Guerra tariffaria e high-tech companies
Le sfide del protezionismo ai giganti della tecnologia
Published by Marzia Moccia. .
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Liberamente tratto da "Upsetting the Apple chart" – The Economist 13 settembre 2018
La prospettiva di una lunga guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina pone in capo ai
giganti della tecnologia importanti scelte strategiche. Se, infatti, per i beni cinesi a basso
costo i ridotti margini di profitto non consentono ai produttori d’oltreoceano di assorbire il costo
della tariffa, non si può dir lo stesso per l’elettronica di alta fascia colpita dalle imposte.
I colossi tecnologici come la Apple godono di un forte potere di mercato e di ampi margini di profitto,
dal momento che i prodotti rivali sono considerati dei sostituti imperfetti. L’introduzione dei dazi
lascia in capo all’azienda la decisione di assottigliare i propri margini sostenendo il costo della
tariffa o di trasferirlo sui consumatori americani. Inoltre, il timore di uno scontro tariffario di
lungo periodo potrebbe indurre le grandi aziende tecnologiche a voler ridurre la forte dipendenza nei
confronti della Cina. Nonostante la maggiore efficienza della “Fabbrica Asiatica” e le evidenti difficoltà
nel ricostruire su suolo americano una filiera elettronica nel breve periodo, i giganti del mondo
high-tech potrebbero decidere di spostare la produzione in America a causa del forte clima
protezionistico, nella speranza di ridurre la grande vulnerabilità derivante dalla dipendenza dalla
produzione in outsourcing, invece di puntare su altre parti dell’Asia allettanti.
Sebbene tali elementi potrebbero sembrare una vittoria per l’amministrazione Trump, nascondono importanti
criticità. In primo luogo, l’eventuale decisione delle multinazionali della tecnologia di costruire
una filiera elettronica nazionale costituirebbe una scelta fatta per mitigare l’incertezza del clima
protezionistico e non una scelta di efficienza. Inoltre, il conseguente incremento dell’occupazione
nazionale non riuscirebbe a bilanciare il pesante declino dell’industria manifatturiera degli ultimi
venti anni, a causa di un più alto costo del lavoro e del progresso tecnologico. In più, nel breve
periodo è presumibile che le imprese utilizzino il proprio potere di mercato per aumentare i prezzi
al consumo, con potenziali danni alla maggior parte degli americani.