Lo stato delle relazioni commerciali Italia-USA
Published by Marzia Moccia. .
Stati Uniti Made in Italy Bilancia commerciale Export Italia
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La vittoria elettorale di Trump alle elezioni presidenziali statunitensi ha riacceso il dibattito sul futuro delle relazioni commerciali UE-USA, a fronte della virata protezionistica annunciata in sede di campagna elettorale.
In un mondo che già convergeva verso una crescente frammentazione degli scambi, come raccontato nell’articolo Sfide e cambiamenti del commercio mondiale, la vittoria di Trump ha portato a timori sempre più concreti circa la futura accessibilità del mercato americano, data la minaccia di dazi del 10% da imporre sulle importazioni USA da tutto il mondo, oltre che del 60% su quelli made in Cina. In più occasioni, infatti, il neo-presidente Trump ha ribadito di voler ridurre il deficit commerciale americano esistente anche nei confronti di due alleati: Unione Europea e Giappone.
La bilancia commerciale di beni: UE e Italia
Se in particolare guardiamo all’evoluzione del saldo commerciale UE-Stati Uniti di scambi di solo beni (Fig.1) risulta infatti evidente come nel corso dell’ultimo decennio sia progressivamente cresciuto il c.d. avanzo commerciale a favore dell’Unione Europea.
Fig.1 - Bilancia commerciale di beni UE-Stati Uniti
(miliardi di euro, cumulata annua)
Fonte: Elaborazioni ExportPlanning
A fronte di un valore di esportazioni europee pari a 519 miliardi € - in termini di cumulata annua 2024 - le importazioni europee dagli Stati Uniti ammontano a circa 331 miliardi €, per una contropartita pari a 189 miliardi € di avanzo commerciale. Questo significa che le imprese europee vendono sul mercato americano più di quanto comprano da esso, fenomeno che il neo-presidente Trump vorrebbe “riequilibrare” attraverso l’introduzione di tariffe. Inoltre, appare evidente come se nei mesi più recenti si è ridimensionato l’import europeo dagli USA, complici i ribassi dei prezzi delle materie prime, non può dirsi lo stesso delle esportazioni europee verso il mercato, che dopo un periodo di stabilità, sembrano essere tornate a un sentiero di crescita proprio negli ultimi trimestri.
E qual è invece lo stato della bilancia commerciale di beni con l’Italia?
È indubbio che per il Belpaese gli Stati Uniti rappresentano uno dei principali mercati di sbocco, assorbendo circa l’11% delle esportazioni nazionali. Si tratta di un partner storico, la cui rilevanza è però ulteriormente cresciuta negli ultimi anni (soprattutto nel post-Covid), tanto da essere diventati nel 2022 la seconda geografia di destinazione delle esportazioni italiane, scalzando la vicina Francia.
Fig.2 - Principali mercati di destinazione export Italia
(valori in euro, prestima 2024)
Fonte: Elaborazioni ExportPlanning
La situazione degli scambi bilaterali di soli beni Usa-Italia viene riportata in Fig.3. L’aspetto più interessante attiene alla sensibile crescita registrata dalle esportazioni italiane verso il mercato, a cui ha corrisposto un aumento marcato dell’avanzo commerciale detenuto dall’Italia.
Si consideri che nell’arco di un decennio l’avanzo commerciale italiano è passato dall’essere di poco superiore ai 17 miliardi € a valere più di 40 miliardi €, più che raddoppiando nel periodo di riferimento e caratterizzandosi per un tasso di crescita medio annuo prossimo al 9%.
Fig.3 - Bilancia commerciale di beni Italia-Stati Uniti
(miliardi di euro, cumulata annua)
Fonte: Elaborazioni ExportPlanning
Un secondo aspetto che appare rilevante attiene al fatto che gran parte di tale crescita si è concentrata soprattutto nel periodo post-pandemico: alla fine del 2019, infatti, il valore dell’avanzo commerciale era ancora di poco superiore ai 28 miliardi €, per poi avanzare rapidamente a partire dalla seconda metà del 2021.
Disegnare anche solo i contorni di ciò che, a partire dal gennaio del prossimo anno, saranno i rapporti tra gli Stati Uniti del neo eletto presidente Trump e l’Unione Europea in generale, e in particolare l’Italia, non è così banale, poiché molto dipenderà dall’effettiva applicazione delle promesse elettorali e dall’entità delle eventuali tariffe. Sicuramente, però, se l’obiettivo della nuova amministrazione è quello di voler ridurre il deficit commerciale esistente, i rischi al ribasso nelle relazioni commerciali tra le due aree appaiono in sensibile aumento.
Tali rischi appaiono in aumento soprattutto per un paese come l’Italia, che in una congiuntura internazionale complessa, ha rafforzato la propria posizione sul mercato USA negli ultimi anni. Nel prossimo futuro sarà sempre più importante ampliare e diversificare i mercati di destinazione, monitorando costantemente l’evoluzione di tali fenomeni attraverso le statistiche di commercio internazionale.