Il ritorno in scena della competitività italiana

Dopo aver perso terreno per decenni in termini di competitività commerciale, da 2 anni l'Italia registra un chiaro cambio di rotta

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Ad ormai più di 10 anni dall'inizio della crisi economica, il concetto di un'Italia che stenta a rimettersi in moto è tristemente divenuto un luogo comune, che fatica a sradicarsi dall'immaginario collettivo. Ma è davvero ancora così? Quantomeno a livello di commercio internazionale, le cose potrebbero finalmente essere cambiate.

Come illustrato nel seguente grafico, elaborato da StudiaBo su dati SiUlisse, il declino della quota di mercato italiana nel mondo è stato un processo di lungo periodo, che ha preceduto ed accompagnato la crisi, interessando i due decenni a cavallo tra gli anni '90 e gli anni 2000. Dal 2013, però, sembra essere iniziata la tanto attesa inversione di tendenza, che ha portato la nostra presenza commerciale a livello internazionale ad imboccare un virtuoso, seppur ancora debole, recupero di quote.

Quota di mercato italiana nel mondo (1995-2017, dati annuali)
Fonte: Sistema Informativo Ulisse, Data Warehouse Ulisse

Constant-Market-Shares Analysis

Per comprendere le ragioni alla base del cambiamento, è utile ricorrere alla tecnica della Constant-Market-Shares Analysis: si tratta di un metodo statistico che scompone la variazione della quota di mercato (o market share) di un paese tra due periodi successivi rispetto alle sue principali determinanti, racchiuse in letteratura sotto le etichette di “effetto competitività” e “effetti strutturali”.

Nella presente analisi, l'effetto competitività è calcolato considerando le variazioni delle quote di esportazioni del paese di interesse – in questo caso l'Italia – in ogni incrocio mercato/ prodotto, pesate per l'importanza che quell'incrocio mercato/prodotto ha sul totale del commercio mondiale. Tra gli effetti strutturali, invece, quelli a cui è stato dato primario rilievo sono l'effetto struttura merceologica e l'effetto struttura geografica. Il primo ha un impatto positivo sulla variazione della market share se la domanda mondiale cresce maggiormente per i prodotti per i quali il paese esportatore detiene quote di mercato maggiori; il secondo esercita un'azione positiva se i mercati nei quali l'esportatore detiene market shares più ampie crescono più degli altri in termini di domanda.
La crescita o diminuzione della quota di mercato italiana non spiegata dai suddetti tre fattori è imputata, per differenza, ad un residuo1.

Risultati

Sulla base di dati SiUlisse, StudiaBo ha scomposto le variazioni verificatesi nella market share italiana nel mondo dal primo trimestre del 2012 al quarto trimestre del 2017. I risultati dell'analisi sono esposti di seguito.

Constant Market Share Analysis per l'Italia (2012-2017, dati trimestrali)
Fonte: Sistema Informativo Ulisse, Data Warehouse Congiuntura Mondiale

Come si evince dal grafico a barre, le variazioni della quota di mercato italiana dal 2012 al 2015 si sono rivelate negative per la maggior parte dei trimestri considerati; tale risultato emerge dalla combinazione di un effetto competitività e struttura geografica negativi, e un effetto struttura merceologica positivo.
Già dal primo trimestre del 2016 si nota, invece, un'inversione di trend, guidata primariamente dalla competitività: l'emergere di un effetto competitività positivo è infatti rilevante e stabile, come si nota dalle barre blu del grafico che si collocano saldamente sopra la linea dello zero da 8 trimestri consecutivi.

Interpretazioni e conclusioni

Questi risultati segnalano una performance soddisfacente dei prodotti italiani all'estero, indicando una rinnovata forza del made in Italy. Si conferma, quindi, il primario ruolo dell'export come fattore di sviluppo per il nostro paese e potenziale traino per l'intero sistema economico.


1. In letteratura esistono formule alternative per scomporre la variazione della market share in un'analisi CMS. Le formule utilizzate in questo articolo per calcolare effetto competitività, struttura geografica e struttura merceologica sono quelle definite in A. Proietti, M. Repole (2015) "Le quote di mercato dei principali paesi europei: aggiornamento e articolazione della constant-market-shares analysis", in Rapporto ICE 2014-2015, L'Italia nell'economia internazionale.
Per ulteriori approfondimenti sul tema si rimanda a L. Iapadre, O. Memedovic (2010) Industrial Development and the Dynamics of International Specialization Patterns, UNIDO WP 23/2009, Vienna.