I trimestre 2018: le importazioni dei paesi UE

Irlanda ed Est Europa trainano la crescita dell’import

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Siulisse Europe Conjuncture Global economic trends

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Nel I trimestre del 2018 le importazioni dell’Unione Europea sono cresciute ad un tasso prossimo al 5% in euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le pre-stime StudiaBo segnalano, infatti, un incremento tendenziale di +63.8 miliardi di euro, che conferma il trend di crescita dell’import europeo degli ultimi quattro anni.




La Germania mantiene il ruolo di principale importatore UE: il valore dell’import nel I trimestre 2018 è stato pari a 194 miliardi di euro, in aumento del 6% rispetto al I trimestre del 2017. La crescita delle importazioni tedesche è sostenuta dai flussi di merci provenienti dai principali partner commerciali europei come Olanda, Belgio, Italia e Polonia, per i quali i tassi di variazione tendenziale del commercio superano il 10%.
E se Francia, Regno Unito, Italia e Belgio hanno sperimentato un aumento delle importazioni piuttosto contenuto rispetto al I trimestre 2017, i paesi dell’Est Europa e l’Irlanda si sono mostrati più dinamici, con tassi di variazione tendenziale prossimi o superiori alle due cifre.


I casi di Irlanda ed Europa dell’Est

Cresce l’import irlandese confermando la solida ripresa dei consumi

Il tasso di variazione tendenziale maggiore è stato registrato per l’Irlanda, per la quale la variazione delle importazioni del I trimestre è stata pari al 17.5% rispetto al I trimestre del 2017. Ad aumentare notevolmente è stato l’import di origine americana (+51%) e cinese (+24%), ma anche quello proveniente dagli altri paesi dell’Unione Europea: Germania (+35%), Olanda (+18%), Italia (+17%) e Belgio (+15.5%).
I dati dei primi mesi del 2018, quindi, confermano la solida ripresa della domanda interna irlandese dopo la profonda recessione del 2009; sin dai primi mesi del 2015, infatti, l’import del Paese ha raggiunto e superato i livelli pre-crisi, riprendendo il cammino di crescita.

A segnalare grande vivacità anche l’Europa dell’Est, dove lo sviluppo industriale e l’aumento del reddito pro-capite costituiscono i motori della crescita dell’import.
Per Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia, infatti, è la crescita dei consumi a sostenere l’aumento delle importazioni di origine sia intra-UE che extra-UE. Buoni segnali di crescita delle importazioni arrivano anche da Bulgaria e Romania, soprattutto per i flussi intra-UE che rappresentano la parte più rilevante delle loro importazioni.