Le difficili scelte del Sudafrica

Il deprezzamento del Rand segnala la necessità di una svolta nella politica di bilancio del Sudafrica.

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La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata dal forte deprezzamento subito dal Rand sudafricano, che ha perso più del 3% del suo valore in una settimana.

Tasso di cambio effettivo del Rand sudafricano

L'elemento che ha suscitato preoccupazione sui mercati finanziari è stato l’intervento tenuto in parlmento il 30 ottobre dal ministro delle finanze Tito Mboweni, riguardante la politica di bilancio a medio termine del Sud Africa. Tito Mboweni è un economista con una lunga carriera accademica e politica all’interno dell'African National Congress (ANC), il partito che nel periodo post-apartheid ha sempre vinto le elezioni. E’ stato governatore della banca centrale e consulente internazionale di Goldman Sachs. Rappresenta l’ala internazionale dell’attuale governo, guidato dal presidente Cyril Ramaphosa. Nel suo intervento ha sollecitato il governo, le imprese ed i sindacati a prendere atto della necessità di un profondo cambiamento nella politica di bilancio del paese.

Senza questo cambiamento il debito del Sudafrica si trova su una traiettoria insostenibile. Entro 3 anni potrebbe superare il 70%, aumentando significativamente il suo costo. Già ora i tassi di interesse sui titoli di stato decennali sono all’8%, ma potrebbero salire di molto se i mercati ritenessero non sostenibile la progressione del debito. Venerdì Moody ha mantenuto a Baa3 il rating sul debito pubblico sudafricano, ma ha modificato le prospettive a “negative”, motivandola con le prospettive di bassa crescita economica e di aumento del debito pubblico.

L’allarme lanciato da Tito Mboweni non sembra essere stato apprezzato da molti suoi colleghi di partito, che si chiedono perché il Sud Africa non dovrebbero essere in grado di sostenere la medesima situazione di altri paesi. Il rapporto debito pubblico PIL degli Stati Uniti, Francia e Spagna è prossimo al 100%, quello dell’Italia supera il 130%, quello del Giappone il 200%. Sono evidenti le difficoltà della classe politica al potere di prendere atto dell’attuale crisi dell’economia mondiale, che ha ridotto la crescita del Sudafrica sotto all’1% nel biennio 2018-2019 e sotto all’1.5% nel prossimo biennio, comportando elevati sacrifici interni.

pil a prezzi costanti sud africa
Fonte: ExportPlanning.

L’attuale presidente Cyril Ramaphosa, che ha sostituito il discusso Jacob Zuma nel febbraio 2018, per poi vincere le elezioni a maggio del 2019, non sembra avere la forza politica per sostenere la svolta richiesta da Tito Mboweni. In questa situazione, è probabile che il Sud Africa si metta prossimamente in fila presso il Fondo Monetario Internazionale per una richiesta di fondi.