Leggere la congiuntura: una bussola strategica per competere
Pubblicato da Marzia Moccia. .
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Leggere la congiuntura è oggi fondamentale per monitorare la dinamica in rapido mutamento dei mercati internazionali, che impone processi decisionali rapidi, maggiore diversificazione e una robusta capacità di anticipare possibili fattori di criticità.
In un mondo che cambia, caratterizzato da un sistema più frammentato e imprevedibile, il rischio è infatti quello di restare senza bussola in un momento in cui la necessità di orientarsi è stringente.
Come abbiamo avuto modo di raccontare in diversi contributi precedenti (si veda ad esempio Tra incertezza e diversificazione: la mappa della domanda nei primi nove mesi 2025), il commercio mondiale di beni si è mostrato complessivamente resiliente rispetto a quanto inizialmente ipotizzato.
Le pre-stime ExportPlanning indicano infatti una crescita reale della domanda mondiale di beni pari al 4.6% per il periodo gennaio–settembre 2025, valore che risulta pari al 3.8% al netto della componente di mercato USA.
Fonte: ExportPlanning
Il quadro settoriale e geografico appare tuttavia particolarmente articolato. Se da un lato sono infatti ben distinguibili alcune aree di forte vitalità (ASEAN e India), importanti mercati di sbocco delle esportazioni italiane, come la Germania, si caratterizzano per dinamiche ancora largamente al di sotto dalla crescita media mondiale.
Anche in termini settoriali, il profilo appare differenziato: l’espansione della domanda risulta particolarmente concentrato nelle filiere a più alto contenuto tecnologico, sostenuto dagli investimenti in AI e digitalizzazione. In questo contesto, i comparti ICT, semiconduttori e macchinari avanzati assumono un ruolo sempre più centrale, configurandosi come driver strutturali di crescita degli scambi mondiali di beni.
Sebbene la dinamica della domanda mondiale abbia mostrato una resilienza maggiore di quanto ipotizzato inizialmente nel corso del 2025, le aspettative sono di un progressivo rallentamento nel corso degli ultimi, a fronte di prospettive decisamente più contenute per il 2026.
Le previsioni ExportPlanning stimano per il prossimo anno una flessione del commercio mondiale di beni pari al -2.8% in euro, a fronte delle più ampie ricadute attese delle azioni protezionistiche americane e dell’ulteriore apprezzamento atteso dell’euro nei confronti del dollaro.
Fonte: ExportPlanning
Pur in uno scenario complesso, non mancano tuttavia i fattori di opportunità.
A fronte di un ordine globale in mutamento, la leva della diversificazione è diventata infatti una priorità della politica commerciale dell’Unione Europea, che ha potenziato il suo impegno nella contrattazione e raggiungimento di Free Trade Agreement (FTA con partner commerciali rilevanti.
Se infatti il resto del mondo, al di fuori degli USA, rimane open to business il portafoglio mercati delle imprese potrà progressivamente ricomporsi, per sfruttare appieno le opportunità offerte da nuove geografie, incluse quelle a loro volta colpite dalle scelte di Washington.
Una strategia che ha inoltre l’obiettivo di salvaguardare la sicurezza economica dell’Unione e garantire sicurezza negli approvvigionamenti (si pensi, ad esempio, alla recente sigla dell’Accordo di partenariato UE-Mercosur).
L’analisi della congiuntura e di nuove geografie di opportunità sarà il tema del prossimo TEM MEETUP di TEM PLUS, che giovedì 27 novembre ci vedrà parlare di Trend 2025: leggere il presente per anticipare il futuro.