L'effetto del saldo delle partite correnti sul Leu rumeno e sulla Corona Ceca

.

Exchange rate Trade balance Export Exchange rates

Log in to use the pretty print function and embed function.
Aren't you signed up yet? signup!

Questa settimana non presenta particolari cambiamenti nelle dinamiche delle valute mondiali. In questo articolo poniamo l'attenzione sul Leu Rumeno e sulla Corona Ceca il cui confronto presenta alcuni elementi di interesse.

Entrambe le economie stanno attraversando una fase economica molto positiva. Il tasso di crescita del PIL della Romania, dal 2008, è aumentato fino al 5.5%, il tasso di disoccupazione si attesta sui minimi storici dal 1992 al 5.3% e il tasso d'inflazione registra un valore pari all'1.1%. L'economia della Repubblica Ceca, invece, si caratterizza da un tasso di crescita del PIL pari al 3.5%, da un tasso di disoccupazione, ai minimi da più di venti anni, del 2.8% e da un tasso d'inflazione pari al 2.3%.

Nonostante ciò, le valute dei due Paesi stanno registrando dinamiche molto diverse. Infatti, come si può osservare dai due grafici sotto riportati, il Leu rumeno si caratterizza da un trend di indebolimento nei confronti dell'euro iniziato nel 2014, mentre la Corona ceca si caratterizza da una dinamica di apprezzamento nei confronti dell'euro iniziata lo scorso aprile quando la Czech National Bank (CNB) ha deciso di rimuovere il peg con la moneta unica.


Leu Rumeno Corona Ceca
Tasso di cambio Leu per euro Tasso di cambio Corona ceca per euro

La principale determinante che giustifica tali dinamiche va trovata nella bilancia dei pagamenti dei due diversi Paesi, più precisamente nel saldo delle partite correnti. Come è possibile osservare dai grafici sottostanti, il saldo delle partite correnti della Romania è, ormai da più di venti anni, negativo (le importazioni di merci e servizi sono maggiori delle esportazioni) generando una maggior domanda di valuta estera rispetto a quella nazionale, provocandone il suo deprezzamento. Il deprezzamento del Leu rumeno non sembra preoccupare la Banca Nazionale della Romania (BNR) che, al contrario, lo incentiva, attraverso operazioni di acquisto di valuta estera.

Situazione diversa in Repubblica Ceca caratterizzata, negli ultimi quattro anni, da un saldo di conto corrente positivo (1.2 miliardi nel 2017) e da una politica della CNB volta a contenere l'apprezzamento della Corona, mediante l'aumento delle riserve ufficiali. Inoltre, la scorsa settimana, l'istituto bancario ha aumentato i tassi d'interesse dallo 0.25% all'attuale 0.5%, guidata dalle recenti pressioni inflazionistiche che hanno superato la soglia del 2%.



Saldo conto corrente Romania Saldo conto corrente Repubblica Ceca
Saldo delle partite correnti Romania Saldo delle partite correnti Repubblica Ceca


Un ulteriore fattore che sembra influenzare negativamente il Leu rumeno riguarda l'azione politica e le sue recenti riforme che, negli ultimi giorni, hanno causato numerose manifestazioni nel Paese. Si tratta della riforma fiscale molto criticata dai cittadini rumeni, in quanto, prevede che i contributi sociali non saranno più pagati dai datori di lavoro, ma dai dipendenti, riducendone così il loro salario percepito. A peggiorare la situazione da citare la riforma giuridica, bocciata già lo scorso inverno, ma proposta nuovamente dal governo, che minerebbe l'indipendenza del sistema giudiziario del Paese.

Per quanto riguarda la Repubblica Ceca, la vittoria alle elezioni parlamentari (tenutesi lo scorso 20 e 21 ottobre) di Andrej Babis, un noto imprenditore del Paese chiamato il “Trump ceco”, date la sua professione e le sue idee nazionaliste, non sembrano preoccupare i mercati finanziari. Infatti, la Corona ceca non ha subito, negli ultimi mesi, significativi rallentamenti nella sua dinamica di apprezzamento nei confronti dell'euro.