Commercio di Tè confezionato, come cambia lo scenario mondiale

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Il commercio mondiale di Tè confezionato è cresciuto in media nell’ultimo biennio (2011-2012) del 6.2% in euro, superando nel 2012 la soglia dei 2 miliardi di euro (fonte banca dati Ulisse). Osservando i dati in dettaglio, la situazione non è così florida come sembra. L’aumento dei prezzi ha fatto lievitare il valore degli scambi ma i quantitativi sono in diminuzione. Nel 2012 sono stati trattati nel mondo 373 milioni di tonnellate di Tè, con una riduzione di circa il 9% rispetto al 2010. Tra i maggiori paesi esportatori, lo Sri Lanka rappresenta il 30% dell’export mondiale in valore, seguito dalla Cina (18.6%), dal Regno Unito (6.6%) e dall’India (6%). Nell’ultimo biennio lo Sri Lanka ha visto una forte espansione delle proprie esportazioni in valore  (+39% in euro in termini cumulati), l’export di Cina e India ha messo a segno crescite significative in valore (prossime al +23% in euro in termini cumulati), mentre le esportazioni britanniche di Tè confezionato sono risultate in calo in termini cumulati del 35% in euro. Vanno inoltre segnalate le ottime performance di crescita evidenziate dalle esportazioni di Polonia e Uganda, triplicate in euro nel corso del biennio 2011-2012, attestandosi nel 2012 rispettivamente al 5° e 6° nella graduatoria degli esportatori mondiali per valore esportato. L'Italia risulta, invece, al 33° posto nella graduatoria degli esportatori mondiali per valore esportato nel 2012, con un giro d'affari realizzato all'estero pari a quasi 4 milioni di euro. Sapere dove esportano questi paesi ci permette di tracciare una mappa delle aree geografiche che hanno maggiormente influenzato il commercio mondiale di Tè confezionato negli ultimi anni e capire come sta cambiando lo scenario mondiale. Focalizzando l’analisi sullo Sri Lanka (614 milioni di euro nel 2012, pari a 116 mila tonnellate), notiamo che i principali paesi di destinazione sono quelli del Medio e Vicino Oriente (Iraq, Siria, Giordania, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Iran), che, insieme alla Libia, rappresentano quasi il 60% dell’export dell'isola asiatica in quantità. Vi sono poi mercati dell'area est europea, come Russia, Turchia e Ucraina, che rappresentano un'altra quota significativa dell'export dello Sri Lanka (pari in termini complessivi al 23% in quantità e 25% in valore). Nell’ultimo biennio le importazioni di Tè confezionato dello Sri Lanka sono mediamente aumentate in misura significativa dai paesi del Medio e Vicino Oriente. L’Iraq, che da solo rappresenta il 15% dell’export in valore di Tè dello Sri Lanka, ha più che raddoppiato le richieste tra il 2010 e il 2012. Forti incrementi sono arrivati anche da Siria (+51% in euro, nella media del biennio) e soprattutto Turchia (+106% in euro, nella media del biennio). Crescite decisamente più contenute, invece, hanno caratterizzato le esportazioni rivolte a Russia (+5.6% in euro, nella media del biennio) e Libia (+4.8% in euro, nella media del biennio); in calo, infine, quelle verso l'Ucraina (-9.8% in euro, nella media del biennio). Tra i mercati di destinazione dell’export cinese di Tè confezionato (381 milioni di euro nel 2012, pari a 79 mila tonnellate) vi sono in primis i paesi dell’Africa occidentale: Marocco, Algeria, Mauritania, Mali, Guinea, Benin e Togo. Questi paesi rappresentano il 70% dell’export di Tè cinese in quantità. Un mercato di destinazione rilevante delle esportazioni cinesi in termini di valori sono, inoltre, gli Stati Uniti, che attivano circa il 7% dell'export cinese di Tè confezionato, per un giro d'affari di circa 28 milioni di euro nel 2012. Grazie alla banca dati Ulisse, si può documentare come