Sfide congiunturali per l’export italiano di agroalimentare

Inflazione e rallentamento della domanda mondiale pongono nuove sfide a un fiore all'occhiello del Made in Italy nel mondo

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Il settore agroalimentare (prodotti freschi, confezionati e bevande) è da sempre uno dei comparti maggiormente rappresentativo dell’italianità nel mondo, simbolo dell’eccellenza e della tipicità delle produzioni territoriali del Belpaese.
All’indomani della Grande Recessione, sostenuto dall’aumento della domanda mondiale complessiva, le esportazioni italiane del comparto hanno intrapreso un sentiero di rapida crescita, registrando un aumento medio annuo del 7% tra il 2009 e il 2022, con una performance migliore della media complessiva delle esportazioni.

Il risultato si somma, inoltre, all’ottima resilienza sperimentata nel corso del periodo pandemico, confermando, da una lato, il carattere aciclico tipico del settore e, dall’altro, la crescente attenzione da parte dei mercati esteri per i prodotti agroalimentari italiani.
Non a caso, nel corso del secolo l’incidenza delle esportazioni di Agroalimentare sul totale dei beni esportati dal Belpaese è sostanzialmente raddoppiata, arrivando oggi a rappresentare il 9% del totale, per un controvalore di 55 miliardi € (dato 2022).

Fig.1 – Peso delle esportazioni di Agroalimentare (prodotti freschi, confezionati e bevande) sul totale dell’export italiano
Dati trimestrali in euro

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning.

Pur a fronte di un trend di medio periodo decisamente positivo, l’attuale rallentamento dell’attività economica mondiale, unito alla progressiva erosione del potere di acquisto dei consumatori internazionali causata dall’inflazione, sta tuttavia impattando sull’andamento congiunturale delle esportazioni italiane, riflettendo il deterioramento della domanda mondiale. In linea a quanto sperimentato dalla media complessiva mondiale, l’export italiano di Agroalimentare ha infatti evidenziato un rallentamento a partire dalla seconda metà del 2022, che ha registrato un’intensificazione ulteriore nel corso dei primi sei mesi del nuovo anno.

Dopo aver messo a segno una crescita in euro correnti del 17% nel 2022, nel primo semestre 2023 l’aumento dell’export italiano di agroalimentare si è attestato su un “più contenuto” 9% in termini nominali, risultato che però cade al -0.9% se valutato a prezzi costanti, a testimonianza dei significativi rialzi dei prezzi.

Fig.2 – Tassi di variazione trimestrali delle esportazioni di Agroalimentare (prodotti freschi, confezionati e bevande)


Export Italia vs Mondo a prezzi correnti in euro ...
Export Italia vs Mondo a prezzi costanti in euro ...
Fonte: Elaborazioni ExportPlanning - Congiuntura Mondiale

In termini reali i risultati del nuovo anno appaiono quindi in sostanziale stabilità rispetto allo scorso. In particolare essi restituiscono un quadro di luci e ombre: da un lato, risulta il visibile rallentamento del ritmo di espansione del comparto, soprattutto a fronte dell’ottima crescita registrata nei trimestri post-pandemia, dall’altro, tenuto conto del deterioramento dell’outlook economico e dell’erosione del potere di acquisto causato dal rialzo dei prezzi, l'Agroalimentare appare in tenuta complessiva, non arretrando in termini reali.

Risultati differenziati per tipologia di prodotto

Il dato nazionale nasconde tuttavia una dinamica relativamente differenziata per i diversi prodotti del made in Italy, come evidenziato dal grafico che riporta la variazione a prezzi costanti delle esportazioni italine nel I semestre 2023 rispetto al corrispondete periodo 2022.

Fig.3 – Agroalimentare: variazione delle esportazioni italiane a prezzi costanti per segmento
I semestre 2023 su I semestre 2022, valori ordinati per rilevanza sull'export italiano

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning.

Focalizzandoci sui principali settori di esportazione del made in Italy, nel primo semestre 2023 si è registrata una sostanziale tenuta di Vino, Pasta così come di Carne e Pesce, mentre ha arretrato - in termini reali - l'export di Frutta e ortaggi e Olio d'oliva. In entrambi i casi a pesare maggiormente sul risultato sono state le cadute registrate sul mercato tedesco e quello americano.
Di segno diametralmente opposto, la dinamica delle esportazioni di Latticini, che ha trovato sui mercati di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna ancora spunti di crescita significativi.

Quello dell'Agroalimentare è un caso emblematico, che si presta bene a documentare come nel prossimo biennio il profilo delle opportunità sarà sempre più differenziato in termini di prodotti e mercati di destinazione. L'analisi delle condizioni specifiche di ciascuna geografia e settore sarà quindi sempre più importante nei propri progetti di internazionalizzazione.