La differenziata platea di imprese esportatrici italiane

Una fotografia delle imprese che animano i risultati italiani all’estero

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Italia Internazionalizzazione Export Italia

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Sul fronte del commercio mondiale il 2023 ha presentato diverse sfide, ma l'export italiano ha dimostrato ancora una volta resilienza. Secondo le pre-stime ExportPlannning, le esportazioni del Belpaese chiuderanno il 2023 sfiorando quota 626 miliardi €, con performance di crescita che si conferma superiore alla media europea di riferimento.

Ma quali imprese animano i risultati italiani all’estero?

Il Belpaese possiede una platea differenziata di imprese manifatturiere esportatrici, al cui interno ciascuna riveste un proprio ruolo. L’Annuario statistico “Commercio estero e attività internazionali delle imprese” fornisce un quadro aggiornato sulla struttura e sulle attività realizzate dai principali attori presenti sul territorio nazionale. Una prima visione d’insieme viene fornita dalla tabella di seguito, che riporta il numero di imprese esportatrici del comparto manifatturiero e il relativo valore di export per classe dimensionale.

Tab.1 – Le imprese esportatrici italiane della manifattura
Numeri assoluti per classe dimensionale


Prendendo come riferimento il dato 2021, il numero totale delle imprese esportatrici manifatturiere è stato pari a 60.340, in relativa discesa rispetto all’ultimo anno pre-pandemico, a fronte di un dato complessivo di export in crescita, che si è attestato sui 379 miliardi €. Particolarmente informativa è la loro scomposizione in relazione a quattro principali categorie in base alla numerosità degli addetti: Micro imprese (con meno di 10 addetti), Piccole imprese (da 10 a 49 addetti), Medie imprese (da 50 a 249 addetti) e Grandi imprese (con più di 250 addetti).

Appare evidente come l’Italia disponga di un paniere piuttosto “nutrito” di Micro e Piccole imprese manifatturiere esportatrici, pari nel 2021 a 51.069 imprese, il cui export complessivo si attesta tuttavia su valori relativamente contenuti, pari a 56 miliardi di euro.
Un secondo dato rilevante attiene inoltre al fatto che il ridimensionamento nel numero di imprese esportatrici rispetto al pre-Covid è un fatto che ha interessato esclusivamente le Micro e Piccole imprese, a fronte di performance positive delle Medie e Grandi imprese.

Tali risultati appaiono in modo ancora più evidente scomponendo la tabella precedente in termini di frequenze relative.

Tab.2 – Le imprese esportatrici italiane della manifattura
Composizione per classe dimensionale


Nel 2021 meno del 15% dell’export del Belpaese è stato quindi animato dalle classi dimensionali più piccole, dato peraltro in diminuzione rispetto al 2019. Al contrario, più dei 4/5 del totale dell’export manifatturiero italiano è presidiato da imprese di Media e Grande dimensione, cioè da un insieme di imprese che contano circa 9.271 unità. I dati offrono l’occasione per confermare il buon posizionamento internazionale della Media impresa italiana, che sembra fornire un connubio vincente tra disponibilità di risorse, capacità di innovazione e flessibilità.

In effetti, il dibattito sulle dimensioni relativamente piccole delle imprese italiane, e della possibile minaccia che questo possa comportare nell’essere competitive sui mercati internazionali, ha radici lontane. I vantaggi tipici di una dimensione più ridotta, come quelli dell’agilità, dell’adattabilità e di una specializzazione di nicchia, si scontrano infatti con le sfide legate alle limitazioni finanziarie o alle limitate economie di scale, con l’esito di esporre imprese troppo piccole ai rischi economici della sfida globale. Sebbene il tema rimanga ancora aperto, una soluzione possibile potrebbe risiedere nella ricerca di un equilibrio ottimale, attraverso collaborazioni, reti di imprese, o strategie di crescita mirate, in grado di assicurare un irrobustimento della capacità di competere all’estero anche per le classi dimensionali di impresa più piccole.

La seconda edizione di Wine In Venice è stata un palco d’eccezione per discutere di questi temi e riflettere sul futuro dell’export delle PMI italiane, insieme alle associazioni di professionisti, come UniExportManager, e ai protagonisti del Premio Export Italia.