Mali, Algeria, Stati Uniti, Hong Kong, Guinea, Australia, Benin e e Marocco siano, nell'ordine, i mercati che hanno offerto i maggiori contributi alla crescita delle esportazioni cinesi in valore nel periodo 2010-2012. Analizzando, invece, le esportazioni indiane (122 milioni di euro nel 2012, pari a 38 mila tonnellate), notiamo che i principali paesi di destinazione sono quelli del Medio Oriente (Emirati Arabi ed Arabia Saudita), che rappresentano oltre il 30% delle esportazioni indiane in valore, Regno Unito (12.4% in valore), Stati Uniti e Canada (che insieme contano per un altro 15% in valore), Australia (10% in valore) e Russia (5% in valore). Le esportazioni del Regno Unito (134 milioni di euro nel 2012, pari a circa 13 mila tonnellate), sono destinate, invece, principalmente a Canada ( 34.4% in valore), Irlanda (14%) e Stati Uniti (7%). Nel triennio 2010-2012 sono diminuite in media del 19.5% in valore e del 24.4% in volume. Tra i principali paesi di destinazione, nell'ultimo biennio sono risultate in aumento solo le richieste dal Canada (+4.7% in media nel biennio). In controtendenza anche Giappone (+13%) e Polonia (+41%), che rappresentano però solo l’1.5% dell’export inglese in valore. La Polonia rappresenta il secondo esportatore europeo dopo il Regno Unito e il quinto al mondo. Nel 2012 ha esportato circa 13 mila tonnellate di Tè per un valore di 118.5 milioni di euro, in crescita del 38% rispetto al 2011 e del 53% in media nell’ultimo triennio. Tra i principali paesi di destinazione dell’export polacco vi sono Francia (14% in valore), Svezia (12%), Italia e Regno Unito, entrambe con l’11%. Tra i paesi che hanno registrato una forte crescita delle esportazioni, particolare attenzione desta l’Uganda che nel 2012 si posiziona per export in valore al sesto posto con 79,6 milioni di euro (+70% in media nell’ultimo triennio) e al quarto per quantitativi con 26 mila tonnellate (+50% in media tra il 2010 e il 2012), superiore a Regno Unito e Polonia. Si tratta peraltro di un competitor con un raggio d'azione ancora molto limitato, in quanto il 99% delle esportazioni è destinato al Kenya. Analizzando, in ultimo, le esportazioni di Tè confezionato dell'Italia, nel 2012 sono state pari a 3,9 milioni di euro (-37% rispetto al 2011) e a 570 tonnellate (-44%). Quasi la metà dell’export italiano è destinato al mercato statunitense, che ha però ridotto le richieste dall'Italia nell’ultimo triennio, facendo registrare una diminuzione complessiva del 29% in valore e del 45% in quantità. Tra i principali mercati che, invece, hanno incrementato le richieste nel 2012 vi sono Francia (+97%), Spagna (+51%) e Grecia (+22%). Confrontando esportazioni ed importazioni in valore, registrano un elevato saldo positivo paesi come Polonia, Uganda, Stri Lanka, India, Cina e Germania che potrebbero essere interessanti per i produttori italiani di macchine per imballaggi e confezionamento di Tè. Lo scenario mondiale del commercio di Tè sta, dunque, mutando: -              si rafforza, da un lato, la leadership esportativa dello Sri Lanka e le posizioni preminenti di Cina e India, mentre, dall'altro, si indebolisce il posizionamento del Regno Unito; -              si affacciano sul mercato mondiale nuovi paesi concorrenti, come l'Uganda; -              aumentano le richieste dai paesi del Vicino e Medio Oriente, richieste rivolte soprattutto al Tè dello Sri Lanka e indiano; -              aumentano le richieste dai paesi dell’Africa occidentale, serviti dalla Cina; -              In Europa, crescono le esportazioni in valore soprattutto della Polonia, ma anche di Germania, Francia, Olanda, Danimarca, Ungheria, Irlanda, Svizzera e Spagna, mentre diminuiscono quelle di Regno Unito, Belgio, Austria, Svezia, Repubblica Ceca e Italia.