Banchi frigo: fiore all’occhiello del "Made in Italy" ma l’export perde competitività

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Il commercio mondiale di banchi frigo è cresciuto nel 2012 del 4,2% attestandosi a 3,6 miliardi di euro in valore (fonte banca dati Ulisse). Se prendiamo in esame il triennio 2010-2012, l’interscambio globale è cresciuto in media del 5,8% in valore e dell’1,4% in volume.  Si è registrata anche una crescita dei prezzi con una variazione media annua del 4,3%.   L’Italia è leader mondiale nelle esportazioni di banchi frigo con una quota del 19,1% in valore seguita dalla Cina con l’11,2%,  dall’Austria con l’8,3% e dagli Stati Uniti con il 6,8%. Nel 2012 l’export italiano di banchi frigo ha registrato una lieve crescita (+0,4%) attestandosi a 684 milioni di euro. Negli ultimi tre anni le esportazioni italiane sono aumentate in media del 3,2%. Il dato, pur positivo, è al di sotto di quello degli altri principali paesi esportatori. L’export cinese di banchi frigo, ad esempio, è cresciuto del 16,2%, quello austriaco del 6,1% e quello statunitense del 4,6%. Nello stesso periodo, tra gli altri grandi paesi esportatori, si segnalano anche le crescite di Turchia (+9,2% nel triennio), Germania (+8%) e Francia (+28%). La crescita a tassi minori evidenzia, dunque, una perdita di competitività dei nostri produttori. Per individuare le ragioni del fenomeno bisogna analizzare nel dettaglio dove esportano i nostri produttori e che performance hanno rispetto ai competitor esteri. Grazie alle informazioni della banca dati Ulisse è possibile condurre questa analisi sia in Europa che nel mondo.

In Europa

L’analisi dei principali mercati europei evidenzia che nell’ultimo triennio l’Italia: •             perde competitività in Francia e in Germania dove i diretti concorrenti (austriaci) crescono a tassi maggiori dei nostri e le vendite cinesi guadagnano sensibilmente quote; •             mantiene la leadership nel Regno Unito, ma cresce la concorrenza dei produttori a più basso costo. La Francia è il principale mercato di destinazione dell’export italiano. Nel 2012 sono stati venduti banchi frigo per 109 milioni di euro. Nell’ultimo triennio le vendite sono però diminuite del 4,3% al contrario di quelle degli austriaci, aumentate dell’1%, e di quelle dei cinesi, aumentate del 10%. Tra gli altri principali paesi che richiedono banchi frigo italiani vi sono la Germania (69 milioni di euro di vendite nel 2012), il Regno Unito (46 milioni di euro), l’Olanda (33 milioni di euro) e la Spagna (32 milioni di euro). Negli ultimi tre anni, nonostante le vendite dei nostri produttori in questi paesi siano aumentate (Germania +4%, Regno Unito +1%, Olanda +31%), ad eccezione della Spagna (-1,3%), gli altri competitor hanno ottenuto performace migliori. In Germania , le vendite dei produttori austriaci, che detengono il 29% di quota contro il 17,5% degli italiani, sono cresciute dell’11%. Sono cresciute anche le vendite dei cinesi (+11%), degli Ungheresi (+49%), dei Danesi (+12%) e dei Francesi (+141%). Nel Regno Unito , invece, dove gli italiani sono leader con una quota del 25%, crescono le vendite dei produttori turchi (+1,5%) e cinesi (+6,1%) che comunque offrono prodotti qualitativamente inferiori ai nostri. Circa il 75% dei banchi frigo italiani esportati è, infatti, di fascia medio alta ed alta. Esportano prodotti posizionati su fasce di prezzo simili ai nostri solo austriaci e tedeschi che possono essere considerati i veri concorrenti nei segmenti di prezzo medio-alti.

Nel resto del mondo

L’analisi dei mercati extraeuropei evidenzia, invece, che nell'ultimo triennio l’Italia: •             mantiene la leadership in Russia e nei mercati della penisola araba, pur risentendo nel primo caso della concorrenza austro-tedesca e sui secondi di quella statunitense; •             è in crescita in Cina, anche se soffre la competizione di statunitensi e austriaci che crescono a tassi maggiori; •             perde competitività negli Stati Uniti, dove si riducono le nostre vendite al contrario dei diretti concorrenti (anche se, data la rilevante distanza geografica, le quote dei produttori europei sono relativamente basse). L’analisi dei mercati extra europei evidenzia che negli Stati Uniti , secondo mercato mondiale del settore, le nostre vendite (2,6% di quota nel 2012) hanno registrato una riduzione dell’8,6% nel triennio 2010-2012, contro l’incremento del 12,5% dei concorrenti austriaci (3,4% di quota). In Russia , settimo mercato di destinazione delle esportazioni italiane di banchi frigo, le nostre imprese sono i principali partner commerciali esteri del mercato, con una quota nel 2012 del 21,7%, mentre gli austriaci hanno una quota del 5,5% e i Tedeschi del 4,2%. Nell’ultimo triennio l’export di banchi frigo dell’Italia è aumentato del 23,9% contro il +44,2% dell’Austria e il +32% della Germania. Altri mercati che hanno registrato un forte incremento nelle importazioni, soprattutto quelle di fascia alta, sono l’ Arabia Saudita e gli Emirati Arabi . L’Italia è il primo paese partner in entrambi i mercati, con crescite nel triennio 2010-2012 del 50% in Arabia e del 6,5% negli Emirati. Tra i competitor rilevanti su questi mercati, sono da segnalare i produttori statunitensi che commercializzano prodotti di fascia media e medio-alta. In particolare, nel triennio 2010-2012 le vendite statunitensi verso l’Arabia Saudita sono aumentate del 35%. Tra i mercati che importano rilevanti quote di banchi frigo di fascia alta (96% del totale import) vi è infine la Cina . Gli Stati Uniti, con una quota del 29%, sono il principale paese di provenienza dei banchi frigo importati dalla Cina, seguiti dall’Italia con il 13%, dal Giappone con il 9%, dalla Germania con il 7% e dall’Austria con il 6%. Il mercato è in forte espansione e quasi tutti gli importatori sono in crescita. Nel triennio 2010-2012 le vendite dei produttori italiani sono cresciute del 18% ma sono cresciute di meno, ad esempio, di quelle dei concorrenti austriaci (+53%) e statunitensi (+45%), mentre hanno fatto meglio dei concorrenti giapponesi (+11%) e tedeschi (-19%). L’analisi complessiva mostra, quindi, una situazione a macchia di leopardo . In alcuni paesi i nostri produttori subiscono fortemente la concorrenza dei competitor tradizionali (ad esempio in Francia e negli Stati Uniti), in altri riescono a crescere ma a tassi inferiori (ad esempio in Germania e Cina) ed in altri ancora sono leader ma devono stare attenti alle forti crescite degli altri produttori (ad esempio nel Regno Unito, in Russia e nella penisola araba). Se, dunque, i banchi frigo made in italy, considerati dappertutto degli ottimi prodotti, hanno performance così diverse da mercato a mercato, solo una analisi approfondita dei singoli mercati può mettere in evidenza le reali minacce ed opportunità che si nascondono dietro un investimento estero.