al 50%; con il prezzo del rame prossimo al massimo assoluto del febbraio 2011 che comporta il raddoppio del suo prezzo negli ultimi 12 mesi; con il prezzo del petrolio del Brent che da oltre un mese è sopra a 65 $ a barile, in aumento di oltre il 150% rispetto ad aprile 2020.
Con questa dinamica dei prezzi delle materie prime, il dollaro canadese non poteva che registrare una forte fase di apprezzamento: al termine di questa settimana la quotazione della valuta canadese è scesa sotto il livello di 1.23 dollari canadesi per dollaro USA, con un apprezzamento del 1.8% negli ultimi sette giorni e del 12% nell'ultimo anno.

Tasso di cambio dollaro canadese /US$
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Aspettative sugli interventi della BoC

Non tutti gli operatori finanziari concordano però con l'interpretazione della "commodity currency".
Secondo alcuni analisti, infatti, la forza del dollaro canadese deve essere cercata nelle attese di una possibile modificazione a breve della politica monetaria della Bank of Canada (BoC), prossima a ridurre gli interventi di acquisto di titoli emessi dal tesoro canadese. La BoC detiene già oltre il 35% dei titoli in circolazione e con ulteriori incrementi potrebbe creare distorsioni al corretto funzionamento dei mercati finanziari. Una eventuale riduzione degli acquisti della BoC si tradurrebbe in un aumento dei tassi di interesse, sostenendo il dollaro canadese. Secondo questa interpretazione, gli operatori finanziari starebbero quindi scommettendo su un futuro apprezzamento della valuta, creando le condizioni perchè l'apprezzamento previsto nel futuro sia, di fatto, anticipato ad oggi.

Questa interpretazione sembra trovare conferma in quanto avvenuto negli ultimi 10 giorni.
L'apprezzamento del dollaro canadese ha, infatti, registrato una accelerazione dopo che il 21 aprile la BoC ha comunicato: "Effective the week of April 26, weekly net purchases of Government of Canada bonds will be adjusted to a target of $3 billion", riducendoli rispetto al target di 4 miliardi degli ultimi mesi.

Conclusioni

E' probabile quindi che il cambio del dollaro canadese sia influenzato da entrambi i fattori. In quanto "commodity currency", nell'ultimo anno ha beneficiato del forte aumento dei prezzi delle materie prime; in quanto "strumento speculativo", negli ultimi giorni ha riflesso anche le attese dei mercati finanziari, indotte dalla riduzione da 4 a 3 miliardi del target degli acquisti settimanale di titoli da parte della BoC.