Le esportazioni europee nel biennio Covid

Rallenta il ritmo di crescita dell’export UE, ma i livelli si mantiengono superiori a quelli pre-crisi

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L’aggiornamento delle statistiche di commercio estero dei paesi europei, con il dato di ottobre 2021, permette di delineare il profilo congiunturale delle esportazioni del Vecchio Continente, giunti ormai alla vigilia del biennio dall’inizio dell’emergenza pandemica, con un quadro sanitario in miglioramento, soprattutto grazie alle campagne di vaccinazione, ma non completamente esente da rischi.

In un contesto di generale rallentamento del ritmo di espansione del commercio mondiale (per un approfondimento si veda l'articolo Decelera la crescita del commercio mondiale di manufatti), le ultime informazioni disponibili confermano una riduzione della velocità di ripresa anche per le esportazioni europee.
Il grafico che segue riporta la media mobile delle vendite estere europee, ponendo a 100 la media del 2019, suddivise per mercati intra-UE ed extra-UE.

Esportazioni europee in euro
(2019=100, media mobile a tre termini)

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning.

Risulta evidente come, nei primi mesi del nuovo anno, le esportazioni europee hanno recuperato e superato i corrispondenti livelli pre-crisi, registrando un aumento particolarmente spiccato soprattutto delle vendite dirette al mercato comunitario, per cedere poi il passo a una fase di relativa stabilizzazione. A partire dai mesi estivi, in linea alla congiuntura internazionale, si è infatti assistito a una normalizzazione del ritmo di crescita. È tuttavia opportuno evidenziare come, seppur in decelerazione rispetto ai mesi precedenti, le esportazioni europee si mantengono superiori rispetto ai livelli pre-crisi.

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Dato il quadro appena descritto, in termini settoriali, il rallentamento appare piuttosto generalizzato. In particolare, i grafici che seguono riproducono le vendite estere dei principali comparti di specializzazione europea, categorizzati per beni di consumo e di investimento.

Beni di consumo: esportazioni europee in euro
(2019=100, media mobile a tre termini)

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning.

Sul fronte dei beni di consumo il quadro risulta essere relativamente positivo, con tutti i principali settori di specializzazione che registrano livelli superiori a quelli pre-crisi. Il fenomeno di rallentamento del ritmo di crescita appare, tuttavia, particolarmente visibile per i settori di Agroalimentare, Chimica&Pharma e, seppur in misura minore, per il Sistema Casa, tenuto conto anche dei picchi stagionali registrati a chiusura d'anno. Particolarmente significativo è il dato relativo alle vendite estere di Sistema Moda-Persona, che proprio a partire dai mesi estivi del nuovo anno ha inaugurato il percorso di recupero dei livelli pre-crisi.

Beni di investimento: esportazioni europee in euro
(2019=100, media mobile a tre termini)

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning.

Per i beni di investimento la situazione appare maggiormente differenziata, soprattutto a causa del forte peggioramento delle esportazioni della filiera automotive, che pesa sulla performance complessiva dell'UE data la rilevanza del comparto per l'industria comunitaria; permangono invece in territorio positivo le esportazioni europee di Attrezzature, Macchinari per l'industria e Strumenti ICT.

Conclusioni

Alla luce di quanto osservato, le prospettive per l’ultimo trimestre dell’anno appaiono meno brillanti rispetto al forte trend espansivo registrato nei mesi scorsi. Tuttavia, è giusto guardare al prossimo futuro con cauto ottimismo, grazie al fatto che le vendite continuano a mantenersi superiori ai livelli pre-crisi per tutti i principali comparti di specializzazione europei. Preoccupa il forte peggioramento dell'outlook del comparto automotive, sul quale sembrano pesare fortemente le attuali inefficienze nelle catene di approvvigionamento.