Prodotti finiti di largo consumo: chi sta vincendo sui segmenti premium-price (purtroppo non l'Italia)
Published by Marcello Antonioni. .
Premium price Exchange rate Europe Asia Consumption pattern Competitor analysis Foreign market analysis
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Il commercio mondiale di Prodotti finiti di largo consumo sta sperimentando, anche in un contesto di crisi dei consumi nei principali mercati occidentali, ritmi di crescita particolarmente sostenuti. Nel quinquennio più recente (2008-2012) la domanda mondiale ha sperimentato aumenti medio annui in euro del 7.8%, per un incremento cumulato del giro d'affari superiore al 45% (sempre in euro).
Purtroppo negli ultimi 5 anni i fatturati realizzati all'estero dalle imprese italiane di Prodotti finiti di largo consumo hanno registrato tassi di crescita decisamente meno dinamici : +5.5% medio annuo in euro tra il 2007 e il 2012, per un complessivo +30.8% in termini cumulati. Pur trattandosi di una performance di crescita comunque ampiamente superiore rispetto alla media del manifatturiero italiano (il cui ritmo di crescita sui mercati esteri si è fermato nell'ultimo quinquennio mediamente al di sotto del 2% annuo in euro correnti), complessivamente, tra il 2007 e il 2012, i produttori italiani di Prodotti finiti di largo consumo hanno perduto 6 decimi di punti di quote di commercio mondiale (dal 5.8% al 5.2%), scendendo nel 2012 al 6° posto della graduatoria complessiva degli esportatori mondiali, superati negli ultimi anni dalla Cina e preceduti dai tradizionali competitori occidentali rappresentati da Germania, Francia, Stati Uniti e Olanda.
L'elemento, tuttavia, più preoccupante è che nel periodo 2008-2012 l'Italia ha perduto terreno anche sui segmenti “ premium-price” : nell'ultimo quinquennio, infatti, mentre la domanda mondiale di Largo Consumo di fascia alta di prezzo - comprensiva dei flussi scambiati nel commercio internazionale di Prodotti finiti di largo consumo con un “premium price” posizionato sul quintile maggiore della distribuzione dei prezzi - è cresciuta, in euro, mediamente di quasi il 20% all'anno, le vendite italiane all'estero di prodotti di Largo Consumo di fascia alta di prezzo sono aumentate “solamente” del 13.5% l'anno, scendendo in termini di quote dal 6.6% del 2007 al 5.2% del 2012.
Allo stesso tempo, sulla fascia alta di prezzo si segnala il rafforzamento competitivo di Francia , Olanda e Cina , che risultano i paesi esportatori con i maggiori guadagni di quote tra il 2007 e il 2012 sulla fascia alta di prezzo di Prodotti finiti di largo consumo.
Competitori “premium-price” con cui confrontarsi: Francia e Olanda
La Francia appare leader indiscusso nel commercio mondiale di Prodotti finiti di largo consumo di fascia alta di prezzo : nel 2012 la quota francese sui segmenti “premium-price” è risultata pari al 24% della domanda mondiale di fascia alta di prezzo, per un giro d'affari 2012 di quasi 12 miliardi di euro, in aumento di 7.4 miliardi di euro rispetto al 2007. I maggiori contributi a tale performance di crescita sono riconducibili ai comparti Latte, yogurt, burro e formaggi e Acqua e bevande . Le principali destinazioni delle esportazioni francesi di Largo Consumo di fascia alta di prezzo sono i mercati di Regno Unito, Germania, Cina e Stati Uniti, con oltre 1 miliardo di euro a testa di importazioni di prodotti francesi di fascia alta di prezzo.
Nel periodo 2008-2012 un altro paese competitore europeo di Largo Consumo, l' Olanda , ha saputo crescere in misura significativa sui segmenti “premium-price”, registrando un guadagno di quote sulla fascia alta di prezzo di ben 4 punti e toccando nel 2012 un giro d'affari nelle vendite all'estero di prodotti di fascia alta pari a 4.4 miliardi di euro. I maggiori contributi a tale performance sono derivati dai comparti Sigarette, fiammiferi, sale , Latte, yogurt, burro e formaggi , Carne e pesce lavorati e confezionati , Acqua e bevande . Le principali destinazioni delle esportazioni olandesi di Largo Consumo di fascia alta di prezzo sono i mercati di Francia e Italia (che, insieme, attivano quasi il 40% delle vendite olandesi sui segmenti “premium-price”) e, più distanziati, quelli di Hong Kong, Belgio, Cina e Regno Unito.
“Newcomer” con cui confrontarsi: Cina
Il terzo paese concorrente che ha saputo maggiormente migliorare il proprio posizionamento sulla fascia alta di prezzo è la Cina , le cui esportazioni sui segmenti “premium-price” di Prodotti di largo consumo sono arrivate nel 2012 a superare i 2 miliardi di euro, passando in appena cinque anni da una quota mondiale dell'1.2% nel 2007 al 4.1% dello scorso anno.
I comparti del Largo Consumo nei quali la Cina sembra essere in grado di esprimere la maggiore competitività sui segmenti “premium-price” sono Carne e pesce lavorati e confezionati , Acqua e bevande e Pet food , comparti nei quali le esportazioni cinesi hanno evidenziato i maggiori contributi alla crescita delle proprie quote di fascia alta di prezzo.
Si rileva, peraltro, come le destinazioni prevalenti delle esportazioni cinesi di Prodotti finiti di largo consumo di fascia alta di prezzo siano riconducibili all'area dell'Estremo Oriente e del Nord America (Hong Kong, Stati Uniti, Giappone, Taiwan), mentre i mercati europei risultino ancora scarsamente penetrati da tali flussi di vendita.